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"VIVA L’ITALIA", i protagonisti del Risorgimento in un racconto inedito. Gli Uffizi celebrano il 17 marzo e Firenze con una mostra online

La serie dei Mille Garibaldini, gli artisti-soldati e il concorso Ricasoli in una mostra virtuale da domani sul sito delle Gallerie

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Il campo italiano dopo la battaglia di Magenta. G. Fattori (Livorno 1825-Firenze 1908). 1862, olio su tela, Palazzo Pitti, Galleria d’Arte Moderna
Il campo italiano dopo la battaglia di Magenta. G. Fattori (Livorno 1825-Firenze 1908). 1862, olio su tela, Palazzo Pitti, Galleria d’Arte Moderna © Uffizi
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Le “fototessere” dei partecipanti alla spedizione dei Mille, il ritratto della militante Teresa Adimari Morelli, l’immagine del pranzo di una modesta famiglia interrotta dall’arrivo di una lettera del figlio in guerra: la mostra Viva l’Italia racconta i protagonisti del Risorgimento e sarà visibile sul sito delle Gallerie a partire dal 17 marzo, data in cui, nel 1861, venne proclamato il Regno d’Italia da parte di Vittorio Emanuele II.

Attraverso trentadue tra fotografie, stampe e sculture provenienti dalla collezione del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi e dalla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, vengono alla luce le storie di uomini e donne che lottarono non solo in prima persona per una nazione libera e unita, ma anche attraverso i loro scritti e dipinti. Tre le sezioni dell’ipervisione: “l’Album dei Mille di Alessandro Pavia agli Uffizi”, “L’Album dei Mille, gli intellettuali e gli artisti” e “Le campagne risorgimentali: i protagonisti”.

La spedizione dei Mille ed il Concorso Ricasoli sono i temi principali di questa narrazione per immagini: pittori e scultori aderirono infatti alla causa italiana aggiornando il proprio stile, sia nella forma che nei contenuti, dedicandosi a vicende attuali e raffigurando soggetti militari e patriottici, come il dipinto Garibaldi a Caprera di Pietro Senno, e persino di cronaca famigliare ispirati alle battaglie risorgimentali. Molti di questi eventi furono vissuti in prima persona dagli artisti, dato che alcuni di loro - come Gustavo Uzielli, Giuseppe Moricci, Giuseppe Cesare Abba - vi parteciparono arruolandosi volontari.

Di questa rivoluzione artistica, Firenze fu l’epicentro: i giovani che si ritrovavano al Caffè Michelangelo decretarono con le loro opere che un rinnovamento artistico non potesse svolgersi che in una nazione libera.

Una delle opere principali della mostra è il “Monumento fotografico”, così fu definito l’Album dei Mille di Alessandro Pavia, la cui copia fu donata al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi nel 1908 dal Ministero della Pubblica Istruzione. Si tratta di una successione di 75 tavole con i ritratti dei partecipanti alla spedizione: Pavia non fu solo l’autore della raccolta ma anche il fotografo. Al completamento di questa opera dedicò il resto della sua vita, senza ricavare alcun successo commerciale, non essendo al tempo riconosciuta alcuna responsabilità autoriale a chi scattava fotografie.

Diversa fortuna era quella di pittori e scultori. Il barone Bettino Ricasoli istituì un concorso con diverse sezioni (Ritratti di Italiani Illustri morti, Quadri Storici, Episodi di soggetto militare dell’ultima guerra) a cui gli artisti potevano partecipare con opere che celebrassero l’annessione della Toscana al Regno d’Italia: una delle più celebri, nonché vincitrice, fu La battaglia di Magenta di Giovanni Fattori, oggi conservata alla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti.

Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt: “La mostra, che celebra la proclamazione dell’Unità d’Italia, punta i riflettori su un monumento poco noto ma importantissimo legato alla spedizione dei Mille, con le foto di quei valorosi che sembrano guardarci negli occhi. Ma anche su dipinti che narrano le lotte e i sacrifici, gli episodi gloriosi e le emozioni delle persone comuni, in un racconto esaltante e insieme commovente di quel capitolo fondamentale nella storia del Paese”.

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