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Barberino, tra turismo e gioventù. Giampiero Mongatti racconta il "suo" comune

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Barberino, tra turismo e gioventù. Giampiero Mongatti racconta il suo comune Barberino, tra turismo e gioventù. Giampiero Mongatti racconta il suo comune © n.c.
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OK!Mugello ha intervistato Giampiero Mongatti, sindaco di Barberino. Uno dei  centri nevralgici del territorio per il turismo, la sua storia, ma anche direttamente coinvolto nel progetto della “Variante di Valico”: opera che, tra polemiche ed entusiasmi, nel Mugello sembra essere un valore aggiunto. In questi giorni c’è stato un incontro tra gli operatori turistici di Barberino e l’amministrazione. Anche per quanto riguarda la questione del Lago di Bilancino, come ci si sta muovendo sul fronte turismo?

"Sì, c’è stato un incontro e aggiungo che è andato molto bene: ringrazio chi è venuto a confrontarsi con noi. L’idea di base è che sia importante procedere e crescere insieme, soprattutto da punto di vista turistico. Sul fronte lago ci sono senz’altro delle novità positive. La svolta è stata la legge varata dalla Regione per cui la gestione passerà a Barberino: cosa che si differenzia da quanto accaduto negli ultimi 15 anni, quando, probabilmente, mancava sia la base essenziale di un assetto giuridico attorno cui lavorare, sia lo spirito di collaborazione e coesione, qual è quello che vedo al momento. Ovvio, i problemi sono stati molteplici in passato; ma ora siamo ad un tavolo per discutere le varie dinamiche con la stessa Regione, Publiacqua e gli altri enti di competenza, con l’obbiettivo di mettere in mano a Barberino la responsabilità della direzione. Si deve cercare di far collimare le diverse esigenze: funzione idropotabile, laminazione delle piene, e, ovviamente, il fattore turismo. C’è da lavorare ancora (oltre il dibattito, ci sono lavori di manutenzione, costi, etc) ma solo con un accordo equilibrato si può giungere ad una soluzione. Il lago ha una valenza notevole per il nostro territorio: e lo sappiamo bene".

Domanda d’obbligo: qual è la situazione sul caso della Variante di Valico? C’è della polemica dietro, inerente al fatto che viene negata agli automobilisti la possibilità di scelta, in direzione nord, tra i due tracciati, cioè quello nuovo appena inaugurato e quello vecchio. L’uscita di Poggiolino non è ancora stata aperta, mentre quella alla Badia non permette di raggiungere direttamente Roncobilaccio. Cosa mi dice a riguardo?

"La nostra prima preoccupazione è per la sicurezza stradale: perché al momento, sì, ci sono dei ritardi negli interventi e nei lavori, e questo è appurato. Proprio domani invieremo una lettera ad Autostrade per farci carico delle diverse istanze che abbiamo accolto, per capire se ci siano le condizioni effettive per stare tranquilli: cioè se eventuali mezzi di soccorso sarebbero liberi di intervenire in tempi brevi. Questo perché, in questioni del genere, vogliamo delle certezze. Per quanto riguarda la mancata possibilità di scelta tra i due tracciati, invece, bisognerà ovviamente capire la motivazione di tale decisione. Cominceremo a lavorare anche in quella direzione; ma, mi sento di dire, che tra la possibilità o meno di scegliere tra vecchio e nuovo tracciato e la necessità di stabilire con esattezza se la sicurezza sia o no a rischio (a causa di determinati ritardi nelle operazioni stradali), ci sia un diverso livello di priorità. Sono due problemi in un ordine di grandezza diverso. Approfondiremo con criterio".

In un panorama abbastanza desolante per i giovani (con la disoccupazione di poco sopra il 40%), Barberino organizzerà, il 21 e il 28 gennaio, due incontri col titolo “Giovani Intraprendenti…”. Quali sono le prospettive del progetto? Davvero c’è bisogno di spiegare ai ragazzi cosa fare nel mondo lavorativo e come farlo?

"E’ un’iniziativa da divulgare nella maniera più capillare e precisa possibile, in collaborazione con la Regione Toscana. Come dicevi il periodo non è facile, occorre per questo aggiornare e informare: cioè andando a cercare gli interessati, facendo in modo che i giovani vengano da noi. Non abbiamo propriamente la “presunzione” di spiegare come si debba lavorare, non vogliamo insegnare niente a nessuno: siamo convinti però che incontri del genere possano fare da “guida” per qualunque ragazzo. Certo, non tutti verranno e non da tutti si pretende curiosità per le due giornate. Ma a chi avrà voglia, Barberino può dare una mano concreta: nel far sapere quali sono le opportunità – da cui magari nascerà un percorso lavorativo – e come poter accedere a determinati settori. E’ quasi scontato dirlo: noi in quanto amministrazione puntiamo sui ragazzi, e iniziative come 'Giovani Intraprendenti…”' vogliono assecondare queste intenzioni. Ma ripeto, non credo che ai giovani sia necessario spiegare, né che debbano essere presi troppo per mano. Può invece servire una guida".

