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Il caso: risparmiatore non cade nella truffa via sms ma perde 5mila euro: rimborsato

Va rimborsato: «Manca la prova dell’utilizzo delle password». Loo dichiara Confconsumatori Firenze. Aveva ricevuto decine di sms truffaldini.

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Truffato e rimborsato Truffato e rimborsato © Visualhunt
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Un fiorentino si era visto addebitare quasi 5.000 euro sulla propria carta, nonostante non fosse caduto nell’inganno degli sms truffaldini. L’Abf (Arbitro bancario finanziario) ha disposto che la banca debba rimborsarlo perché manca la prova che le operazioni fossero state svolte con l’utilizzo dell’autenticazione a due fattori. 

Il caso – Il risparmiatore che si è rivolto allo sportello fiorentino di Confconsumatori aveva ricevuto nel settembre 2022 decine di sms truffaldini con il sistema dello “spoofing” che lo avvisavano di un utilizzo anomalo della carta, ma non era caduto nel tranello e non aveva cliccato sul link contenuto nel messaggio. Il correntista, per la verità, non aveva mai neppure attivato il sistema di controllo online della carta né l’utilizzo in via elettronica, gestendola in modo tradizionale con gli estratti conto cartacei. Il giorno seguente invece aveva ricevuto un messaggio che lo informava di una mancata autorizzazione per circa 2.500 euro: aveva contattato la banca, facendo bloccare la carta, e si era accorto che in quella giornata erano stati disposti pagamenti per circa 5.000 euro. Alla contestazione degli addebiti, la Banca aveva sostenuto che si trattasse di operazioni regolari, in quanto autorizzate mediante riconoscimento biometrico attivato sul cellulare. A quel punto il risparmiatore si è rivolto alla sede fiorentina di Confconsumatori e con gli esperti dell’associazione ha attivato la procedura di arbitrato dinanzi alla Banca d’Italia.

La decisione – Con lodo del 2 settembre 2023, l’Arbitro bancario ha riconosciuto che la società emittente della carta non ha provato che le operazioni erano state svolte con l’utilizzo dell’autenticazione a 2 fattori conosciuti dall’utente, cioè non era provata l’esistenza di una password prestabilita o di una password temporanea. Per il consumatore la vicenda si è risolta positivamente, perché ha recuperato il denaro, ma la vicenda apre altri interrogativi sulla sicurezza informatica degli strumenti di pagamento perché i malviventi sono riusciti comunque ad utilizzare una carta sprovvista di otp/password e di abilitazione alle operazioni online.

La tutela – I cittadini alle prese con casi simili possono rivolgersi alla sede Confconsumatori di Firenze, in via Modena 23, per contrastare abusi oppure prevenirli, ricevendo comunque un’adeguata informazione in materia. «Perché la funzione di Confconsumatori – ricordano dall’associazione – non è solo quella di curare ma anche prevenire le truffe attraverso la formazione dei cittadini-consumatori». Lo sportello di firenze è contattabile nei giorni di mercoledì, giovedì e venerdì con orario 9-13 e 14.30-17.30 (telefono: 055 585564; email: [email protected]). 

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