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28 giugno 1957. Inaugurazione del ponte Amerigo #Vespucci

Nel dopoguerra rinascono i ponti e ne spunta uno nuovo.

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IL ponte da Verrazzano IL ponte da Verrazzano © Facebook
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La costruzione del ponte, che omaggia il grande navigatore, esploratore e cartografo nato nel 1454 a Firenze e la cui famiglia aveva proprietà proprio nel quartiere di Ognissanti, risale al periodo in cui vennero ricostruiti quelli danneggiati dalla guerra nel 1944.
Un primo ponte di fortuna, realizzato con ciò che restava di quelli sospesi distrutti dalla ritirata tedesca, era stato costruito nel 1949 e permetteva il passaggio in attesa di quello sui ponti alla Carraia e San Niccolò, ancora non ripristinati.

Già al 1908 risale un progetto di ponte che avrebbe contribuito a riqualificare, a livello di collegamenti, il quartiere di San Frediano, in quell’ottica di ingrandimento della città già evidenziata al tempo da Giuseppe Poggi.

Fu chiaro fin da subito quale fosse l’importanza di un collegamento in quella posizione, tra Cestello e Ognissanti, all’altezza della Pescaia di Santa Rosa.

In occasione del cinquecentenario della nascita di Amerigo Vespucci, tra il 1952 e il 1954, fu indetto un concorso per la costruzione del nuovo ponte, poi realizzato tra il 1955 e il 1957 con cemento armato precompresso con acciai di alta resistenza.

Il progetto vincente fu quello degli architetti Giorgio Giuseppe Gori, Enzo Gori e Ernesto Nelli e dell'ingegnere Riccardo Morandi.

Nello spirito del progetto c’era di inserire armonicamente l’opera nel contesto circostante, in modo che l’elemento moderno dialogasse con lo spirito storico della città.

Ecco perché le pile sono rivestite in pietraforte, gli speroni taglia acqua somigliano alle pile di Ponte Vecchio, il parapetto in ferro ricorda la ringhiera del ninfeo di Palazzo Pitti, la pavimentazione in porfido rimanda alle vie di San Frediano e l’illuminazione sottolinea quella linea che lo fa somigliare a un nastro.

Inoltre, come omaggio ulteriore all'illustre personalità cui è dedicato, alla testa del ponte, dalla parte del Lungarno Soderini, c'è un pannello in cemento e bronzo che illustra le terre del Nuovo Mondo scoperte da Amerigo Vespucci.

Un ponte che ci traghetta dal passato al futuro in ogni istante, ricordandoci la bellezza della scoperta e dell’esplorazione.

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