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TAV a Firenze, prosegue il cammino verso la trasparenza

Idra, appuntamento lunedì scorso con l’ARPAT e le Ferrovie: novità e richieste di informazioni di primaria importanza.

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L'area del cantiere L'area del cantiere © ufficio stampa
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Due incontri nella stessa giornata di lunedì 22 maggio, rispettivamente il primo col direttore generale dell’Arpat e il secondo con le strutture locali e di sede centrale delle Ferrovie (RFI e Italferr), committente del progetto del Passante ferroviario di Alta Velocità della città di Firenze, che prevede un sottoattraversamento con due distinte gallerie parallele.
Un ulteriore passo avanti in direzione della trasparenza, commenta l’associazione fiorentina, che apprezza l’apertura manifestata nei confronti della cittadinanza attiva.

E tuttavia Idra non ha fatto mancare alcune osservazioni sull’avvio della cantierizzazione, che – presentato in favore di telecamere il 15 maggio scorso assieme alla talpa Iris - non è stato preceduto dalla campagna informativa annunciata. Le Ferrovie hanno comunicato in proposito che il protocollo per la gestione del piano di comunicazione tra RFI e il Comune di Firenze è stato approvato dalla giunta comunale in questi giorni e verrà sviluppato nelle prossime settimane.

A partire dal 23 maggio, si è appreso, è entrato comunque in funzione lo sportello informativo (infopoint) di Via Circondaria, che sarà per il momento aperto il martedì fra le 10.30 e le 13.30 e il giovedì dalle 14 alle 17, con un indirizzo di posta elettronica dedicato al quale è possibile scrivere per richiedere chiarimenti sul progetto e i lavori: [email protected]. Invece l’indirizzo internet dedicato dalle Ferrovie al Passante AV Firenze appare attualmente assai povero di dati. Lo stesso sito dell’Osservatorio Ambientale riporta un mesto messaggio risalente al 1 giugno dell’anno scorso: E' in corso un aggiornamento del sito web con nuove tecnologie informatiche”.

C’è di più. Di alcuni importanti nuovi ingredienti della cantierizzazione, assolutamente non trascurabili, come l’utilizzo di due frese (TBM) anziché una (come era stato invece predisposto a base gara), è stato possibile conoscere alcuni primi dettagli solo nel corso dell’incontro. L’utilizzo di due TBM, dichiara RFI, deriva dall’offerta tecnica presentata in sede di gara dall’appaltatore, e non prevede mai l’utilizzo simultaneo delle due macchine. L’aggiornamento del piano di cantierizzazione che ne consegue non risultava però comunicato alla stessa ARPAT, lunedì scorso, al momento dell’incontro di Idra col direttore generale. Secondo le Ferrovie, l‘atto formale con cui RFI e il Consorzio realizzatore Florentia hanno comunicato l’utilizzo di due TBM è il Progetto ambientale di cantierizzazione del Passante AV, trasmesso all’OA e all’Arpat – per approvazione – il 9 maggio.

Idra ha sollevato poi due temi che considera essenziali.

Il primo, l’apparente mancanza di un piano di emergenza: preoccupa il silenzio al riguardo da parte della Prefettura di Firenze, che Idra ha interpellato sei settimane or sono per lo specifico ruolo che quella istituzione riveste in questo settore. E’ noto infatti che il piano di emergenza deve far parte del progetto, le cui soluzioni tecniche (incluse le strutture di controllo e l’impiantistica) non possono prescinderne.

Il secondo è ancor più grave, in quanto interessa una sezione del progetto Tav già conclusa ma anche già problematica, il cosiddetto scavalco AV Castello-Rifredi. Delle criticità registrate per le abbondanti infiltrazioni d’acqua in galleria di cui si sono occupate le cronache cittadine dello scorso agosto, oggetto anche di un’interrogazione del consigliere regionale Giovanni Galli, Idra ha provveduto a informare sia l’ARPAT sia la Prefettura. Ma ad esse si aggiungono le anomalie procedurali (su cui avrebbe aperto un fascicolo la Corte dei Conti) denunciate dalla commissione di collaudo tecnico-amministrativo, che non avrebbe rilasciato alcuna autorizzazione al collaudo stesso, e che lamenta altre circostanze meritevoli di approfondimento. Anche in questo caso l’associazione ha formalizzato la richiesta di accesso alla documentazione, in particolare al verbale di accertamento, per verificare la congruità dell’intervento con l’accordo quadro sul Nodo di Firenze. Aggiungendo la richiesta di effettuarvi un sopralluogo con un proprio tecnico di fiducia.

Non è stato possibile, nei sessanta minuti di durata del collegamento in rete con i numerosi esponenti delle Ferrovie cortesemente intervenuti, acquisire informazioni ulteriori sui tanti altri interrogativi che Idra avrebbe gradito poter sciogliere. Ma piena disponibilità è stata assicurata sia a completare il percorso informativo di natura tecnica avviato nelle scorse settimane coi referenti RFI di Firenze, sia ad avvalersi dei suggerimenti e delle integrazioni che le Ferrovie mostrano di gradire di poter ricevere dall’associazione come contributo al progetto di comunicazione in corso d’opera.

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