OK!Valdisieve

La poltrona del Sindaco: Dicomano, Stefano Passiatore si racconta

Proseguono le interviste di OKNews24 ai Sindaci uscenti nei comuni del Mugello a cura del nostro direttore Nadia Fondelli.

Abbonati subito
  • 291
Stefano Passiatore Stefano Passiatore © OKM
Font +:
Stampa Commenta

45enne, vive nella frazione di Contea e lavora nel settore dell'Information and Communication Technology a Firenze.
Innamoratosi giovanissimo della politica aveva solo 19 anni quando, a seguito dell'impegno all'interno dell'Agesci decise di impegnarsi in prima persona candidandosi a consigliere comunale nel comune di Rufina (che all'epoca era il suo comune di residenza). Successivamente ha ricoperto anche la carica di assessore e vicesindaco.

Iscritto al Partito Democratico fin dalla sua fondazione è Interessato da molto tempo (e in epoca non sospetta ovvero prima del 7 ottobre) al tema del conflitto israelo-palestinese. Sindaco al termine del suo secondo mandato, Passiatore adora la montagna e non a caso dal 2021 è Presidente dell'Unione Montana dei comuni del Mugello e ama viaggiare. 

Nella sua decennale esperienza alla testa dell'amministrazione di Dicomano, lei si è ritrovato ad affrontare nel 2020 la più grande emergenza in tempo di pace che il nostro paese ha mai conosciuto.
Che periodo è stato per lei e per tutta Dicomano quel momento?

E' stato senza ombra di dubbio uno dei momenti più difficili che ho dovuto affrontare. 
Sono 25 anni ormai che sono dentro l'amministrazione di un comune; dapprima come consigliere, poi da Assessore e poi da Sindaco e posso affermare che quello è stato sicuramente il momento più difficile che abbiamo dovuto attraversare.  Certo anche il più entusiasmante.
Penso ad esempio, all'essere riusciti in pochi giorni ad allestire un hub vaccinale che ha accolto migliaia di persone dando loro  l'opportunità di potersi vaccinare vicino a casa. Un'esperienza senz'altro molto utile e interessante. Così com'è stato un momento di grande impatto la generosità fra le persone e il rispetto.
Rispetto delle regole e rispetto per le tante associazioni presenti sul territorio che, generosamente, si sono messe a disposizione del paese e di chi era in una situazione difficile.
Purtroppo però sono anche emerse situazioni di fragilità con persone che si sono fatte ammaliare da campagne pseudo scientifiche di disinformazione di cui si sentono le conseguenze ancora oggi.

La pandemia le ha lasciato in eredità un maggiore rapporto con i concittadini?

No, devo essere sincero.
Ma non perché in quel momento non abbia avuto un rapporto diretto coi cittadini, ma perché questo è un obiettivo che mi sono posto sin dal 2014 quando ho iniziato a ricoprire il ruolo di Sindaco perché ero conscio che questo era un elemento su cui Dicomano soffriva di più: la lontananza fra l'amministrazione e i cittadini.
In questi dieci anni ho cercato di essere sempre un Sindaco disposto a parlare con tutti in presenza e a distanza. Molti hanno il mio numero di cellulare e lo fornisco a chiunque abbia necessità.
Sono uno di quei sindaci che utilizza i social per interagire e non solo per mettere informazioni utili. Sono stato tacciato per questo anche di avere troppa attenzione per i social, ma credo che quella sia una piazza alla pari di tante altre che va presidiata e  può essere sfruttata al meglio per dimostrare vicinanza ai cittadini e provare ad avere un dialogo diretto.

Il suo programma di mandato è stato limitato dalla pandemia?

Direi che ancora non siamo tornati alla normalità. Nei comuni l'emergenza per il covid è partito il grande tema del Pnrr che oggi ci vede con molti milioni di euro impegnati e molti cantieri.
Insomma di fatto ancora non siamo tornati alla gestione ordinaria della nostra comunità e immagino che fino al 2026 sarà così.

