x
OK!Valdisieve

Morto Fiesoli, ma il Forteto non è finito: “La setta continua”

L’Ass. Vittime del Forteto lancia l’allarme: disabili ancora con gli adepti, famiglie distrutte e istituzioni assenti. “Silenzio complice e archivi spariti"

  • 1208
Rodolfo Fiesoli Rodolfo Fiesoli © Germogli
Font +:
Stampa Commenta

Oggi sugli organi di stampa campeggerà la notizia della morte del “profeta” Rodolfo Fiesoli e forse qualcuno scriverà anche che, con questo evento, si chiude definitivamente la storia del Forteto. Niente di più falso!!! Chi invece ha vissuto all’interno di una setta sa benissimo che la morte del guru non estingue la setta ma, al contrario, la rafforza nel suo ricordo e nei suoi deliranti insegnamenti. Il Forteto non è finito con le condanne comminate dal Tribunale di Firenze nel processo del 2015 e non è morto oggi. Gli adepti di Fiesoli si sono nuovamente riuniti alla “Farniola”, uno splendido casale sito in Dicomano, acquistato non si sa come, dove accolgono alcuni disabili che ancora vivono inspiegabilmente con loro.

Ieri Flora Rusciano davanti alla Commissione Parlamentare d’inchiesta ha raccontato il disastro provocato dal Forteto e ha chiesto aiuto per i suoi figli che, dopo averla falsamente accusata di abusi sessuali nei loro confronti per i quali ha scontato circa sette anni di reclusione, ancora non la riconoscono come madre. Molti ex minori ancora si relazionano con i genitori funzionali a cui erano stati affidati dal maligno quadrilatero Fiesoli – Assistenti Sociali – Psicologi/Psichiatri – Tribunale per i Minorenni di Firenze e non sono riusciti a ricomporre quantomeno un rapporto normale con i loro veri genitori, in continuità con la folle teoria del disconoscimento della famiglia di origine, professata da Fiesoli.

Alcuni dei figli dei suddetti ex minori oggi chiamano nonni i sodali di Fiesoli in attesa di accusare qualcuno di falsi abusi subiti, senza dimenticare gli ex giovani portati al Forteto dal sacerdote Don Benuzzi, direttamente dal liceo di Bologna dove insegnava religione, lui che al processo aveva raccontato, tra l’altro, di aver baciato in bocca il Fiesoli, descrivendo detto bacio di “una purezza incredibile” oltre ai disabili abbandonati al loro triste destino.

Sconcertante in questo sfascio, il comportamento della politica toscana e mugellana che per decenni ha magnificato il Forteto e ora sembra essersi dimenticata della sua esistenza. Infine, immaginiamo l’inaspettato e gradito senso sollievo che avranno, per la notizia della morte di Fiesoli, i notabili che alla fine degli anni 90 intervennero per aiutare lo stesso Fiesoli e Goffredi che chiedevano la revisione della condanna subita nel 1985. Il fascicolo è scomparso dagli archivi del Tribunale di Firenze e ora se n’è andato chi poteva fare i loro nomi.

Associazione Vittime del Forteto

Audizione Flora Rusciano:
Alle ore 9, martedi 13 maggio, presso l’aula del VI piano di Palazzo San Macuto, la Commissione parlamentare di inchiesta sui fatti accaduti presso la comunità «Forteto» ha svolto l’audizione in videoconferenza di Flora Rusciano.

Lascia un commento
stai rispondendo a