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Trasporti in Toscana, Elisa Tozzi (FdI): "Prima i ponti e le strade, poi l’A1 gratis per Firenze

Una mobilità a due velocità è ciò che emerge dalle parole della consigliera, che invita a non concentrare tutti gli sforzi sui grandi centri...

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Elisa Tozzi Elisa Tozzi © N. c.
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Negli ultimi giorni si è tornati a parlare di infrastrutture e trasporti in Toscana, in particolare della proposta di rendere gratuita l'autostrada A1 per i residenti di Firenze. Una misura che ha fatto discutere e che ha riacceso il dibattito sulle priorità in tema di mobilità nella regione. Sul tema è intervenuta con decisione Elisa Tozzi, consigliera regionale di Fratelli d’Italia, che ha messo in guardia dall’adottare misure “a macchia di leopardo” che rischiano di accentuare disuguaglianze territoriali già esistenti. «In questi giorni si fa un gran parlare di autostrade, di gratuità per i residenti a Firenze e di trasporti – ha dichiarato Tozzi –. Temi che, per chi vive nel Mugello, in Valdarno e in Chianti, sono di vitale importanza. Non è, ovviamente, una gara a chi ottiene di più. Ma è necessario sottolineare come i nostri territori aspettino, da anni, ponti, strade degne di tal nome ed implementazioni ferroviarie».

Una mobilità a due velocità è ciò che emerge dalle parole della consigliera, che invita a non concentrare tutti gli sforzi sui grandi centri urbani, trascurando invece le esigenze quotidiane di chi vive in aree più periferiche, ma non meno importanti dal punto di vista economico e sociale.

«L’ideale – prosegue Tozzi – sarebbe un miglioramento generale di tutti i trasporti in Toscana. Ma da parte mia rivendico il ruolo di costante attenzione ai temi dei nostri territori. Ora e nei prossimi anni sarà incessante la mia spinta propositiva per la realizzazione del secondo ponte a Figline, per il cavalcavia a Pian della Rugginosa, per una diversa gestione della linea ferroviaria Faentina e per un’accelerazione nella messa in sicurezza dell’Autopalio».

Parlare di agevolazioni sull’autostrada A1 senza affrontare le gravi lacune infrastrutturali che interessano zone come il Valdarno e il Mugello – sottolinea Tozzi – è come mettere la carrozza davanti ai buoi. La sua posizione appare quindi orientata verso una visione più equilibrata e inclusiva dello sviluppo infrastrutturale regionale.

Nel suo intervento non manca poi una critica al cosiddetto Scudo Verde, il progetto ambientale pensato per limitare l’accesso alle aree urbane con mezzi inquinanti. La consigliera lo definisce «solo uno stop temporaneo», affermando che dietro a questa misura si nasconda una precisa volontà politica: «La volontà della sinistra resta, costantemente, quella di rendere complicata la vita di chi, per mancanza di alternative, ha la necessità di usare il mezzo privato».

Una frase che colpisce, perché pone l’accento su un problema che molti cittadini sperimentano ogni giorno: la difficoltà di rinunciare all’auto privata, non per comodità, ma per assenza di alternative valide. E questo è un nodo fondamentale per qualsiasi discussione sul futuro dei trasporti.

In un contesto in cui si parla sempre più spesso di transizione ecologica e di mobilità sostenibile, è evidente come questi obiettivi non possano essere raggiunti senza un piano concreto e realistico di potenziamento del trasporto pubblico e delle infrastrutture secondarie. «Non devono esistere cittadini di serie A e di serie B» – ammonisce Tozzi – evidenziando come la giustizia territoriale sia una precondizione per ogni progetto di modernizzazione.

Non è la prima volta che Elisa Tozzi interviene su queste tematiche. Da tempo, infatti, porta avanti una battaglia per una mobilità più equa in Toscana, con numerose interrogazioni e proposte presentate in Consiglio Regionale. La sua linea è chiara: prima le opere essenziali, poi i benefici extra.

Difficile darle torto, almeno sul piano del buon senso. Prima di parlare di sconti o esenzioni autostradali, sarebbe opportuno garantire che tutti i cittadini possano contare su infrastrutture sicure, moderne e capillari. A partire da quei ponti e viadotti che, come nel caso di Figline, sono attesi da anni. O da tratte ferroviarie come la Faentina, la cui gestione è spesso motivo di disagi per i pendolari.

Come diceva Giovanni Giolitti, «la politica si fa con i sogni, ma anche con i bilanci». E in tema di trasporti, i sogni senza investimenti rischiano di rimanere lettera morta.

L’auspicio è che il dibattito sull’A1 gratuita non oscuri le vere priorità della Toscana in materia di mobilità. Serve una visione d’insieme, che tenga conto delle esigenze dell’intera popolazione, non solo di chi vive nei capoluoghi.

In conclusione, l’appello di Elisa Tozzi può essere letto come una richiesta di equità e realismo: nessuna corsia preferenziale, ma una pianificazione che metta tutti i territori sullo stesso piano. Solo così sarà possibile costruire una Toscana più moderna, sostenibile e davvero connessa.

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Commenti 1
  • Paola dreoni

    Più che giusto! Basta con gli specchietti per le allodole...

    rispondi a Paola dreoni
    sab 31 maggio 17:08