La pandemia ha trasformato il tessuto commerciale di Dicomano? Hanno chiuso a causa del covid dei negozi? 

Beh sicuramente c'è qualche commerciante e qualche  imprenditore che ha patito e sofferto molto in quel periodo difficile però non mi sento dire che c'è qualcuno che ha chiuso a causa del covid.
Dicomano negli ultimi mesi è un paese molto attivo. E' vero che ci sono delle chiusure di negozi ma è altrettanto vero anche che si registrano nuove aperture.
Non credo insomma che la pandemia in questo abbia influito particolarmente. 

Cultura e turismo come stanno?

Sono soddisfatto. Abbiamo cercato nel corso degli anni di introdurre in paese alcune rassegne; penso all'"estate frascolana" a "c'era e non c'era" e tutta una serie di rassegne per grandi e piccoli che provassero a dare un po' di qualità all'offerta culturale di Dicomano. Le abbiamo mantenute nel corso degli anni nonostante le difficoltà economiche e questo penso sia un aspetto molto positivo.
Sul versante del turismo i dati che ci fornisce l'unione montana sono confortanti. Come presenze stiamo tornando ai livelli pre covid e sempre come unione abbiamo deciso di fare maggiori investimenti sulla promozione territoriale del Mugello nel suo insieme dato che oggi, ovviamente, ci promuoviamo come territorio e non come singoli comuni. Credo che anche il 2024 in questo settore ci riserverà qualche sorpresa interessante.

Capitolo trasporti?

E' un capitolo molto complesso da affrontare.
Intanto proviamo a parlare della parte infrastrutturale  Siamo riusciti a negoziare e poi a portare in fondo con Rfi un investimento di più di dodici milioni di euro che riguarda le due stazioni ferroviarie e l'eliminazione del passaggio a livello sulla statale 67. 
Per quello che riguarda le due stazioni c'è da dire che i lavori per quella di Dicomano sono già in fase conclusiva con la realizzazione del sottopasso. Chiunque può constatare in prima persona della bontà del lavoro svolto. Nella stazione di Contea i lavori sono invece iniziati da qualche mese e anche lì il sottopasso è la grande novità perché la ferrovia taglia in due il paese. Nei prossimi mesi Rfi ci assicura che anche quell'intervento sarà terminato.
Per il passaggio a livello invece i lavori vedranno la luce verosimilmente nella seconda metà del 2024.
Per quello che riguarda il tema di servizio il giudizio è assolutamente carente soprattutto per quello che riguarda il trasporto su ferro .
Proprio nei giorni scorsi mi sono di nuovo sentito al telefono con il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani per manifestare la difficoltà di tanti pendolari che si sono trovati a avere a che fare con ritardi e cancellazioni di treni per più giorni di fila con scuse tutte poco spiegabili.
C'è poca attenzione da parte di Rfi e di Trenitalia sulla nostra tratta e credo che anche la Regione debba cambiare i suoi rapporti nei confronti di Trenitalia con cui ha un contratto di servizio perché, oggettivamente, il servizio che viene erogato è del tutto insufficiente. 
Se dovessero continuare ancora questi disagi e con questa intensità non escludo che nel comune di Dicomano si possa attivare uno sportello legale per percorrere fino in fondo tutte le possibilità per dare una mano ai cittadini che pagano un servizio ma che si ritrovano spesso con un disservizio in cambio.

Qual'é l'esperienza della sua comunità con i migranti?

