19 marzo 1766: nasce Filippo Pananti. Storia © n.c.
Dal nostro collaboratore Pier Tommaso Messeri, facente parte di una antica famiglia di Ronta ( Magnani) e discendente della famiglia Pananti, riceviamo e pubblichiamo con grande gioia questa nota nota:
L’intervista di Aldo Giovannini a Pier Tommaso Messeri nella sua atavica villa Magnani a Pulicciano.Carissimi amici di OK!Mugello,i vostri articoli sulla mia tesi..... hanno fatto un bella pubblicità; mi hanno contattato dal portale Storia di Firenze per questo ricordo del nostro "Mugellano", nel giorno della sua nascita, speriamo che a qualcuno interessi...Filippo Pananti, rimasto nella sua città, alternò l’attività poetica, componendo i suoi Epigrammi e Novellette Galanti, a periodici viaggi nella neonata Repubblica Cisalpina, dove entrò in contatto con importanti letterati e si inserì in dibattiti politici nuovi. Nel 1799 fu attivo nella Società Patriottica Fiorentina, di tendenze repubblicane, mettendosi in luce con interventi di contenuto democratico, pubblicati poi nel “Monitore Fiorentino”. In particolare, si espresse per l’uguaglianza sociale, per un’educazione e un’alfabetizzazione allargate a tutte le classi, per la libertà di stampa; difese inoltre i diritti dei carcerati, e la necessità dell’istituzione di una Legione Etrusca a tutela delle nuove libertà.
Preoccupato per le conseguenze dei moti dei “Viva Maria”, sorti in quell’anno nell’aretino, assieme ad altri membri della Società Patriottica si portò in ben due occasioni ad Arezzo, dove cercò con “discorsi accorati” rivolti ai tumultuosi di smorzare i toni della protesta.
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Il suo intervento venne richiesto anche in Mugello, con la speranza di sedare le bande di facinorosi che dal Casentino, dopo aver raccolto accoliti, si erano portate alla volta di Borgo San Lorenzo. Nel territorio mugellano, assieme ad un giovanissimo Ugo Foscolo, Pananti cercò di riportare la calma, ma fu costretto a scappare.
Nell’agosto 1799, dopo la battaglia del Trebbia e la conseguente ritirata dei Francesi, la situazione politica toscana mutò nuovamente e Filippo, ritenendosi compromesso con la classe filo-democratica, per timore di possibili ripercussioni, decise di abbandonare Firenze .
Peregrinò nel centro Europa, e nel 1800 accettò l’incarico di professore di Letteratura italiana e Storia nella scuola-collegio di Sorèze, cittadina nel sud della Francia. Qui fu attivo per due anni, dedito all’insegnamento e alla revisione di alcune sue opere poetiche: gliEpigrammi (ispirati a Giovenale e Orazio ed editi a Milano probabilmente nel 1802), La Civetta (Milano 1802) e Il Paretaio (Milano 1808). Fu prodigo nell’offrire aiuti ad altri esuli toscani, lontani dalla patria per le sue stesse ragioni.
Nel 1803, dopo una breve permanenza in Olanda, si diresse in Inghilterra e si stabilì a Londra, dove non tardò a farsi conoscere e apprezzare sia come poeta che come insegnante, tanto da essere nominato precettore della duchessa di York e Poeta del Teatro Regio. Nell’isola scrisse e dette alle stampe Il Poeta di Teatro (Londra 1809), poemetto tragicomico nel quale ripercorre con sagacia e sarcasmo parte della sua vita.
Essendosi inserito in un contesto stimolante, fece parte di un cenacolo di esiliati italiani, costituendo e collaborando alla redazione nel 1813 di un giornale, “L’Italico”, di impronta politico-letteraria.
Nel settembre di quell’anno, Pananti, ritenendo possibile un ritorno a Firenze, s’imbarcò alla volta dell’Italia, dove arrivò solo a seguito di un avventuroso viaggio. Il legno sul quale si era imbarcato venne abbordato da efferati pirati e dirottato alla volta di Algeri, dove rimase alcuni mesi prima di poter ripartire per la Sicilia. Di queste peripezie e di quello che vide nel territorio nord africano scrisse nelle sue Avventure e Osservazioni sulle Coste di Barberia (Firenze 1817). Giunto quindi a Palermo nel 1814, ebbe modo di fondare un giornale “Il Corriere di Sicilia”, anche questo di carattere democratico.
Ritornato finalmente in Toscana nell’agosto del 1814, si dedicò completamente alla letteratura, dando alle stampe un lavoro poetico, Opere in Versi e Prosa (Firenze 1824-25), che venne molto apprezzato dall’Accademia della Crusca. Stimato, anche per la sua vita cosmopolita, Filippo fu intimo del salotto artistico-letterario di Carlotta Medici-Lenzonidove venne in contatto con letterati e intellettuali di passaggio da Firenze come Alessandro Manzoni e Giacomo Leopardi. Fu tra i primi ad associarsi al Gabinetto Scientifico-letterario di Giovanpietro Vieusseux.
Trascorse i suoi ultimi anni tra frequentazioni dotte e dispute letterarie. Si spense a Firenze, in via delle Terme, il 14 settembre 1837.
Venne tumulato in quello che viene appellato come “il Chiostro Romantico” presso la basilica di Santa Croce, dove il suo sepolcro, ornato grazie ad una sottoscrizione di letterati ed artisti, venne ingentilito con un epitaffio dettato da Giovan Battista Niccolini.
Bibliografia essenziale
L. Andreani, Filippo Pananti. Trentatre lettere, raccolte da Luigi Andreani, Castiglion Fiorentino, Bennati e Lovari, 1918
L. Andreani, Filippo Pananti. Scritti minori inediti o sparsi con notizia della vita e delle opere sue, Firenze, R. Bemporad e Figlio, 1897
L. Ciulli, Filippo Pananti e Giuseppe Giusti nel Seminario-Collegio vescovile di Pistoia, Prato, Guasti, 1883
P.T. Messeri, Filippo Pananti, viaggiatore e poeta, Tesi di Laurea, Facoltà di Lettere, Università degli Studi di Firenze, a.a. 2011-2012



aldo giovannini
Caro Pier Tommaso, grazie delle tue belle parole; la strada ora aperta per le nuove generazioni e tu con la passione che ti caratterizza, la storia mugellana, in buone mani! Salutoni Aldo
P.Tommaso
Il pezzo -acefalo- tratto dal Portale Storia di Firenze, "rivista" online dell' Universit degli Studi dell'omonima citt. In merito alle mie ricerche, del resto ancora modeste, devo e dovr sempre ringraziare Aldo Giovannini, vero storico e esperto conoscitore di un territorio ricco di cultura e tradizioni. E' soprattutto grazie a lui che la memoria di una realt, come quella del nostro.... vostro Mugello si tramanda alle nuove generazioni. Egli, con abnegazione e con grande seriet, ogni giorno , grazie ai sui articoli, ci offre un tassello fondamentale per la nostra crescita. Grazie Aldo.