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Dal Mugello alle Alpi, per i mondiali di Mountain Bike

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Dal Mugello alle Alpi, per i mondiali di Mountain Bike Dal Mugello alle Alpi, per i mondiali di Mountain Bike © n.c.
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Dal mugellano Guglielmo Braccesi il bel racconto di una giornata di allenamenti e pedalate per i passi mugellani, in in vista dei mondiali di mountain bike che si terranno sulle Dolomiti:

Ultimi allenamenti mugellani prima di partire per la trasferta dolomitica che mi vedrà affrontare i mondiali di mountain bike. Attraverso social network chiedo ai miei amici chi avesse voglia di fare un allenamento su lunga distanza per oggi, sabato 6 giugno. Solo uno risponde, il mio carissimo amico e compagno d'avventure Gabriele che, come ogni volta che c'è da "giocare duro", è uno dei più duri a giocare. Gabriele è un forte biker mugellano ed anche se è più giovane di me, ha un grande bagaglio d'esperienza, gareggiando ormai da tempi immemori. E per me che sono un quasi neofita della bicicletta, potermi confrontare con chi può insegnarmi qualcosa è sempre molto importante. Sia ben chiaro, alla soglia dei cinquanta anni, i mondiali di mountain bike, non sono per me motivo di ricerca della classifica finale, sono l'occasione per poter pedalare in uno dei posti più belli al mondo, le Dolomiti appunto, insieme ai bikers più forti, cercando al contempo di riuscire a tagliare il traguardo in una delle marathon più dure che esista. Questo non a giudizio del sottoscritto, ma opinione diffusa e condivisa dai campioni della specialità. Per prepararsi ad affrontare una gara così impegnativa, il nostro territorio si presta molto bene, sia per gli allenamenti in fuoristrada, con la miriade di sentieri ottimamente percorribili dalle mountain bike, sia su strada con tutta la serie di passi appenninici mai troppo trafficati, che circondano il Mugello. Per l'allenamento di oggi abbiamo deciso di fare un po' di "sali-scendi" sulle strade dell'Appennino, con appuntamento per le 7 del mattino a Sagginale. L'aria è già calda, annunciando temperature torride per il centro della giornata. Gabriele che solitamente è elvetica mente puntuale, svizzero come la sua bici, quest'oggi ritarda e quando arriva è visibilmente sudato... Stai a vedere che prima di venire da me ha già fatto una simulazione della CronoColla, raduno competitivo di ignota organizzazione che da qualche decina di anni si disputa sull'omonimo Passo. Lui mi garantisce di no, ma si sa, pescatori e ciclisti, sono la razza più bugiarda che esista. Il primo passo da scalare è il Muraglione, avvolto ancora in un'aria piacevolmente fresca e senza una macchina in transito che ci consente di salire facendo anche qualche chiacchiera. Scendendo verso San Benedetto in Alpe, non azzardo mai velocità eccessive; da quando qualche settimana fa mi è scoppiata la ruota anteriore scendendo il Passo del Giogo, ho ancora qualche timore... Da San Benedetto, giriamo verso il Passo della Peschiera. I campi vengono tagliati proprio in questi giorni e l'aria è piena del profumo del fieno appena tagliato. Sarebbe estremamente piacevole se non ne fossi allergico, con il risultato di trovarmi in pochi minuti gli occhi gonfi come palloni ed il naso che cola come una fontana. Per fortuna salendo c'è una splendida sorgente d'acqua freschissima dove posso sciacquarmi e riprendere una andatura meno drammatica. Rapida discesa e risalita verso il Passo dell'Eremo dove quasi in cima trovo Gabriele che torna indietro a riprendermi, avendo guadagnato la vetta prima di me (ma solo per colpa dell'allergia e della sosta alla fontana... Ehm...). Scendendo verso Marradi, iniziamo ad incrociare diversi ciclisti che salgono in direzione contraria con i quali non mancano mai cenni di saluto, una sorta di "buona giornata anche a voi". Sosta a Marradi per riempire le nostre borracce, prima di iniziare il Passo del Carnevale che ci porterà a Palazzuolo sul Senio. Il caldo comincia a farla da padrone anche se sono solo le 9,30 del mattino e specialmente nella parte alta, dove il bosco lascia spazio ai pascoli, il sole ci martella sul collo che è una bellezza. Non è lungo il Carnevale ed in breve siamo a Palazzuolo dove vorremmo iniziare la salita del Passo della Faggiola. Una pattuglia di Carabinieri ci ferma all'incrocio avvertendoci che la Faggiola è chiusa a causa di una gara di auto e che non riaprirà prima di mezzogiorno. Cavolo, sono solo le dieci, non possiamo mica aspettare due ore. Decidiamo di accorciare il giro rientrando per il Passo della Sambuca... ma anche la Sambuca è chiusa per la solita gara. Siccome siamo entrambi educati, non ci siamo lasciati scappare nessuna parolaccia, ma... E quindi dietrofront, e via di nuovo per il Carnevale, verso Marradi, per poi risalire il Passo della Colla e rientrare in Mugello. Ci fermiamo a Crespino sul Lamone, alla fontana sotto i tigli a cercare di stemperare il calore del sole che ci batte addosso come un martello sull'incudine. Ormai mancano pochi chilometri al passo, ma sono i più duri, sia per la temperatura, sia perché abbiamo già percorso circa 100 km. In cima alla Colla sono io che aspetto Gabriele, mi sembra quasi incredibile, dopo che per tutto il giro aveva dimostrato nettamente una forma migliore della mia. Scendiamo tranquilli per la Faentina fino al semaforo di Borgo San Lorenzo, dove ci salutiamo e ci ringraziamo per la compagnia. E dopo aver pedalato attraverso il nostro meraviglioso territorio, lui gira verso San Piero, io verso Sagginale...

 

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