Dal 2016 abbiamo nel nostro territorio un centro di accoglienza con 36 posti letti gestito direttamente dal comune che in questi anni è andato avanti molto bene senza creare alcun problema.
A marzo scorso c'è stata l'apertura di un centro d'accoglienza straordinario che è gestito dalla Prefettura e che ospita fra i sessanta e i settanta richiedenti asilo e li devo dire che qualche difficolta ce l' abbiamo.
Difficoltà anche a far capire agli ospiti il rispetto delle regole sulla strada. Dovendo loro attraversarla lo fanno spesso in tratti molto pericolosi...
Quello è comunque un centro dove non si fa integrazione e si fa il minimo di accoglienza. Noi siamo sempre stai contro a questi centri di accoglienza straordinari proprio perché si affronta un fenomeno strutturale con strumenti che sono di natura emergenziale.
Abbiamo bisogno di integrare le persone affinché queste si sentano accettate dal paese e non siano prede facili di traffici poco leciti. Credo che su questo si registri tutto il fallimento di una politica del governo che si tappa gli occhi davanti al problema e che ahimé non lo affronta nella maniera adeguata.
Un metodo c'è ed è appunto quello dei centri gestiti dai comuni al posto di quelli gestiti dalla prefettura perché sono di natura del tutto emergenziale e non offrono strumenti d'integrazione.

Opere pubbliche, scuole, strade è soddisfatto del  lavoro fatto?

Soddisfatto dei lavori che abbiano iniziato. Purtroppo ne inaugurerò pochissimi.
Certo che sono soddisfatto perché alla fine stiamo mettendo in campo davvero tanti interventi .
Abbiamo investito un milione e cento mila euro per realizzare i lavori sulle strade secondarie del paese. Abbiamo iniziato il cantiere del nuovo teatro presso gli ex macelli per un valore di tre milioni e seicentomila euro. Abbiamo investito una somma importante (più di quattro milioni di euro) sull'impiantistica sportiva e di questi una parte (circa seicentomila euro) sono stati per i lavori già realizzati al nuovo impianto Foresto Pasquini con il nuovo prato in erba sintetica mentre gli altri siamo in fase di progettazione e infine c'è la nuova mensa scolastica che è in via d'ultimazione .
Si, sono assolutamente soddisfatto perché a questi lavori nostri si sono aggiunti i lavori che abbiamo concordato con le altre istituzioni; come dicevo prima i lavori di Rfi, il nuovo distretto socio sanitario e il ponte sulla quarantuno in località Celle sono tutti lavori che abbiamo negoziato con gli enti di riferimento e che insieme ai nostri sommano 35 milioni di euro in tutto. Un investimento spaventoso per il nostro comune.

Di quale suo successo è più orgoglioso?

Forse dell'aver recuperato le risorse per poter progettare prima e realizzare poi il cinema teatro.
Sono orgoglioso perché questo è un impegno che ci eravamo presi e non era per niente scontato riuscire a portarlo a termine essendo un investimento molto oneroso ma che potrà offrire davvero molto alla comunità  e ai giovani del paese con un cinema dove poter passare alcune serate e per tutti un teatro dove poter accrescere un po' l'offerta culturale del nostro comune.
Ormai eravamo abituati ad essere l'unico comune senza un teatro, ecco io penso che quelli siano luoghi di crescita culturale indispensabili per ogni comunità.

Un cruccio che le rimane a fine mandato?

Beh, di crucci ce ne sono molti... Uno di questi è aver impiegato molto tempo per fare alcune opere semplici che ci hanno portato via un sacco di tempo e di risorse e fisiche e mentali che potevamo dedicare a cose più importanti e forse non aver fatto ancora abbastanza per migliorare il decoro urbano del nostro comune.
Su questo potevamo forse fare ancora di più.

Cosa farà da grande?

Ho la  fortuna di avere un lavoro che mai aspetta e quindi tornerò a svolgere il mio lavoro che in parte non ho mai abbandonato. Sicuramente mi riposerò e poi stiamo a vedere.
La politica è una mia grande passione e posso dire di aver già fatto tanto, forse tantissimo. Anzi posso dire senza possibilità di essere smentito di avere fatto quello che è per chi fa politica il lavoro più bello che ci sia: quello di sindaco e quindi non ho altro da chiedere a questa esperienza.
Poi staremo a vedere, ma per adesso sono certo solo che tornerà al mio lavoro. 

 

Lascia un commento
stai rispondendo a