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In marcia sui sentieri per difendere e abbracciare l’Appennino Mugellano

Perchè? E' la domanda che anche Don Lorenzo Milani, con i suoi ragazzi, si sarebbe posto davanti a tanto scempio

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il 10 giugno 2023 alle ore 10:00
Camminata contro il parco eolico Camminata contro il parco eolico © NC
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Il 10 giugno 2023, il Comitato Crinali Liberi promuove un'iniziativa per affermare il futuro di tutela dell'Appennino Toscoromagnolo Mugellano. Cittadini, comunità, associazioni, comitati e gruppi saliranno sul Monte Giogo di Villore per difendere i territori, patrimonio naturale di biodiversità, habitat di specie come l'aquila reale e fonte di turismo escursionistico ed economie montane. Questa iniziativa mira a proteggere le preziose acque e le sorgenti che sgorgano dalle montagne e dalle fresche foreste e a preservare i crinali, che non appartengono a pochi, ma sono un tesoro di tutti da consegnare alle generazioni future.

Nel recente weekend, si sono svolte importanti manifestazioni nel Mugello. La Marcia di Barbiana ha commemorato il Centenario di Don Lorenzo Milani, mentre il Festival dell'Energia e dell'Ambiente dell'Unione dei Comuni si è concentrato sull'ambiente naturale. Tuttavia, l'Assessora all'ambiente della Regione Toscana non è stata invitata, e quindi il Comitato Crinali Liberi ha assunto il compito di difendere i preziosi crinali dell'Appennino Mugellano. Durante il Festival, molte persone si sono interrogate sul motivo per cui si stesse autorizzando l'installazione di un impianto industriale eolico in un'area così ricca di biodiversità e prossima al Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. È un dilemma difficile da comprendere e sembra quasi un brutto sogno.

Durante la Marcia di Barbiana, quando è stata posta la domanda se fosse giusto cementificare i crinali, la risposta è stata che non si accettavano provocazioni. Tuttavia, avere a cuore la protezione ambientale non è una provocazione, ma una necessità. Don Lorenzo Milani ci ha insegnato a comprendere, ad essere informati e a reagire per difendere e proteggere senza temere di essere sottomessi.

Ora più che mai, dopo la tragedia che ha colpito gli Appennini Toscoromagnoli, specialmente sul versante romagnolo, con paesi allagati e terreni devastati dalle piogge e dal fango, diventa evidente l'instabilità e la fragilità del sistema montuoso quando esposto a forti piogge e prolungate siccità.

È emerso che ampie porzioni di territorio sono franate, causando danni alle infrastrutture, ai castagneti, ai campi e agli allevamenti. Sono state perse molte vite umane e migliaia di aziende sono state rovinate.

Don Lorenzo Milani, con i suoi ragazzi, avrebbe sicuramente approfondito gli eventi e le loro cause per capirne le responsabilità e intraprendere le azioni necessarie. Alla sua scuola, si imparava a capire per agire, nel vero interesse comune, a favore degli ultimi, degli oppressi e dei silenziati dagli interessi dei potenti che manipolano la politica.

Dopo i recenti disastri, diventa ancora più importante prevenire il dissesto idrogeologico, garantire la sicurezza del territorio e sostenere le piccole comunità che cercano di praticare l'economia di montagna.

Chi risarcirà i danni causati dalle frane ai residenti dei paesi come Villore nel Comune di Vicchio? Chi si occuperà del ripristino delle strade principali e secondarie che conducono a quei luoghi? E chi farà ulteriori indagini sulla frana che ha interessato le strade di Corella e Dicomano, la stessa zona in cui è prevista l'installazione del progetto eolico Monte Giogo di Villore?

Sono domande importanti che le comunità locali devono porre e a cui devono essere date risposte adeguate e tempestive. Anche se il versante toscano dell'Appennino è stato colpito in misura minore rispetto a quello romagnolo, l'alto Mugello è stato ferito, isolato e gravemente danneggiato. Siamo stati messi in allerta e non possiamo più ignorare le richieste dei territori. Le voci delle comunità devono essere ascoltate. Coloro che sono responsabili della gestione devono ascoltare e prevenire i disastri, non autorizzare grandi progetti industriali sui crinali appenninici che metterebbero a rischio la fragilità dei nostri monti, con conseguenze tragiche per chi vive nelle valli. I fiumi che hanno portato morte e distruzione sono gli stessi che hanno origine nel versante toscano. La cura del territorio deve diventare una priorità assoluta, non può essere più trascurata o affrontata superficialmente.

Durante la Marcia di Barbiana, il Comitato Crinali Liberi ha partecipato e ha organizzato un presidio presso il Lago Viola, luogo di ritrovo dei partecipanti alla marcia. Erano di fronte alla scuola di Don Lorenzo Milani, al suo luogo di sepoltura, con la promessa di seguire il suo esempio e non voltare le spalle a coloro che vengono oppressi e colonizzati per interessi personali o politici. Si sono posti sempre dalla parte della verità e della giustizia, anche quando è difficile, non è di moda e il clamore della propaganda ufficiale è schiacciante.

In un momento in cui tutti i sentieri escursionistici nel nostro Paese vengono promossi e il Sentiero Italia 00 viene valorizzato a livello nazionale, è davvero auspicabile interrompere e cancellare il suo percorso sull'Appennino Mugellano con opere di cemento, cantieri, strade e disboscamenti?

CTCM (Comitato Tutela Crinale Mugellano) - Iniziativa del 10 giugno 2023

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