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Bussolin (Lega): "Da Preside Savino solo propaganda, è stata già militante politica del PD alle primarie locali. La scuola è luogo di educazione e formazione, non venga utilizzata da un partito per fare politica".

Sulla lettera della preside Savino ancora un intervento politico.

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Federico Bussolin Federico Bussolin © Ok!News24
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Sulla lettera della Preside Savino ecco le dichiarazioni del Capogruppo in Palazzo Vecchio e Segretario della Lega Firenze, Federico Bussolin
“Come già evidenziato nelle scorse ore dal Deputato della Lega, Rossano Sasso, la prof.ssa Savino diventata Preside del Leonardo Da Vinci nel settembre del 2021, è stata candidata in passato (2009) alle primarie locali del Pd (https://www.partitodemocratico.it/archivio/liste-regionali-regione-toscana/), dimostrando quindi ogni suo interesse per la politica e la propaganda di partito, nonostante tutti sbandierassero la sua neutralità.
Ebbene finiamola quindi a sinistra di raccontare favole!


"La Preside ha espressamente scelto sì di fare certe affermazioni, ma di farsi anche un bel po' di pubblicità gratuita, forse in attesa anche delle imminenti elezioni comunali in arrivo nella provincia di Firenze. Vedere come la sinistra si diverta ad ergerla come loro nuova “paladina” dà l'idea della pochezza della classe dirigente del Pd ed anche delle sue scelte. Questo però Noi lo sapevamo, vista la scarsa attenzione mediatica verso le imminenti primarie.”

“Mi è dispiaciuto leggerla, non compete ad una preside lanciare messaggi di questo tipo e il contenuto non ha nulla a che vedere con la realtà: in Italia non c'è alcuna deriva violenta e autoritaria, non c'è alcun pericolo fascista”, concordiamo in pieno con le parole del Ministro Valditara e non accettiamo patenti o lezioni di morale di nessun tipo dalla sinistra. La scuola è di tutti, non la si può trasformare in un'occasione di propaganda. Chi crede di fomentare questo clima con manifestazioni senza senso sbaglia ed è inopportuno. Il Governo e la sua agenda politico-programmatica è stata votata e scelta liberamente da milioni di Italiani, anche se ciò non piace alla sinistra. In politica bisogna anche saper perdere.”

 

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