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Pendolari, sorridete: il disagio diventa libertà

Tra tagli alle corse e treni che non arrivano, il viaggio quotidiano si trasforma in un ritorno ai tempi dei “figli dei fiori”

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Pendolari Pendolari © Fabu
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Amici e amiche pendolari, siete nati per soffrire?? Macchè, sorridete !!! Perchè le carenze nei servizi di trasporto su gomma e su rotaia, danno la possibilità di tornare indietro di cinquant'anni, ai tempi dei “Figli dei fiori”. Non ci credete??

In questi giorni è nata la polemica sulle riduzioni natalizie delle Autolinee Toscane, con la pronta replica della società che rende noto di aver avvertito con anticipo sulle variazioni del servizio in concomitanza con le festività natalizie. Ma, a parte questo, a noi ha colpito il commento del lettore che, sul nostro profilo di Facebook, ha riferito di aver ottemperato alla riduzione delle corse facendo l'autostop. Avete capito ??!! L'autostop!!! Che bello !!

Sembra di immergersi ai tempi degli Hippy, il movimento di controcultura giovanile che predicava “Peace & Love”, che proponeva il sesso libero e l'amore svincolato dai dogmi della società borghese e consumistica. Giovani che giravano il mondo con lo zaino in spalla, facendo l'autostop. E l'autostop era il simbolo della libertà e del misticismo. Era Woodstock, Hendrix, la Beat Generation e le estati dell'amore. 

I treni della Faentina non arrivano ?? Poco male, anzi, meglio così !!
Perchè il pendolare può riscoprire  la spiritualità dei frichettoni ribelli degli anni settanta e mettersi a fare l'autostop. Solo così il pendolare si svincola dalle catene dei rigidi orari dei mezzi pubblici e torna ad essere un uomo davvero libero. D'altronde cosa diceva Jean Jacques Rousseau?? “L'uomo nasce libero, ma ovunque è in catene”. E i ritardi e le riduzioni delle corse dei mezzi pubblici daranno la possibilità ai pendolari di tornare liberi. 

 

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