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Ex Italcementi, Sinistra per Pelago: "Ridimensionata l'area commerciale, ma non ancora soddisfatti"

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Randering del progetto di recupero della Ex Italcementi -  Pelago Retail Park Randering del progetto di recupero della Ex Italcementi - Pelago Retail Park © Ancona Real Estate
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Il gruppo consiliare "Sinistra per Pelago" è tornato a parlare della spinosa vicenda dell'ex Italcementi di San Francesco. Pubblichiamo di seguito la nota stampa riportata sulla pagina Facebook ufficiale. 

"Nei giorni scorsi - affermano gli esponenti - abbiamo appreso che il progetto di riqualificazione dell'area dell'ex cementificio Italcementi ha subito un ampio ridimensionamento: la prevista superficie commerciale è passata dai 14.000 mq inizialmente richiesti dalla proprietà a 2.300 mq.

Il Sindaco, in una intervista, ha dichiarato che il ridimensionamento è scaturito dall’ascolto della cittadinanza e delle associazioni dei commercianti. Questo dimostra che la corretta informazione fatta da Sinistra per Pelago, Valdisieve in Transizione, dalle altre associazioni territoriali, dai rappresentanti dei commercianti, informazione che è passata anche attraverso la raccolta di firme dei cittadini, ha sortito l'effetto di ridimensionare un progetto che, come era ovvio a tutti (tranne ai nostri amministratori), avrebbe danneggiato quel poco di commercio di vicinato che ancora è presente e che anima le nostre strade.

Con ciò siamo soddisfatti? No! Perché - continuano - restiamo ancora convinti che questa riqualificazione dell’area sia un'occasione persa, ancora di più per il prezzo esiguo che l’investitore ha sborsato per acquistarla e perché su quell’area non è necessaria alcuna bonifica, come dichiarato dal Sindaco nell’intervista.

Bastava avere dei progetti volti a migliorare la vita dei cittadini della Valdisieve, progetti che grazie ai fondi europei si sarebbero potuti realizzare e che oggi, ancor più facilmente, potremmo finanziare proprio con quei soldi che l'Europa ed il governo ci invitano a sfruttare per costruire un territorio più sostenibile.

Perché costruire capannoni e centri commerciali - concludono - non va nella direzione della sostenibilità, della transizione ecologica e, ormai è evidente a tutti, non genera occupazione; ci vorrebbe un progetto ampio e partecipato per il territorio. ma nulla di tutto questo si vede all’orizzonte".

 

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