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San Jacopino sotto assedio: furti, spaccio e insicurezza. I cittadini organizzano un sit-in per dire basta

Dopo l’ennesimo furto nella notte, il Comitato Cittadini Attivi San Jacopino denuncia l’emergenza sicurezza e chiama tutti a raccolta

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Fotro del danno Fotro del danno © nn
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Un’altra notte di paura nel Quartiere 1, a San Jacopino. Intorno alle 2 del mattino, due malviventi – secondo i filmati delle telecamere del Garden Bar, entrambi stranieri – hanno sfondato la vetrata del distributore esterno del locale con quello che sembra essere un martellino frangivento. In pochi minuti hanno fatto razzia, poi sono fuggiti prima dell’arrivo della volante della Polizia, allertata dai residenti. Il colpo non è un caso isolato: è la seconda spaccata in meno di un mese ai danni dello stesso esercizio. I danni sono ingenti, e la rabbia tra i cittadini cresce.

A denunciare la situazione è Simone Gianfaldoni, presidente del Comitato Cittadini Attivi San Jacopino:

“Siamo stanchi. Il quartiere è da tempo in balia della microcriminalità. Spaccate, scippi, furti di moto, spaccio: tutto in aumento. E nonostante le nostre continue segnalazioni, poco o nulla viene fatto.”

Un dato ancora più allarmante è che in un ampio tratto di viale Redi non ci sono telecamere di videosorveglianza pubblica, lasciando le attività e i residenti esposti.

“Ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni. Nonostante la nostra disponibilità a collaborare, anche partecipando ai tavoli per la sicurezza, siamo stati esclusi. Eppure noi comitati siamo le vere sentinelle del territorio, 24 ore su 24.”

La frustrazione dei residenti si è trasformata in azione. Giovedì 18 maggio alle ore 18.15, il comitato ha organizzato un sit-in per la sicurezza del Quartiere 1, proprio a San Jacopino.

Invitiamo tutti i cittadini a partecipare. La sicurezza non è una bandiera politica, è un diritto di tutti. E se chi governa non ascolta i cittadini, non si va lontano.”

Il messaggio è chiaro: servono risposte concrete, non parole. I cittadini non sono più disposti ad assistere in silenzio a un quartiere che si degrada giorno dopo giorno.
“Non ci fermeremo fino a quando la nostra voce non sarà ascoltata.”

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