Dopo i cinque anni del primo mandato dell'ex Sindaco Vito Maida, appoggiato dal Partito democratico, la palla è passata in mano a quella che era l'opposizione “RufinaCheVerrà”. La lista civica, che da sempre si è proclamata appoggiante i valori di centrosinistra, ha deciso di scendere in campo da sola con il candidato Daniele Venturi sbalordendo ogni aspettativa elettorale.
Venturi, infatti, è stato eletto nuovo Sindaco di Rufina con 2.185 voti e una percentuale pari a 52,2% mentre Maida si è arrestato al 36, 4%. Per la nostra rubrica "La poltrona del Sindaco" abbiamo deciso di raggiungere telefonicamente il Sindaco Venturi per porgli alcune domande su l’oggi, il ieri ed il domani di Rufina.
Salve Sindaco, qual è stato il primo pensiero che ha avuto appena ha appreso che ce l'aveva fatta?
Il primo pensiero è stato di soddisfazione e ringraziamento alla squadra. Vittoria corale
La vittoria non è stata facile, con una battaglia elettorale diversa dai vicini Comuni che ha visto contrapporsi il Partito Democratico con una lista civica che si è sempre proclamata di centrosinstra, la vostra Rufinacheverrà, una lotta tutta in casa quindi...
La divisione netta nasce da lontano e il problema è stato che non c'è stata una riconciliazione: quando abbiamo provato ad avvicinarci, senza pretese di imporre un candidato Sindaco, una parte del Partito democratico ha detto che non era possibile. Avevamo già voglia di cambiamento e questa voglia la percepivamo anche fra i cittadini in paese, così dopo questo tentativo abbiamo riniziato subito a lavorare per dargli concretezza. La vittoria non è stata facile perchè da una parte c'era la voglia di prendere e assaporare questo viaggio, dall'altro la consapevolezza di rimboccarsi subito le maniche. Questo primi passi , secondo me, si vedono da tante cose che stiamo già facendo: dal Bacco artigiano organizzato, alla progettazione per il decoro urbano già iniziata.
Quanto era sicuro di riuscire a diventare Sindaco?
I dubbi ci sono sempre stati e servono per migliorare: ci sono momenti in cui passi dall'euforia all'incertezza totale. Fra questi, senz'altro, il dubbio che fosse passato ai cittadini il nostro messaggio e che avessimo fatto davvero tutto il necessario per farlo comprendere. Ad un certo punto, però, è entrata in me ed in noi la consapevolezza che ce l'avremmo fatta ma il dubbio era di quanto sarebbe stato il distacco. Anche se qualcuno nella lista lo aveva predetto, non ci aspettavamo un risultato simile.
Cosa ha trovato "nel cassetto della scrivania" del Primo Cittadino che non si aspettava di trovare?
Mi aspettavo di trovarci qualcosa di più organizzato ma non ho trovato niente di questo. Ad esempio mi sono ritrovato, e con me la Giunta, in meno di 7 giorni dall'elezione a dover deliberare spazi che erano stati promessi ad un'associazione di giovani per un evento. La mancanza di organizzazione lasciata è stata un corso accelerato per tante questioni burocratiche e non solo.
Cosa ne pensa del PNRR?
Come risaputo, il Comune di Rufina non ha praticamente partecipato al PNRR. E' stato un tema di cui abbiamo più volte discusso in campagna elettorale e la cosa più grottesca è stato vedere una interrogazione del gruppo prima in Amministrazione e oggi all'opposizione che chiedeva a noi a quali bandi PNRR Rufina avesse partecipato. Come ci aspettavamo quando eravamo solo consiglieri, oggi abbiamo avuto conferme del fatto che la colpa sia stata dovuta ad una scarsa partecipazione ai bandi proposti che ha portato all'aggiudicazione di uno solo quello dell'espansione dell'asilo Polo ZeroSei. Io credo sia stata una opportunità storica sprecata che, come per chi ha saputo invece coglierla, avrebbe potuto essere utile per lo sviluppo nel territorio di tanti settori. Si è, però, trattata di una misura straordinaria riconducibile al periodo che stavamo attraversando post Covid. Non voglio, quindi, illudermi che verrà nuovamente proposta questa possibilità perché andiamo incontro ad un periodo di tagli.
I suoi primi 100 giorni da Sindaco (anche se ne sono passati molti di più) come sono stati?
È stato un periodo molto intenso. Ci sono tante cose da fare. Io ho dato prevalenza all'incarico di Sindaco rispetto a quello professionale come avevo promesso. Vedo questo periodo come un periodo di crescita mia ma è una fase che potrà chiudersi e quindi non voglio precludermi la mia carriera: ho ridotto l'attività professionale ed ho imparato a delegare di più ai miei collaboratori, così facendo riesco a coniugarla e portarla avanti ma la priorità resta il ruolo di Sindaco. A livello personale è impegnativo, la mia compagna è la mia forza e mi aiuta molto, grazie anche a lei abbiamo trovato il giusto equilibrio. Per questo devo anche ringraziare la squadra di amministratori e consiglieri senza i quali tutto questo non sarebbe possibile.
