“Quante stelle ci sono nel cielo?” è la domanda che apre l’ultimo bellissimo spettacolo di Ascanio Celestini andato in scena sabato 10 Maggio a recupero della data del 28 febbraio rimandata per un’indisposizione dell’attore.
“Tante che non si possono contare” e nel parcheggio di un centro commerciale ed un magazzino di movimentazione colli, inizia la storia di Giobbe magazziniere che non sa leggere ma che è in grado di trovare qualsiasi cosa gli sia richiesta, anche una sola vite, raccontata in parallelo con la vita del “Francese” che non volle fare la guerra e si spogliò di ogni suo avere per diventare Frate Francesco.
Nell’attesa che arrivino i pullman con i turisti, il protagonista racconta la storia di San Francesco e di Giobbe il magazziniere, dei facchini africani, di Joseph “seppellitore di corpi” (scusate non mi ricordo il termine esatto), del razzista contro gli zingari, altalenando sapientemente le due storie, l’attuale e quella del 1223 quando Francesco creò il suo primo presepe con Un bue, un asino e una mangiatoia e niente altro, perchè serviva a ricordare che Gesù era nato povero. In un paese povero, un posto di poveri.
Accompagnato dalle musiche di Gianluca Casadei e dalla voce di Agata Celestini, Ascanio ha guidato il pubblico in un viaggio emozionale, intenso, ironico in alcuni momenti, commovente in altri, che ha catturato il cuore della platea del Corsini che lo ha seguito ipnotizzata per tutto lo spettacolo, forse appena più lungo del dovuto
Celestini è straordinario in questa particolare visione del Santo, con qualche battuta ironica rivolta alla chiesa di oggi, ed una riflessione tagliente sui pensieri generalizzati, come quello della donna che non deve andare a lavorare, che gli zingari che sanno solo rubare, o l’intolleranza per tutti gli stranieri, tra razzismo, intolleranza, menefreghismo, disuguaglianza e individualismo. Le sue vicende si mescolano a quelle di Giobbe (il pezzo forse più emozionante) di Morlupo, di Hakimi e di tanti altri poveracci, in questo bellissimo spettacolo commissionato dal Comitato Nazionale Greccio 2023 in occasione dell'ottavo centenario del presepe di Francesco a Greccio, 1223 – 2023 che ormai da due anni riscuote applausi entusiastici dalle platee di tutta Italia, e a Barberino poteva essere diverso?
“Quante sono le stelle nel cielo? Tante che non si possono contare. Quante sono le stelle nel cielo? Comincio a contarle. Poi perdo il conto. Non si possono contare perché sono tante e sono tutte sparpagliate, e se fossero granelli di sabbia, non riempirebbero neppure un bicchiere”. Mi perdoni Celestini se probabilmente non me la sono ricordata alla lettera, ma le assicuro che l’emozione l’abbiamo assorbita per intero, e quella ce la ricorderemo per un pezzo.


