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Sanità in Mugello: quale futuro? Il grido d’allarme del Comitato e le richieste al territorio

l Comitato Difesa Sanità Pubblica-Mugello torna a far sentire la propria voce: tra carenze strutturali e personale al limite, si chiede un fronte comune

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L’Ospedale del Mugello a Borgo San Lorenzo L’Ospedale del Mugello a Borgo San Lorenzo © AG
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La sanità nel Mugello torna al centro del dibattito pubblico, grazie all’intervento deciso del Comitato Difesa Sanità Pubblica-Mugello, che rilancia la propria azione e richiama istituzioni e cittadinanza su una questione che tocca da vicino la vita di migliaia di persone. Dopo mesi di iniziative, raccolte firme e incontri, il Comitato denuncia l’assenza di risposte concrete e il preoccupante silenzio calato sulle criticità del sistema sanitario locale. Fin dal novembre 2023, il Comitato aveva acceso i riflettori sul tema con una grande manifestazione a difesa della sanità pubblica, seguita da una petizione popolare che ha raccolto oltre 2000 firme.

Al centro della mobilitazione, una richiesta tanto semplice quanto necessaria: l’installazione di una Risonanza Magnetica nell’ospedale di Borgo San Lorenzo, presidio centrale per l'intero comprensorio mugellano. Una dotazione tecnologica oggi imprescindibile, soprattutto per la diagnosi precoce di patologie oncologiche, eppure assente proprio dove è più necessaria.

“È inaccettabile – sottolinea il Comitato – che l’unico ospedale della ASL Toscana Centro dotato di Pronto Soccorso e Rianimazione sia ancora privo di una Risonanza Magnetica.”

Una raccolta firme e un’amministrazione disponibile, ma...

Le firme, simbolo di un territorio che non vuole arrendersi, sono state consegnate al Sindaco di Borgo San Lorenzo, anche presidente della Società della Salute, con la richiesta di inoltrarle a Regione Toscana e ASL Toscana Centro. L'amministrazione comunale si è mostrata disponibile e ha promosso a febbraio un incontro pubblico per fare il punto sulla situazione, ma l’assenza di rappresentanti regionali e della direzione ASL ha svuotato l’iniziativa del suo valore concreto.

Da quel momento, il Comitato denuncia un silenzio istituzionale preoccupante, mentre sul campo le difficoltà dei cittadini nell’accedere ai servizi sanitari si fanno sempre più evidenti.

Le criticità: tra carenze strutturali e organici ridotti

L’elenco delle problematiche sollevate dal Comitato è lungo e dettagliato. E fa emergere un quadro allarmante:

  • La diabetologia ha perso un’unità medica, riducendo le possibilità di presa in carico di una patologia cronica sempre più diffusa.

  • Il DEA – Pronto Soccorso rischia da settembre una riduzione di organico, con possibili tagli alle attività.

  • Il servizio di urologia non risponde più in modo adeguato ai bisogni del territorio.

  • Radiologia e laboratorio analisi sono sottodimensionati da anni, incidendo sulle tempistiche delle diagnosi.

  • La rianimazione soffre una carenza di personale medico e infermieristico, mettendo a rischio la gestione delle emergenze.

  • Mancano dirigenti medici nei reparti di medicina e pediatria.

  • Oculistica e audiologia hanno visto ridurre drasticamente le ore di attività, rendendo difficile l’accesso per molti utenti.

  • L’offerta geriatrica non è sufficiente a rispondere all’invecchiamento della popolazione.

  • Il personale infermieri e OSS è ridotto ai minimi termini.

  • I medici di base, soprattutto nelle aree montane, faticano a gestire carichi sempre più alti e a mantenere un rapporto continuativo con i pazienti.

“La sanità pubblica si regge sulla relazione di fiducia tra medico e cittadino – ricorda il Comitato – e oggi questa relazione è messa a dura prova da un sistema in sofferenza.”

La posizione del sindaco e la speranza di un fronte comune

Il Comitato ha accolto positivamente l’intervento del Sindaco di Borgo San Lorenzo, che nei giorni scorsi ha pubblicamente espresso le sue preoccupazioni per il futuro dei servizi sanitari in Mugello. Il primo cittadino ha chiesto chiarimenti sulla chiusura estiva delle sale operatorie, un provvedimento che lascia senza risposte migliaia di cittadini in lista d’attesa per interventi programmati da mesi. Ha inoltre ribadito l’urgenza di chiarire la situazione del progetto per la Risonanza Magnetica, ancora fermo al palo, e la necessità di un vero turn over per il personale, oggi allo stremo.

Il Comitato auspica che questa posizione non resti isolata, ma che si trasformi in una strategia unitaria tra tutti i sindaci dell’Unione dei Comuni del Mugello. Solo facendo fronte comune sarà possibile avere voce in capitolo nei confronti della Regione e dell’ASL.

“In altri territori – sottolineano – la compattezza delle amministrazioni ha portato risultati concreti. Perché non dovrebbe essere possibile anche qui?”

Un nuovo incontro per fare chiarezza

L’obiettivo del Comitato è chiaro: ottenere un nuovo incontro pubblico, questa volta con la presenza garantita dei vertici regionali e aziendali, gli unici in grado di dare risposte operative. Nell’incontro saranno ribadite tutte le richieste e verranno esposti con chiarezza i problemi reali che ogni giorno cittadini e operatori sanitari affrontano. Problemi non più rinviabili, che richiedono un intervento immediato e strutturato.

Una domanda alle istituzioni

Nel frattempo, il Comitato lancia un appello diretto alle istituzioni:

I sindaci del Mugello sapranno unirsi per difendere la sanità pubblica? Oppure continueranno ad accettare decisioni calate dall’alto?

La sensazione è che il tempo stringa, ma ci sia ancora margine per agire. A patto di superare divisioni e inerzie. La salute pubblica, soprattutto in territori come il Mugello, dove l’accesso ai servizi può diventare complicato per ragioni geografiche e logistiche, deve tornare a essere una priorità politica e amministrativa.

Come ricorda il Comitato, “siamo ancora in tempo”. Ma servono volontà, coraggio e – soprattutto – unità.

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