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Mensa scolastica e trasparenza: il Centrodestra di Barberino interviene sul “menu di Palestinese”

La capogruppo Silvia Castellani chiede maggiore chiarezza per le famiglie e attenzione ai contenuti destinati ai più piccoli

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Menu gaza Menu gaza © nc
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Il gruppo di centrodestra in Consiglio comunale di Barberino di Mugello interviene sul tema del servizio di refezione scolastica dopo la scelta di proporre un menu a tema, nello specifico il “menu di Gaza”, pensato per affrontare tematiche legate alla pace e alla guerra. La capogruppo Silvia Castellani, pur riconoscendo l’intento educativo dell’iniziativa, pone l’attenzione su due ambiti considerati essenziali: la trasparenza nei confronti delle famiglie e l’adeguatezza dei contenuti rispetto all’età dei bambini coinvolti.

Castellani ribadisce la disponibilità del gruppo a valorizzare la diversità culturale anche attraverso la mensa, ma sottolinea l’importanza di un’informazione puntuale ai genitori, soprattutto quando si ricorre a ingredienti o ricette non familiari per la tradizione locale.

“Siamo favorevoli all'introduzione di menu etnici e alla valorizzazione della diversità culturale anche a tavola, in quanto strumento di arricchimento," dichiara Silvia Castellani. "Tuttavia, è imprescindibile garantire la massima trasparenza e un'adeguata informazione preventiva ai genitori, specialmente quando vengono utilizzati ingredienti non usuali per la nostra tradizione culinaria. Le famiglie hanno il diritto di conoscere in anticipo e nel dettaglio la composizione del pasto, non solo per ragioni legate a intolleranze o allergie, ma anche per consentire una scelta consapevole sul piano educativo e culturale."

Contenuti sensibili e fasce d’età più giovani

La seconda criticità sollevata dal gruppo riguarda l’opportunità di affrontare temi complessi — come guerra e conflitti — con i bambini della scuola dell’infanzia e dei primi anni della primaria.

“Per i bambini così piccoli, i concetti di guerra e conflitto possono risultare non compresi o, in alcuni casi, come ci hanno riferito alcuni insegnanti, addirittura nocivi per il loro benessere psicologico ed emotivo," spiega la capogruppo. "È fondamentale che l'Amministrazione verifichi attentamente i protocolli e le linee guida del Ministero dell'Istruzione, se applicabili a iniziative di questo tipo, che regolano l'approccio a contenuti sensibili, assicurando che l'intento educativo non si traduca in un elemento di turbamento. La promozione della pace deve avvenire con strumenti e linguaggi adatti alla maturità dei destinatari."

L’interrogazione consiliare: i punti richiesti

Per approfondire la questione e ottenere chiarimenti, il gruppo di centrodestra annuncia la presentazione di una interrogazione consiliare in cui si chiede all’Amministrazione di chiarire:

  • L’iter informativo rivolto alle famiglie riguardo alla composizione del “menu di Gaza”;
  • Il reale gradimento dei bambini riscontrato nelle scuole;
  • Eventuali difficoltà o perplessità sollevate da famiglie o personale scolastico.

Un appello al rispetto della sensibilità dei più piccoli

Castellani conclude ribadendo la posizione del gruppo: non un rifiuto dell’educazione alla pace, ma la richiesta di un approccio proporzionato e condiviso con chi si occupa quotidianamente dei bambini.

“Il nostro obiettivo non è ostacolare l'educazione alla pace, ma assicurarci che questa avvenga nel rispetto della sensibilità dei più piccoli e con la piena e chiara collaborazione delle famiglie," conclude Silvia Castellani. "Ci aspettiamo risposte puntuali per garantire che il servizio mensa resti un momento di sana alimentazione e serena convivialità per tutti i nostri studenti."

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