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L'emozione della Messa in Pieve raccontata da Aldo Giovannini

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La Santa Messa celebrata da don Antonio Lari La Santa Messa celebrata da don Antonio Lari © Aldo Giovannini
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Domenica scorsa sono ritornate le messe in Pieve, dopo quasi tre mesi di chiusura, anche se ad onor del vero la Pieve fu aperta qualche giorno prima in occasione del funerale del caro amico Francesco Capecchi “Cecco di fico” (come scrivemmo sulle colonne di OK!Mugello, clicca qui). Domenica 24 maggio 2020, dicevamo, la chiesa borghigiana (ovviamente anche il Santuario del SS. Crocifisso) ha riaperto i suoi portali per la celebrazione delle Messe giornaliere. Con le severe restrizioni legate al coronavirus e le regole di distanza, molti fedeli si sono portati molto prima dell’inizio della cerimonia religiosa, ma purtroppo gli addetti con garbo e tanta gentilezza come si conviene in queste circostanze, hanno fatto entrare solamente 130 persone dalle 500/600 che normalmente accoglie la romanica secolare pieve mugellana.

Celebrata da don Antonio Lari, responsabile del Centro Giovanile del Mugello, con accanto don Maurizio Pieri un caro amico di Razzuolo che si è fatto sacerdote alcuni anni orsono, il suono della campane e le note possenti dell’organo suonato da Marilisa Cantini, i fedeli, le persone, anche i borghigiani un po' distratti, hanno riassaporato l’armonia festosa della domenica (anche se il pievano don Luciano, dopo aver celebrato in questi tre mesi la Santa Messa al Santuario del SS. Crocifisso in diretta sulle reti locali e sui giornali on line, al termine ha sempre fatto suonare a distesa sia le campane del Santuario e quelle della Pieve).

Purtroppo le Prime Comunioni, previste per il mese di Maggio per oltre 200 bambini dell’Unità Pastorale, sono state rimandate. Ma siamo certi che sarà sempre una gran bella festa. In questi mesi, e lo vogliamo ricordare, le porte della chiesa borghigiana con le sua associazioni collaterali (Misericordia, Fratres, Punto Famiglia, Caritas, etc, etc), sono sempre rimaste aperte per aiutare le tante famiglie che purtroppo si sono ritrovate in povertà: vestiario, tante e copiose derrate alimentari, sussidi ed altro non sono mancati e questo grazie al grande cuore dei borghigiani che hanno sempre donato, dimostrando generosità e tanta solidarietà.
La chiesa borghigiana sempre in prima fila, con orgoglio.



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Commenti 1
  • Gilberto

    Nemmeno l'immagine di una persona diversamente abile davanti alla Madonna di Giotto ferma i soliti denigratori con quelle stupide vignette con la risa.

    rispondi a Gilberto
    ven 29 maggio 2020 12:04