Incontro con la scrittrice toscana Elide Ceragioli © n.c.
Come abbiamo avuto modo di scrivere, lo scorso martedi 15 dicembre 2015, in occasione della presentazione dei libri di Luca Lapi e Maria Pia Simoni, il primo alla Biblioteca Comunale e la seconda presso la Saletta comunale “Pio La Torre”, ricordammo anche la presenza della scrittrice Elide Ceragioli, la quale presentava i suoi scritti proprio nel “mezzo” di Luca Lapi e Maria Pia Simoni, quindi non ha avuto lo spazio che anch’essa meritava. Ma, al contrario di altri colleghi giornalisti in loco, noi poveri scribacchini rimediamo e parliamo oggi di questa scrittrice con una bella recensione di Giuseppe Cuminatto. “ - Tra le molteplici proposte di attività turistico-culturali che l’Associazione di Firenze “50&più” ha offerto ha suoi associati per l’anno il 2015-16 «50&più in libreria» ha riscosso un successo non scontato. Giovedì 19 novembre 2015 la libreria Marabuk di via Maragliano a Firenze, ha ospitato la scrittrice toscana Elide Ceragioli che, con il patrocinio di «50&più», ha avuto l’opportunità di essere presentata, presentarsi e presentare, ad una sala gremita, i suoi libri ed in particolare i recenti romanzi gialli. Alla presenza della presidente Simonetta Bartocci e di un pubblico variegato, interessato e coinvolto, dopo l’introduzione di Marida (una delle titolari della libreria), ho avuto il piacere di presentare mia moglie affermando che ci sono tre tipi di scrittori: quelli che scrivono per mestiere e per denaro, quelli che lo fanno per presunzione e vanagloria ed infine quelli che vivono di passione ed ispirazione. Solo questi ultimi, a mio parere, possono essere definiti scrittori in senso pieno, se a passione ed ispirazione sanno aggiungere capacità espressiva e padronanza linguistica. Elide Ceragioli, (donna, moglie, mamma, medico neuropsichiatra infantile) di cui qualcuno ha detto che “lavora per vivere e vive per scrivere”, appartiene sicuramente alla terza categoria. Dopo essersi fatta conoscere con suoi appassionanti racconti di vita e di morte, dopo averci coinvolto con due avvincenti romanzi storici (“La libertà delle foglie morte” e “Il falco e il falcone”) ha voluto tentare l’avventura del romanzo giallo. Perché? «Perché - dice Elide, - il giallo è un genere meno impegnativo per il lettore, più fruibile e più diffuso. Un buon mezzo per trasmettere messaggi. Ho letto tanti gialli intrisi di negatività: io voglio comunicare bellezza, gioia di vivere, valori positivi che possono essere presenti e attuali anche in vicende di sofferenza, di degrado, di morte». Da poco è uscito il terzo volume della serie LA SQUADRA. Romanzi gialli nei quali Elide ha profuso se stessa, portando il lettore a condividere la vita quotidiana, oltre che quella professionale di poliziotti, dei 6 ispettori. In ogni storia, all’attività investigativa si mescolano i sentimenti e le vicissitudini personali e familiari dei protagonisti. I fatti, seppur crudi ed essenziali, sono sempre visti e vissuti attraverso una precisa e condivisa introspezione che, scavando nell’animo di ciascuno e condividendone le emozioni, porta il lettore a conoscere investigatori, vittime e delinquenti come persone, arricchendo il racconto di patos e sentimento. I veri vincitori saranno sempre gli ispettori che, tratteggiati dall’autrice nella loro fragile umanità e simpatica concretezza, non solo risolveranno i casi, ma, soprattutto con la loro carica umana, sapranno far prevalere il Bene sul Male e trionfare l’amore, l’amicizia, la positività e la condivisione sull’odio, l’aggressività, la cupidigia e la sete di possesso. Leggendo le pagine di questi libri, che scorrono come un torrente alpino, con fresca vivacità, senza mai annoiare, ci si sente immersi nella vita vera e si