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Firenze dice basta agli affitti brevi nel centro storico: "Chi collabora avrà azzerata l'Imu seconda casa" dice il sindaco Nardella.

Una decisione apprezzata. I commenti.

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No zagli affitti brevi No zagli affitti brevi © OkNews24
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Niente più affitti turistici brevi a Firenze nell'area Unesco.
Per farlo il sindaco di Firenze Dario Nardella ha annunciato un provvedimento non retroattivo che colpirà principalmente chi usufruisce di piattaforme come Airbnb e simili nell'area del centro storico.
L'obiettivo è sostenere la residenza nel centro storico. Il sindaco parla di "norma giuridicamente ardita" ma “già in passato abbiamo sperimentato soluzioni innovative come quella dello stop ai fast food e al blocco di nuove attività di somministrazione in area Unesco e, contro tutte le previsioni, abbiamo vinto” anche a fronte di ricorsi al Tar.
Il punto è che "se noi non proviamo a fare azioni politicamente dirompenti nessuno si dà una mossa, il problema è diventato strutturale, siamo stanchi degli annunci. Useremo la leva fiscale per chi vorrà collaborare e tornare indietro. I proprietari che torneranno a fare affitti di lungo periodo avranno da parte dell'amministrazione l'azzeramento dell'Imu seconda casa per tre anni. Un appartamento medio in centro paga più di 2.000 euro all'anno di Imu seconda casa".
“E’ un pacchetto di misure forti, - ha concluso il sindaco – che difenderemo perché sentiamo il dovere di essere la città capofila di una vera azione di innovazione sul fronte degli affitti turistici brevi su cui purtroppo non abbiamo visto ancora iniziative efficaci a livello nazionale”.

Verrà perciò presentata una variante urbanistica che introduca fin da subito queste nuove regole a cui farà seguito il provvedimento di natura fiscale. “Abbiamo problemi di sostenibilità a causa dell’eccessivo incontrollabile dilagare di affitti turistici brevi ma non abbiamo nessuno strumento normativo per intervenire a tutela della residenza e del patrimonio storico, artistico e sociale del centro storico” ha spiegato Nardella. “In questi anni le abbiamo provate di tutte per risolvere questo fenomeno: abbiamo presentato una legge di iniziativa popolare, fatto appelli e richieste specifiche prima al governo Draghi e poi all’attuale governo, richiesto l’estensione anche per Firenze della ‘norma Venezia’, ma non abbiamo mai ottenuto risposte efficaci e anche quest’ultima proposta di legge della ministra Santanchè, seppure contenente obiettivi chiari e condivisibili, non consegna ai Comuni alcuno strumento utile a governare il problema degli affitti turistici brevi. Non abbiamo altra scelta che rimboccarci le maniche e provare ad usare gli strumenti urbanistici comunali per contrastare il fenomeno” anche di fronte all’emergenza abitativa."

Apprezzamento del segretario generale della Cisl Firenze-Prato, Fabio Franchi e della responsabile Sicet Firenze-Prato, Maddalena Puliti in merito a quanto annunciato ieri dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, sugli affitti brevi nel centro della città.
“Accogliamo il provvedimento annunciato dal sindaco a tutela dell’abitare con grande favore. E’ un’apertura importante verso i cittadini che scelgono Firenze per abitare e per ritornare a vivere i preziosi spazi della nostra città e del centro storico. E’ positivo che si vadano a limitare le locazioni selvagge, per evitare che spazi abitativi destinati a civile abitazione finiscano per essere utilizzati solo per per soli fini turistici.”

"Apprendiamo della proposta di regolamentare meglio gli affitti brevi anche se di ufficiale non c'è ancora nulla. Comprendiamo le ragioni di fondo ma occorre fare un percorso di modifica che coinvolga tutti gli interessi in gioco, anche e soprattutto quelli dei piccoli proprietari, che oggi paradossalmente sarebbero i più colpiti quando invece sono pochi grandi gruppi a detenere la maggioranza degli immobili. Siamo disponibili a collaborare con il Comune per rendere un eventuale nuovo provvedimento efficace e utile per tutti". A dirlo in una nota Irene Floris, presidente di Confartigianato Turismo.

“La decisione del sindaco Dario Nardella di cercare una soluzione per superare l’empasse in cui ci troviamo da tempo e che ci impedisce di riordinare la questione dell’accoglienza turistica, salvaguardando i centri storici e favorendo il ritorno della residenzialità è del tutto condivisibile e positiva. Per altro viene dopo quella di impedire le funzioni di ostello agli studentati a dimostrazione dell’attenzione che l’amministrazione sta rivolgendo alla città e al riordino dei flussi turistici oltre che al problema dell’emergenza abitativa. Limitare le trasformazioni da immobili a uso residenziale a immobili residenziali destinati a locazione turistica è un segnale importante che speriamo venga colto anche dal Governo nazionale, visto che la misura ipotizzata dal ministro sul minimo di due notti di permanenza appare destinata a non avere grande risultato. Bisognerà comunque pensare anche a trovare una soluzione al tema del turismo giornaliero, cioè di chi arriva in città senza pernottare, perché si parla di numeri importanti che di fatto apportano davvero poco in termini di ricchezza. Inoltre è necessario che ogni decisione coinvolga le amministrazioni locali che meglio conoscono la loro realtà e le necessità delle città da loro gestite”. Così il presidente di Federalberghi Firenze, Francesco Bechi.

“Che occorra uscire dal modello attuale di regolamentazione degli affitti brevi, riconsegnando le città d’arte ai loro cittadini, è un dato di fatto e la proposta del Sindaco Nardella, così come altre, va in questa direzione, sottolineando l’urgenza e la necessità di cambiare lo stato dei fatti. Il modello che crediamo debba essere preso in considerazione è quello adottato dalla città di Parigi: ok alle locazioni brevi, ma solo per un periodo molto limitato di giorni, oltrepassato il quale si è di fatto equiparati ad imprese alberghiere e chiamati a rispettarne i requisiti e a osservarne le normative, da quelle sulla sicurezza a quelle fiscali”. Così Giacomo Cioni, presidente CNA Firenze Metropolitana

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