
I temporali violenti che tra febbraio e marzo 2025 hanno flagellato la Toscana – con frane, allagamenti e raffiche di vento oltre i 100 km/h – lasciano adesso spazio alla fase più amministrativa ma altrettanto cruciale dell’emergenza: la ricognizione ufficiale dei danni. Dallo scorso 9 giugno la Regione ha aperto il canale digitale che consente a cittadini, condomìni e associazioni senza scopo di lucro di raccontare, pezzo per pezzo, ciò che è andato perduto o compromesso. Una mappa capillare che servirà a calibrare i fondi statali e regionali per i ristori economici dei prossimi mesi.
“La ricognizione non fa partire subito il bonifico, ma è la condizione necessaria per riceverlo in futuro” ricorda il presidente regionale Eugenio Giani. Un concetto ribadito dall’assessora alla protezione civile Monia Monni, che invita tutti a non aspettare l’ultimo minuto: ogni pratica va caricata entro le ore 23.59 del 31 luglio 2025, pena l’esclusione dal quadro ufficiale dei danni.
Chi può presentare domanda
La procedura è destinata a tre categorie principali:
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Privati cittadini che abbiano subito danni alla prima casa o ai beni mobili (automobili, moto, elettrodomestici, arredi, ecc.).
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Associazioni e soggetti senza fini di lucro non titolari di partita IVA, purché con sede legale in uno dei Comuni colpiti.
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Condomìni, tramite l’amministratore o un delegato munito di procura.
Restano esclusi, per ora, le imprese con partita IVA (negozi, aziende agricole, esercizi commerciali), che seguiranno un percorso parallelo gestito dal settore Attività Produttive.
Dove si compila la richiesta
L’unica via è digitale:
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Sito Regione Toscana – Protezione Civile → sezione “Emergenze maltempo”
(www.regione.toscana.it/protezionecivile) -
Oppure accesso diretto al Formulario online: servizi.toscana.it/formulari/#/home
Dalla home del formulario basta selezionare “Ricognizione Danni privati Eventi meteo febbraio/marzo 2025” e cliccare su “Crea nuova richiesta”. L’autenticazione avviene tramite SPID, CIE o CNS; chi non possiede ancora un’identità digitale deve provvedere tempestivamente, considerando i tempi tecnici di rilascio.
Quali documenti servono
Per evitare interruzioni in fase di caricamento, la Regione consiglia di preparare in anticipo:
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Descrizione dettagliata dei danni: locali interessati, metratura, eventuale inagibilità, elenco dei beni mobili compromessi.
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Fotografie che mostrino in modo chiaro lesioni, muffe, veicoli danneggiati o elettrodomestici inutilizzabili.
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Documenti catastali dell’immobile (visura, planimetria) e targa di auto/moto se coinvolte.
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Fatture, scontrini o preventivi già sostenuti o richiesti per le prime riparazioni.
Non è necessario allegare subito perizie asseverate: quell’aspetto scatterà nella fase successiva, quando il Dipartimento di Protezione Civile valuterà l’entità del ristoro sulla base di tabelle nazionali.
Sportelli di assistenza sul territorio
Consapevole delle difficoltà che una procedura online può creare a chi non ha grande familiarità con computer e SPID, la Regione ha promosso la creazione di punti di supporto gratuito:
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Valdisieve (Pontassieve, Rufina, Pelago) – dal 17 giugno al 31 luglio operatori comunali dedicati ad affiancare i residenti nella compilazione.
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Scandicci – il “Punto digitale facile” in biblioteca, aperto ogni martedì e giovedì pomeriggio, offre postazioni pc e tutoraggio.
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Sesto Fiorentino, Calenzano e altri centri dell’area metropolitana fiorentina garantiscono assistenza su appuntamento, spesso in collaborazione con associazioni di volontariato digitale.
Per conoscere giorni, orari e modalità di accesso agli sportelli, è bene consultare i siti istituzionali dei rispettivi Comuni o telefonare agli URP.
