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Polemica a Barbiana. La Fondazione Don Lorenzo Milani non aderisce alla marcia

E accusa il Comune di Vicchio di non averla coinvolta nell'organizzazione della marcia di domani

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Barbiana Barbiana © Fondazione Don Lorenzo Milani
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Scrivono sulla loro pagina Facebook i responsabili della Fondazione, chiarendo che domani saranno comunque a Barbiana per garantire l'apertura della vecchia scuola in canonica: Crediamo che "Uscirne insieme dai problemi" sia un modo di essere, vivere, agire. Non solo uno slogan. Ribadiamo che Barbiana è un luogo di profonda fede e coscienza civile dove salire in punta di piedi e rispetto incondizionato e silenzio fecondo. Sempre aperti e accoglienti per riflettere, promuovere una scuola per tutti e per ciascuno che non lasci indietro nessuno e formi pensieri liberi. Barbiana è il luogo della democrazia partecipata, senza mai alterarne la sua povertà e la sua storia.

"La Fondazione DLM quest'anno, dopo le innumerevoli edizioni passate, non aderisce alla Marcia di Barbiana.

Evento, da sempre, promosso e organizzato dal Comune di Vicchio in maniera coordinata e condivisa con vari enti pubblici e privati, tra cui la Fondazione DLM. Una camminata silenziosa e partecipata che arriva a Barbiana, passando dal Sentiero della Costituzione, per riflettere sui temi della scuola in un luogo pregno di valori cristiani e civili.

Quest'anno, in maniera anomala, il comune di Vicchio ha organizzato in autonomia l'evento senza alcun coinvolgimenti di chicchessia, né tanto meno della Fondazione stessa. Abbiamo preso atto della giornata a cose fatte due settimane fa e abbiamo scritto e incontrato il Sindaco di Vicchio per comunicargli che non condividevano né il metodo nè i contenuti né i tempi, ribadendo che Barbiana è un luogo da rispettare profondamente, luogo di riflessione, silenzio e preghiera. Non avendo riscontrato un atteggiamento collaborativo da parte dell'Amministrazione, abbiamo convenuto di non aderire, chiedendo che gli "eventi" non si svolgessero sul sagrato della chiesa.

Quel giorno saremo tuttavia presenti per tenere la scuola aperta come segno di accoglienza, nel rispetto delle norme sanitarie anti Covid. E nel pieno dialogo".

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