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Scontri e maxi squalifiche dopo Sagginale–Ideal Club Incisa: mano pesante del Giudice Sportivo sulla società mugellana

Il Giudice Sportivo non ha esitato: quattro anni di squalifica per G.I., una sanzione pesante. Altri quattro giovani calciatori squalificati

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Doveva essere un pomeriggio di sport, passione e sana competizione tra giovani promesse del calcio provinciale. Invece, quello andato in scena sabato scorso 13 aprile allo stadio “Stefano Bini” di Grezzano, durante la sfida Juniores tra ASD Sagginale e Ideal Club Incisa, si è trasformato in un episodio da dimenticare, macchiato da violenza e tensioni che nulla hanno a che vedere con lo spirito sportivo.

Al termine dell’incontro, decisivo per il primato in classifica a una giornata dalla fine del campionato, è scoppiato il caos. Un mix esplosivo di frustrazione e nervosismo ha innescato una serie di episodi gravi sia in campo che fuori, culminati con l’aggressione all’arbitro e il ferimento di un calciatore dell’Ideal Club Incisa, colpito alla testa da una scarpata. Per lui è stato necessario il trasporto in pronto soccorso, dove ha ricevuto cure per una vistosa ferita.

Anche il direttore di gara non è uscito illeso: secondo quanto riportato nel Comunicato Ufficiale n. 60 del Comitato Provinciale FIGC, è stato colpito al collo da un tesserato del Sagginale – identificato con le iniziali G.I. – subito dopo il triplice fischio. L'arbitro ha riportato dolore e stordimento, con prognosi medica di sette giorni. La sua denuncia ha portato all'apertura di un’inchiesta e alla chiamata dei Carabinieri.

Il Giudice Sportivo non ha esitato: quattro anni di squalifica per G.I., una delle sanzioni più pesanti mai viste a livello giovanile. Altri quattro calciatori del Sagginale hanno ricevuto squalifiche dai tre ai cinque turni per minacce, offese e comportamenti antisportivi nei confronti dell’arbitro.

Ma non finisce qui: 400 euro di multa alla società ASD Sagginale, aggravata da episodi incresciosi anche al pronto soccorso, dove un tesserato non identificato avrebbe urtato l’arbitro con il petto e un sostenitore – riconoscibile dalla tenuta sociale – avrebbe mantenuto un atteggiamento “fortemente irriguardoso”. Il club è stato inoltre accusato di non aver prestato adeguata assistenza al direttore di gara durante e dopo l’aggressione.

La società mugellana che ha diffuso una nota ufficiale per i fatti di sabato scorso, esprimendo “amarezza e ferma condanna per quanto accaduto”. «Quella che doveva essere una giornata di sport si è trasformata in un momento da dimenticare. Esprimiamo vicinanza ai ragazzi coinvolti, alle loro famiglie e all’arbitro, augurando a tutti una pronta guarigione», si legge nel comunicato dell’ASD Sagginale. Il club ha fatto sapere di star collaborando con le autorità competenti e si riserva di adottare provvedimenti interni nei confronti di eventuali tesserati responsabili. Alla luce di questo atto del Giudice, non si escludono altri colpi di scena.

«La violenza, in qualunque forma, non può e non deve trovare spazio sui campi da gioco», ribadiscono dalla società, che ricorda l’importanza del proprio impegno nella promozione di un ambiente sano, rispettoso e formativo per tutti gli atleti.

Questi episodi, purtroppo, riportano al centro del dibattito il ruolo educativo del calcio giovanile e la responsabilità degli adulti – dirigenti, allenatori, genitori – nel trasmettere i veri valori dello sport ai ragazzi. Perché come scriveva Gianni Brera, “lo sport è scuola di vita, ma solo se giocato con onore”.

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Commenti 1
  • giordano bani

    purtroppo non è la prima volta che gli juniores del Sagginale si sono resi protagonisti di fatti incresciosi.

    rispondi a giordano bani
    gio 17 aprile 12:07