Perché la ricognizione è importante
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Condizione necessaria per i fondi – Solo chi risulta nel “cruscotto” dei danni potrà ottenere i contributi economici previsti dal Governo, erogati in tranche successive all’istruttoria.
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Quantificazione puntuale – Inserire importi e descrizioni accurate permette alla Regione di negoziare risorse adeguate con il Dipartimento nazionale. Dati incompleti rischiano di sottostimare il fabbisogno.
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Trasparenza e priorità – Un database uniforme consente di applicare criteri oggettivi: fasce di reddito, gravità dei danni, stato di inagibilità parziale o totale. In altre parole, si evita la “lotteria dei bandi” dove chi arriva primo prende tutto.
Le tappe dopo il 31 luglio
Terminata la raccolta, scatteranno:
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Verifica campionaria in loco da parte dei tecnici regionali e della Protezione Civile.
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Stima economica complessiva che confluirà nel Piano degli interventi da approvare in Giunta.
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Invio al Governo per l’assegnazione del Fondo nazionale per le emergenze.
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Pubblicazione di un secondo avviso (presumibilmente in autunno) per la richiesta formale dei contributi, con allegato prospetto spese e quietanze.
Cronologia del maltempo 2025 in Toscana (brevi cenni)
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6-7 febbraio – Fronti perturbati dall’Atlantico generano rovesci intensi sulla fascia costiera, con picchi di 120 mm di pioggia in 24 ore su Versilia e Maremma.
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13 febbraio – Prima allerta rossa dell’anno per rischio idrogeologico; esondano torrenti minori in Valdera e Valdinievole.
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27 febbraio – Vento di libeccio a oltre 110 km/h provoca blackout diffusi e alberi abbattuti fra Pistoia e Prato.
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3-4 marzo – Nubifragi su Valdarno superiore e Chianti; frane sulla SP 34 del Passo del Sugame.
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12 marzo – Picco della crisi: 70 richieste di evacuazione e oltre 400 interventi dei Vigili del Fuoco in 48 ore.
Questi numeri, tratti dai bollettini del Centro Funzionale della Regione, spiegano l’urgenza di una quantificazione rapida dei danni.
Domande frequenti (FAQ essenziali)
Q | A |
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Posso fare domanda se la casa danneggiata è la seconda abitazione? | No, l’avviso riguarda solo l’abitazione principale. |
Se ho già riparato l’auto, devo comunque segnalarla? | Sì, allegando fattura o ricevuta: il contributo può rimborsare spese già sostenute. |
I beni strumentali di un’associazione culturale rientrano nei ristori? | Sì, purché l’ente non abbia partita IVA e la sede sia in un Comune colpito. |
Non ho SPID: posso delegare qualcuno? | Sì, con delega scritta e copia del documento; la pratica verrà caricata con l’identità digitale del delegato. |
Raccomandazioni finali
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Caricare subito la domanda anche se la documentazione non è completa: il sistema consente integrazioni successive.
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Fare copie di sicurezza di foto e file caricati, salvandoli su un proprio cloud o hard disk.
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Verificare la ricevuta di protocollo che il portale invia via mail: è la prova che la richiesta è stata registrata.
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Seguire i canali ufficiali (sito Protezione Civile Toscana, Telegram @protezionecivileToscana, profili social regionali) per aggiornamenti su eventuali proroghe o nuove fasi.
Uno sforzo collettivo per una ripartenza equa
La ricognizione dei danni non è soltanto un adempimento burocratico: rappresenta un patto di fiducia reciproca tra istituzioni e cittadini. Da un lato, la Regione si impegna a censire bisogni reali e a intercettare fondi adeguati; dall’altro, i singoli compilano con cura i moduli, trasformando disagi personali in dati utili alla comunità. È il primo passo verso una ricostruzione equa, dove le risorse arrivano prima dove il maltempo ha colpito più duro. La scadenza del 31 luglio 2025 è il confine temporale che separa la raccolta dei dati dall’avvio concreto dei ristori: chiudere la pratica in tempo significa spingere l’intera macchina pubblica a correre più veloce verso la normalità.