respira un’atmosfera pervasa di quella bellezza, positività e speranza che dimostrano quanto l’autrice abbia centrato l’obbiettivo che si era proposto. Il quarto episodio (l’ultimo?) sta fluendo dalla fervida fantasia di Elide che ha concluso la serata rispondendo alle domande dei presenti ed instaurando con loro un vero dialogo amichevole che ha dato all’incontro un tocco di atmosfera familiare. Nel cassetto di Elide c’è un romanzo “preistorico” (ambientato all’età della pietra) che aspetta di essere stampato appena saranno pronte le illustrazioni che lo arricchiranno. I presenti hanno ricevuto dall’autrice in omaggio il racconto che costituisce il primo capitolo di “L’uomo che parlava alle pietre”. Intanto ecco una sintesi dei tre romanzi gialli. “Non sai mai chi puoi incontrare”. Una torrida e afosa estate fiorentina accoglie sei ispettori accomunati dalla professione, ma tanto diversi tra loro da essere lo specchio delle più diverse componenti della società italiana contemporanea. Il corso di aggiornamento che li ha fatti convergere a Firenze dai confini della penisola si trasforma in concreta attività investigativa grazie all’apparire sulla scena toscana di un nuovo “mostro”, che firma una serie di delitti evirando le sue vittime. I protagonisti trovano occasione di mettere alla prova le loro capacità professionali, ma saranno i valori umani di ognuno il collante più vero per tener la squadra unita. L’intreccio del lavoro con i problemi della vita quotidiana, della professionalità con l’umanità, della vita con l’azione, del sentimento con il dovere trasformerà sei individui in un gruppo: “LA SQUADRA”. “Mele marce per la squadra”. È passato un anno da quando la Squadra poteva dirsi ufficialmente costituita ed i sei ispettori si trovano coinvolti, non per incarico ufficiale, ma quasi per caso, in una nuova difficile, rischiosa e coinvolgente indagine. Senza mai spostarsi dalle loro sedi operative, ma uniti da un vincolo professionale e umano che li fa vibrare all’unisono, fanno emergere il marciume che ha contagiato eminenti esponenti delle forze dell’ordine collusi con la mafia. Due fatti apparentemente slegati, l’uccisione di un giovane carabiniere e lo scontro tra cosche mafiose interessate ad un carico di droga giunto nel porto di Messina, portano le indagini a convergere sul GMS (Grande Manovratore Sconosciuto) ed a dargli un nome. La Squadra ne esce più coesa che mai e Gabriella Franchi, Carlo Dallolio, Piero Fantacci, Anna Gilli, Giovanni Marras e Antonio Palermo sono pronti ad affrontare una nuova avventura insieme. “Le tentazioni dell’ispettore Dallolio”. Gabriella (l’ispettrice Franchi) chiede un favore a Carlo per riportare a Torino una ragazzina di buona famiglia salvatasi, non si sa come, dall’essere sacrificata. L’ispettore Dallolio si trova così ad essere coinvolto nelle indagini su una serie di omicidi accomunati solo dalla particolare arma utilizzata dal fantomatico assassino. Tutta la Squadra si ritrova a collaborare per aiutare il collega torinese a far luce sul mondo delle sette sataniche ed i loro adepti. Torino, che nel mondo esoterico rappresenta il luogo dove bene e male si incontrano, città che viene ad essere il vertice in due triangoli magici: il triangolo bianco del Bene (Torino-Lione-Praga), il triangolo nero del Male (Torino-Londra-San Francisco), ma che per Dallolio è solo la “sua” città, fa da sfondo e ambiente ad una sequenza di delitti misteriosi e relative indagini puntuali, metodiche ed avvincenti. Indagini che sono anche l’occasione di ritrovare vecchie conoscenze e riallacciare rapporti interrotti da anni, ma mai veramente finiti – “. Ottima anmaèsi e felici di aver ospitato sul Sito Web OK!Mugello questa recensione della scrittrice Elide Ceragioli. Buon Natale,


