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9 marzo 2020. Un anno fa il primo lockdown: i nostri articoli, e le storie, di allora

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Sui balconi durante il lockdown Sui balconi durante il lockdown © Ok!Valdisieve
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Era il 9 marzo 2020, esattamente un anno fa. Quando, dopo alcuni giorni convulsi, arrivò il Dpcm che sancì il primo lockdown nazionale. Sarà quindi utile ed interessante, tramite i nostri articoli di allora, ripercorrere il clima di quei giorni. Domenica 8 marzo pubblicammo una delle prime edizioni del 'bollettino dei contagi' della Asl Toscana Centro (clicca qui) una pratica quotidiana che ci accompagna ancora oggi. Quel giorno i casi erano 9 in tutto il territorio fiorentino...

Proprio quel giorno (9 marzo, un anno fa) si sviluppava anche lo 'spinoso' didattito sul diritto l'accesso alle rianimazioni (clicca qui). Poi la decisione di vietare gli aperitivi e le carte nei circoli del Mugello (clicca qui, le carte nei circoli, sembra una vita fa...)

Ma la chiusura delle biblioteche, del resto, era già stata disposta l'8 marzo (clicca qui). E la mappa dei contagi rilevati nel mondo (tutta sbilanciata verso l'Asia), vista oggi, sembra relativa ad un altro pianeta.. (clicca qui). Così come gli appelli dei Vip (come Fedez e Chiara Ferragni, ma ance altri) rivolti ai giovani con l'invito di rimanere a casa (clicca qui). Ma iniziava allo stesso tempo la pratica delle Faq, con le quali il Governo cercava di spiegarsi (clicca qui), e anche i Comuni mugellani cercavano di dare delle indicazioni per uscire dal caos (clicca qui).

Un anno è passato da allora. Un anno fatto purtroppo anche di tante storie tristi e di tanti lutti. Nel frattempo il contagio si era affacciato in Mugello già il 10 marzo. Con la storia (raccontata per primo da OK!Mugello) del corriere espresso che, mugellano di origini, si era fermato a dormire dalla famiglia a Borgo, per poi risultare positivo (e tutta la famiglia fu messa in quarantena (clicca qui). Fu proprio lui, nei giorni seguenti, a scegliere OK!Mugello per lanciare il suo appello dal letto di ospedale (clicca qui).

Poi una delle tante foto simbolo, il biglietto che una ragazzina lasciò ai nonni che venivano ricoverati per Covid (qui l'articolo di OK!Mugello), e la toccante storia di un paziente Covid, ormai guarito, che ringraziava la sua infermiera per il semplice gesto di avergli cucito delle ciabatte. Con il paziente che, una volta uscito l'ha cercata per ringraziarla, sognando il mare (clicca qui).

Sembrano tutte storie lontane. Ma sono storie che in qualche modo i mugellani hanno vissuto, non lo dimentichiamo mai...

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