Per ora preferisce la veste di avvocato o Sindaco?
Sinceramente? Non mi è cambiato molto. In entrambe le vesti sono un risolutore di problemi ed ho persone con cui poter lavorare per risolverli. Da una parte magari i problemi sono per una singola persona ovvero l'assistito mentre nell'altro per molte persone ovvero i cittadini. Ero già preparato sul da farsi.
Qual'è, se dovesse sceglierne uno solo, il progetto del suo programma di mandato a cui tiene di più e che fra cinque anni potrà farle dire "ce l'ho fatta"?
Mi piacerebbe poter dire di vedere realizzata la Variante alla Statale 67 ma so bene che le tempistiche probabilmente saranno più lunghe rispetto ai cinque anni che mi sta chiedendo. Se, invece, parliamo di interventi più piccoli ho certamente molto a cuore il progetto della sistemazione dei parchi pubblici del territorio comunale a cui già stiamo lavorando ed esiste già una progettazione.
È più difficile a suo avviso essere scelti Sindaco per la prima volta o confermarsi?
Sulla base dei dati storici delle elezioni, la risposta corretta è quella che sia più difficile essere votati la prima volta. Se hai fatto bene nel primo mandato, la seconda volta non dovresti avere difficoltà ad essere riconfermato ma, anzi, hai la possibilità di aumentare il consenso. Come gruppo questa pressione di far bene l'abbiamo sentita e anche io come singolo ma è stato un lavoro corale e gestendolo tutti insieme abbiamo affrontato bene la situazione.
A proposito della famosa Variante alla SS67 che ha citato e che ormai da anni i cittadini di Rufina e della Valdisieve stanno aspettando, come è messa la situazione?
Non siamo fermi. Al momento c'è un procedimento impatto ambientale, abbiamo già fatto le nostre osservazioni e le abbiamo inviate ad un ente competente il quale a sua volta ha il compito di dare il consenso. Si tratta di uno step cruciale per arrivare al consenso alla realizzazione. Si tratterebbe di un'opera strategica che potrebbe dare delle opportunità di sviluppo economico, un miglioramento alla viabilità attuale dove ogni giorno transitano 38.000 veicoli e una maggiore sicurezza stradale con la conseguente possibilità di declassare la statale che porterebbe una serie di benefici.
Per quanto riguarda, invece, Villa Poggio Reale? È stata anche questa argomento di campagna elettorale. State già lavorando per valorizzarla?
Noi abbiamo da sempre l'idea di rilanciare la villa nell'ottica di promozione del territorio e per questo ne abbiamo parlato anche in campagna elettorale. In questi primi 100 giorni circa abbiamo subito iniziato con manutenzioni all'edificio che da anni non venivano fatte, abbiamo fatto iniziative in collaborazione con il Piccolo Teatro di Rufina incastrando il tema della vite, così centrale per il nostro patrimonio viticolo, e allo stesso tempo abbiamo cercato di dare risalto al museo della Villa che negli ultimi anni è stato un po' penalizzato. La nostra idea sarebbe quella di trovare una forma di gestione della villa magari tramite le associazioni che abbiamo, lasciando dunque la fruizione pubblica, dando però alla villa la possibilità di vivere durante tutto l'anno.
Sicurezza dei cittadini, mobilità, eventi naturali e loro prevenzione, salute e sanità, infrastrutture, scuola e giovani, cultura e turismo: Dovesse farne una classifica delle sue priorità quali sarebbero nel podio?
Devo distinguere quelle che sono necessarie da quelle che metterei perché mi farebbe piacere dargli risalto. Fra le necessarie metterei la sanità, poi la prevenzione di eventi naturali alla quale stiamo già lavorando e le infrastrutture come potrebbero essere la Variante SS67, la Ciclosieve ma anche tutta la manutenzione degli edifici del territorio. Nella mia classifica personale, invece, sanità e prevenzione di calamità concilierebbero ma al terzo posto metterei la cultura e la scuola: i bambini sono il nostro domani e bisognerebbe lavorare di più su loro. In parte lo stiamo già facendo ma sarebbe giusto riuscire a farlo di più.
Coi suoi concittadini si da del tu o del Lei?
Non ci sono dubbi, devono darmi del Tu. A prescindere che a Rufina ci conosciamo davvero tutti ma per me è importante questo per capire le persone.
Infine caro Sindaco, ha mai pensato in questi 100 giorni "chi me l'ha fatto fare?"
(Ride, ndr), a chi me lo chiede rispondo sempre “a tratti è anche divertente”. Scherzo ovviamente, però è davvero così.