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Le opposizioni in coro: “Giunta Nardella allo sbando”

Immediate le reazioni delle minoranze dopo la “sconfessione” del sindaco al suo assessore all’urbanistica. “Adesso ne pretenda le dimissioni immediate”.

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L'Assessore Del Re L'Assessore Del Re © n.c.
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Opposizioni sulle barricate dopo la “sconfessione” diieri mattina del sindaco Dario Nardella al suo assessore all’urbanistica Cecilia Del Re che ieri durante la discussione in Consiglio sull’adozione del POC aveva ventilato l’ipotesi di un ritorno all’idea di far passare la tramvia da Duomo e Battistero

Per Jacopo Cellai e Alessandro Draghi (FdI) “la gestione della città non fila più liscia come su un tavolo da biliardo. Ma sembra piuttosto un flipper in tilt.
Dopo la clamorosa querelle tra l’assessore Del Re e il sindaco Nardella, sembra ormai chiaro che siamo ad interrogarci se oramai la giunta Nardella non sia arrivata al capolinea, e non di una linea di tram, ma della propria parabola politica. Se il PD non ha più un quadro d’insieme uniforme sulla città, è giunto il momento di elezioni anticipate. Lunedì prossimo chiederemo in aula un chiarimento agli assessori Giorgetti e Giorgio sulle novità emerse ieri”.

Per il capogruppo di Forza Italia Mario Razzanelli “Bene ha fatto il sindaco Nardella a sconfessare immediatamente la sua assessora”, ma aggiunge l’esponente degli Azzurri “adesso ne pretenda anche dimissioni immediate”. Razzanelli ricorda “a Del Re e agli altri nostalgici dei binari sotto il Battistero”, che c’è stato un referendum, nel febbraio del 2008, che ha visto quel progetto bocciato dai fiorentini. Non solo: in quell’occasione i cittadini votarono anche contro l’ipotesi di una terza linea. ”Se lo scempio dell’inutile VACS, con pali e fili che rovineranno piazza San Marco, sembra essere purtroppo avviato – conclude -, così non è per la linea 3.2.1. Salviamo i viali di circonvallazione, viale dei Mille e Campo di Marte, salviamo Gavinana: facciamo una consultazione e torniamo a chiedere agli abitanti dei quartieri interessati se vogliono questa opera costosissima e impattante davanti alle proprie finestre di casa”.

Di sconfessione pesante “che sa di cacciata dalla Giunta” parla anche il capogruppo della Lega Federico Bussolin: “L’effetto “democratico” della Schlein si fa sentire! – attacca – Anche sul tema dello scudo verde, Nardella ha preso forti distanze dalla Del Re. Insomma adesso comanda Andrea Giorgio, l’emanazione della Schlein a Firenze. Ma chi quindi decide adesso per la città, Nardella o Giorgio? Non vogliamo che le guerre interne post congresso danneggino la nostra città e non vorremmo che l’avvento di Schlein avesse cambiato anche le priorità infrastrutturali della città. Tav e aeroporto Sindaco sono sempre anche per Lei delle urgenze per Firenze?”. 

Secondo Ubaldo Bocci  ed Emanuele Cocollini (Gruppo Centro) con la votazione sul POC “si è toccato il fondo. Prima il PD che presenta un ordine del giorno che costringe l’assessore all’urbanistica a rivedere, non uno, ma 22 punti del piano appena approvato, poi il sindaco costretto a sconfessare lo stesso assessore su due temi non proprio banali: il passaggio del tram da piazza Duomo e lo scudo verde. Crediamo ci debba essere un limite, di ragionevolezza e di serietà, allo sbando che l’amministrazione comunale guidata da Nardella sta vivendo ormai da mesi. E non può bastare, l’ennesimo rimpasto, magari stavolta cogliendo al balzo la palla dell’uscita fuori dal coro di Del Re per dare una spruzzata di sinistra alla squadra di giunta. Firenze merita molto più di questo spettacolo poco decoroso”.

Dmitrij Palagi e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune affermano che "sul dibattito che sta per nascere sulla tramvia in piazza Duomo vediamo chiaro un rischio: che non si faccia che parlare di questo, polarizzando tra il sì e il no chi ogni giorno avrebbe bisogno di potersi spostare in città con il TPL. Questo permetterebbe di non parlare dei quesiti referendari e del Piano Operativo, in settimane dove devono essere costruite le osservazioni. Inoltre l'urbanistica di genere ci insegna che limitarsi a dei tracciati rigidi è un modo per discriminare chi ha necessità di fare più fermate, per esigenze familiari, lavoro di cura, o condizioni di precariato.
Sta mancando completamente l'integrazione del servizio su gomma, ed è chiaro che le tramvie tagliate fuori dal centro lo abbiano reso ulteriormente isolato dal resto del tessuto urbano, quasi fosse una zona franca per movida e turismo.
Non ci sottraiamo a nessuno dei due punti, ma vorremmo che il Sindaco non continuasse a usare i temi per questioni di collocamento interno e campagna elettorale.
Esistono i consigli comunali e i consigli dei quartieri. Se la maggioranza provasse a liberare la discussione, senza limitarsi a scontri di potere, ne guadagnerebbe tutta Firenze".

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