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Guerra in Ucraina: I risultati di Putin

Un lungo articolo a cura di Enrico Martelloni, vignettista, blogger e giornalista per "pensalibero.it" in cui analizza i risultati dell'attuale guerra in corso

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Putin Putin © Wikimedia
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Enrico Martelloni, racconta la contemporaneità disegnando vignette, recensore di musica classica e conoscitore del mondo Ucraino. Pubblica le sue vignette e i suoi articoli sul giornale online "Pensalibero.it", e presto speriamo di poterlo ospitare con una rubrica sui giornali di OKNews24.it 

Uno Stato, che ha occupato con la violenza e la barbarie molte province facendone un impero, come la Moscovia ha fatto nei secoli mentendo  sempre senza vergogna, non ha nessuna credibilità. Questo è un grande problema è responsabilità che l’umanità deve fermare. Con l'invasione dell’ Ucraina, realmente iniziata nel 2014 per la cacciata popolare del satrapo filo putiano, Yanukovic,  Mosca ha ottenuto l'odio perpetuo degli ucraini già vessati da più di trecento anni. Fino al 24 febbraio del 2022 questo sentimento era ancora contenuto dalle generazioni che avevano vissuto la dittatura Sovietica. Da questo giorno è  finito tutto per tutti gli ucraini. 

La guerra ha regalato alla Moscovia,  enormi perdite in uomini e mezzi: tra morti e feriti circa quattrocentomila in tredici mesi.  Solo un paese che non sa convivere con gli altri e con sé stesso può avere una tale indifferenza per la sconfitta subita. E solo ottuse menti, ancora possono dare credito a questo dissoluto invasore con la sua scia di violenze: stupri, torture di civili, agguati e sterminio. I risultati ottenuti, che il popolo esalta grazie alla massiccia propaganda dove anche chi aveva parenti in Ucraina nega a questi stessi la verità, sono tutti contrari a chi ha provocato Sangue e morte.

L’esportazione di Gas e petrolio russo sono diminuite del 30% e a prezzi scontati. Il cambio è crollato nonostante le prime operazioni finanziare in sua difesa; oggi si cambia per un euro ottantasei rubli. Nessuna ripercussione ha provocato in Europa per l’inverno la mancanza del gas e anzi sta stimolando i paesi a trovare valide alternative.  Il costo alla pompa è  diminuito, le bollette non sono esplose. Gli ucraini hanno superato il loro inverno stoicamente e con coraggio.

La Moscovia si ritrova con milletrecento chilometri in più sotto controllo della NATO, perché la Finlandia non dimentica il 1939, come già dichiarò il suo ex ministro degli esteri a Firenze in piazza Santa Croce circa un anno fa. Dopo la guerra anche i confini Ucraini avranno la medesima sorte. Bel risultato!

Putin, ha fatto sterminare migliaia di civili ucraini, stupri, deportazioni, distrutto città intere. E in questo lordume di sangue versato c’è ancora chi vuol fare il paragone con lo Yemen o altre guerre civili di cui non sa né conosce motivazioni e le parti come si distinguono, né, tanto meno, hanno mai avuto il coraggio di affrontarle, ma solo usarle per giustificare Putin. Nemmeno per le guerre cecene perché interne all’impero moscovita. Tanto meno, e qui anche l’Europa ne è responsabile, quando nel 2008 Putin invase la piccola Georgia, stato libero, sovrano, indipendente, togliendoli l’Abcasia e l’Ossezia. Scena muta.

In quell’anno Francia e Germania si opposero all’entrata nella NATO di Ucraina e Georgia che ne fecero richiesta. Fossero entrati nella NATO, tutto questo non sarebbe accaduto. Ci sono, anche, chi vuol fare il paragone con i soldati USA e alleati, venuti Italia nel ’42 con quelli moscoviti arrivati dalle regioni più remote e povere in Ucraina. Paragone insostenibile fino all’offesa.

Ho qualcuno non conosce la Storia, o non conosce i fatti. Probabilmente l’uno è l’altro. 

Un mandato di cattura internazionale non basta, ma rende cosciente la civiltà davanti all’ osceno. Una nuova Norimberga sarà  necessaria. Evitarla sarebbe un grave errore che sconfesserebbe la prima.

Enrico Martelloni

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