A novembre, su questo giornale, abbiamo dato voce alla richiesta di Alessandro Corti, ex- esponente politico e attualmente commercialista a Firenze, secondo cui il Monumento ai Caduti di Barberino, opera del noto artista Giuseppe Gronchi, andrebbe ricollocato in piazza nelle sue fattezze originali, per quanto sia possibile. Proprio Corti ha denunciato lo stato di abbandono dei resti della scultura in un terreno abbandonato, di proprietà di Publiacqua. Sarebbe un modo di dar valore alla storia. Ed è una richiesta che sembra trovare adito all’interno della cittadinanza. Il suo punto di vista?

"Ho letto l’intervista e ho anche seguito la discussione nata sull’argomento. Si parla di un’istanza della popolazione ma a noi, come amministrazione, non è giunto niente di ufficiale. E vorrei chiarire che se una richiesta effettiva arrivasse, senz’altro la vaglieremo con la dovuta attenzione. Personalmente non sono né contrario né favorevole. Mi spiego: se il discorso che si fa è quello di valorizzare una memoria, un pezzo di storia di Barberino, è giusto parlarne e approfondire; ma, se di questo si parla, allora, non mi sembra che il punto essenziale sia ricollocare nella posizione originaria l’opera di Gronchi. Non è detto che tornare ad una soluzione urbanistica antica sia la strada da perseguire. Non c’è nessuna remora a recuperare il monumento, perché la storia ci appartiene: ma, a parte il fatto che non c’è arrivata nessuna richiesta in questo senso, la questione va discussa, le diverse posizioni ascoltare. Se arrivasse una proposta saremmo comunque felici di prenderla in considerazione. Attualmente non abbiamo niente in mano".

Allarghiamo la panoramica su fatti nazionali. Vorrei un suo parere sull’evasione fiscale del Paese denunciata dal presidente Mattarella (122 miliardi di buco nel bilancio statale). Poi anche un giudizio per il 2015 del Governo Renzi: promosso o bocciato?

"Allora, per quanto riguarda il tema evasione fiscale non si può accettare una situazione del genere, non è giustificabile in nessun modo. Detto questo, è vera anche un’altra cosa: il nostro sistema fiscale va cambiato. Passando al Governo, invece, do un giudizio sostanzialmente positivo, soprattutto per l’operazione strategica che sta compiendo: riformare la struttura del Paese. Appoggio Renzi perché ha l’intenzione di dare una svolta. Nel dettaglio, nel tecnico è difficile essere perfetti, infatti sulle riforme si possono avanzare delle riserve. Però, l’Italia è un Paese bloccato dove “fare” è diventato un obbligo della politica, anche prendendosi il rischio di qualche errore. Un esempio: io, malgrado le critiche, sono favorevole alla Buona Scuola, una riforma che cerca un miglioramento del sistema educativo attraverso delle trasformazioni concrete al suo all’ interno. Luigi Berlinguer, ex ministro della pubblica istruzione, in un incontro a Firenze, nella sede della Città Metropolitana, ad ottobre mi disse che in questa riforma scolastica ci sono delle pecche ma anche diversi punti interessanti: cominciamo da quelli, cominciamo dai cambiamenti positivi. Questo, a mio avviso, è l’atteggiamento da seguire".

Tornando su Barberino, facciamo un bilancio del 2015. Quali sono gli aspetti postivi dell’anno passato e quelli su cui c’è da migliorare, verso cui è ancora insoddisfatto e che potrebbero essere considerati i propositi per il 2016?

"E’ una domanda complessa. Un motivo di soddisfazione è la riorganizzazione della macchina comunale, iniziata già a fine 2014: perché sono certo che senza un’efficienza burocratica sia impossibile fare tutto. Veramente. E’ stata la nostra priorità e sono felice funzioni. In più stiamo fondamentalmente riuscendo a rispettare il programma elettorale. Nel concreto penso a diverse cose: interventi sul decoro urbano, il percorso pedonale tra la pubblica amministrazione e le scuole elementari; oppure al progetto della video-sorveglianza ambientale che riesce a prevenire anche atti illeciti di smaltimento rifiuti; o alla crescente collaborazione con la Pro Loco e il Comitato dei commercianti. Proprio per quest’ultimi, nonostante esistono evidenti dinamiche economiche per cui l’operato di un Comune è limitato, si è cercato di intervenire positivamente: a maggio 2015, in accordo anche con le associazioni di categoria, si è stanziato un fondo di 17 mila euro, con relativo bando per l’aggiudicazione, mirato a promuovere da una parte operazioni di restauro per certe attività, dall’altra a incentivare l’avvio di esercizi commerciali. Di recente ci sono state due domande in questo senso e, al massimo la prossima settimana, puntiamo a risolvere la questione per l’assegnazione definitiva del denaro stanziato. Si è rilevata un’iniziativa interessante, che nel 2016 verrà riproposta. Fattori negativi? In pratica le stesse cose. C’è un’esigenza continua dei cittadini, il comune in questo senso può e deve migliorare per rendersi più affidabile; serve, inoltre, un occhio costantemente attento sul bilancio: su questo non sono ancora soddisfatto, e miriamo all’approvazione anticipata della programmazione, quindi anche del bilancio preventivo. C’è una continua carenza di risorse, spesso motivo di difficoltà per Barberino. Credo che gli stessi miglioramenti del 2015 possano essere considerati comunque dei propositi per quest’anno: si può sempre far meglio".

 

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