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Il Mugello alla marcia su Roma

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la Squadra detta “Sette Gatti” di Borgo San Lorenzo la Squadra detta “Sette Gatti” di Borgo San Lorenzo © Archivio Giovannini
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In questi  giorni, in queste ultime ore, quotidiani, settimanali, mensili, riviste e quant’altro, senza contare i cortometraggi sulle varie testate televisive, e i libri in edicola, ricordano il centenario sulla “Marcia su Roma”, avvenuta il 28 ottobre 1922; appunto cento anni orsono, con l’avvento al potere di Benito Mussolini e le sue camice nere. Anche il Mugello non fu immune a questo evento, che ha caratterizzato il primo ‘900, con i giornali dell’epoca (il Messaggero del Mugello, Il Bargello, il Corriere Mugellano, l’Appennino Toscano), che non furono avari nel pubblicare articoli e varie notizie:  Fu così si legge - sul Messaggero del Mugello del 27 ottobre 1922 - che 327 legionari si trovarono alla Stazione di Dicomano, per partire alla volta di Roma”.

Fra queste ecco le squadre (o squadracce): Florio, Foscari, Disperata di Barberino di Mugello al comando di Primo Parrini, Alfredo Aiazzi e Gino Cioni; Squadre  E.Toti, Alpina, Masiero di Borgo San Lorenzo al comando di Armando Paoli, Alfredo Berti e Gino Martini;  tre squadre di Firenzuola al comando di Emilio Mocchiuti, Demetrio Pieraccini, Leopoldo Puccetti e Luigi Guiselli;  squadra Indomita di Galliano di Mugello al comando di Giovanni Forasassi;  squadra F. Giunta, Benito Mussolini, Spalato, di San Piero a Sieve  al comando del Tenente  Andrea Vannini, Nello Ducci e Mario Cresci;  tre squadre di Scarperia al comando di Giuseppe Baroni e Gino Calderai; due squadre di Vaglia al comando del Tenente Vincenzo Liccioli e Orazio Bagherini; squadre S. Rossi e Disperata di Vicchio al comando di Dreoni  (manca il nome) e Vittorio Pieranti.  Due squadre di Dicomano  al comando del Tenente Tanini;  una squadra di Contea  al comando del Tenente Gastone Casini.

Disimpegnarono il loro dovere di tutte le camice nere il Capitano Francesco Baldi e Lotti (manca il nome) di Barberino, Ferdinando Tesi e il Tenente Alfredo Agostini di Borgo San Lorenzo, il dott. Palmerio di Vicchio, (manca il nome), Marino Marchetti, segretario politico di Vicchio, il Tenente Bruno Poli di Firenzuola, il tenente Lorenzo Baroni di Scarperia….ect, etc. 

Di acqua ne è passata sotto i ponti della Sieve: il ventennio, la guerra, la liberazione, la ricostruzione, la democrazia, la rinascita, il terzo millennio. Giorni ormai lontani nel tempo e nello spazio. Restano i ricordi, gli scritti, le immagini,  (fra breve verrà ricordato a Villa Pecori Giraldi, il vecchio sindaco socialista Pietro Caiani detto “bubbolino”) e le testimonianze di un tempo che fu.

Nella foto allegata è raffigurata la Squadra detta “Sette Gatti” di Borgo San Lorenzo che partecipò alla marcia su Roma.

Da sinistra in piedi, sono riconoscibili fra gli altri, Alfredo Berti, Oscar Gigli, Orlando Salvadori, n.i. (non identificato), Luigi Costi, Emilio Barletti, Niccolò Fiorelli, Armando Paoli,  Antonio Abbarchi, Oliviero Gori, Luigi Caiani, Alfredo Agostini, un certo “cambiapasso” delle Salaiole, Luigi Casati detto “chiogolino”, Pietro Paoli, Emanuele Ciarpaglini, Bruto Baldi.

In basso da sinistra in seconda fila, Arrigo Materassi, Francesco Bonamici detto “Cecco di bigoncino”, Oreste Bencini, Bruno Papin, n.i., Angiolino Manfriani. 

In basso da sinistra seduti, Severino Foss, n.i., maestro Pietro Fusi, Silvestro Dreoni detto “vestrino”, Gino Barletti, Aldo Lombardi, n.i., Gino Manfriani detto “nodo”. 

 

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Commenti 1
  • Leonardo

    Solo in un paese ridicolo come l'Italia si poteva assistere allo spettacolo indecente di persone che celebrano un colpo di stato (che ha visto la nascita di una dittatura criminale, colpevole delle peggiori nefandezze immaginabili, a partire dall'eliminazione fisica dell'opposizione), e che ancora rimpiangono quel dittatore, a partire dal presidente del senato che conserva in casa, molto gelosamente, i busti e le memorabilia del dittatore (salvo poi dire pubblicamente che alcuni dei crimini da LVI commessi, vedi l'olocausto di cui il dittatore è stato corresponsabile con l'amico-alleato nazista tedesco aiutandolo a deportare migliaia di italiani, sono "i peggiori crimini della storia", dimostrando così di non avere neanche la coerenza con le proprie opinioni o di essere, più semplicemente, ignorante). Solo in un paese ridicolo come l'Italia.

    rispondi a Leonardo
    sab 29 ottobre 2022 07:11