Domenico Iannacone - Massimiliano Miniati © Massimiliano Miniati
Eccezionale Domenico Iannacone, giornalista e conduttore televisivo che con i suoi programmi ha raccontato le disuguaglianze trasformate in esclusioni, le periferie, le povertà, il ricatto occupazionale, l’immigrazione e la salute negata.
Da un video tratto da “Ladri di biciclette”ai campi dei rifugiati allagati, a Lorena fornasir che a Trieste cura i piedi ai migranti che hanno appena passato il confine,La Preside in trincea Eugenia Canfora e l’istituto professionale del parco verde di Caivano tra degrado e camorra, Guglielmo che vive a Milano in una casa senza corrente elettrica, Bartolo Mercuri il commerciante che ha comprato due autobus per portare i migranti da un posto all’altro della piana, Carlo il ragazzo che si ricorda tutto, Liliana Nechita la badante romena autrice dei romanzi “L’imperatrice”, “Piccola Mamma”e “Ciliege amare”, Pierpaolo l’uomo con sindrome di Down che si prende cura della mamma con l’alzheimer (sono tutte commoventi, ma questa storia ti spacca il cuore) mentre guarda le nuvole alla finestra.
Il pubblico che era accorso al Corsini di Barberino lo segue quasi in trance, con il suo stile neorealista, sospeso fra poesia, sguardo e ascolto, nelle sue indagini di storie minime, biografie coraggiose, vite di donne e uomini comuni.
Prima con “I dieci comandamenti” e poi con “Che ci faccio qui”, entrambi andati in onda su Rai3, Iannacone ha proposto in tv del le profonde inchieste morali che costituiscono, nel loro insieme, la radiografia poetica e politica di un Paese invisibile ed ieri sera, intervistato da Felice Sblendorio le ha riproposte con quell’emozione sincera che ha oltrepassato il palco, la buca dell’orchestra le poltrone della platea per andare ad infrangersi nei cuori ti tutti gli spettatori che al termine della serata sono esplosi in un applauso quasi liberatorio, l’applauso tutto meritato per un personaggio televisivo che ha saputo anche spegnere la telecamera per non mettere in difficoltà il suo interlocutore, che ha saputo entrare nelle storie con tutto se stesso portando alla luce vicende di persone normali (perchè non tutto è Garlasco o la casa nel bosco) persone delle quali altrimenti nessuno avrebbe mai saputo niente.
Grande, anzi grandissimo Domenico!


