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Brunelleschi, oggi e ieri : La fornace dalle Guerre mondiali al dopoguerra

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Sempre più curiosità sul progetto "Nuova Brunelleschi" aleggia nel paese di Sieci, una curiosità che porta le persone a sperare in un cambiamento ed una possibile nuova vita per quell'area oggi fatiscente ma che è stato motore e centro nevralgico della comunità. La Ex "Ceramiche Brunelleschi" ... da dove tutto è partito, grazie al quale tutto è nato.

Ancora sono molti i dubbi dei cittadini che dovranno essere sciolti dalla "Cooperativa Sieci Nuova" ma la maggior parte dei feedback sono già positivi. Settembre si avvicina e con esso l'asta. Sempre più cittadini e imprenditori stanno dimostrando concretamente il loro interesse investendo nel progetto economicamente ( Nel link seguente informazioni più dettagliate sulle adesioni: Nuova Brunelleschi - Sezione Adesioni). Importante e fondamentale anche l'interesse dimostrato da alcuni imprenditori dell'America Latina che probabilmente nei prossimi giorni Ok!Valdisieve avrà la possibilità di presentare in una delle sue video-rubriche.

Continuano poi le riprese per la puntata-video di Lunedì prossimo (20 luglio, ndr). In questi giorni ci siamo concentrati sull'aspetto della vivibilità del paese di Sieci e l'importanza della vicinanza a Firenze da un punto di vista sia di comfort sia da un punto di vista turistico. Abbiamo preso un treno dalla Stazione di Sieci e con le nostre telecamere ci siamo catapultati a Firenze, città di arte e di cultura. Un collegamento veloce fra periferia e città, un filo conduttore però della stessa storia e dello stesso amore per il territorio. Ecco il tema del prossimo video.

Bello eh? Sarà necessario però attendere lunedì per vederlo...

Nel frattempo vi proponiamo una pillola storica sul passato della fornace dai conflitti mondiali al dopoguerra:

LA FORNACE DAI CONFLITTI MONDIALI AL DOPOGUERRA La fornace delle Sieci si conservò fino agli anni della seconda guerra mondiale, quando il forno più antico subisce notevoli danni per i ripetuti bombardamenti del ponte ferroviario sul torrente Sieci. Il periodo di massimo sviluppo produttivo della fornace risale agli anni 20, quando ancora entrambi i forni erano in funzione con la presenza di 400 dipendenti. Durante il periodo bellico la fabbrica è sequestrata, cessa ogni attività, ed è adibita a deposito munizioni. In seguito alla crisi economica che investì il paese dopo la fine del secondo conflitto mondiale, la fornace attua una riconversione che porta allo spegnimento del vecchio forno ed inizia la produzione del grès rosso, affiancata a quella dei laterizi. L’evoluzione del mercato rende intanto obsoleta la produzione del vecchio forno Hoffman per la modesta quantità e la scarsa qualità del prodotto ottenibile. Nel 1955 si attua una ristrutturazione invasiva che porta alla costruzione di nuovi capannoni delle vecchie vasche di decantazione delle argille, ormai inutilizzate. L’introduzione all’interno di uno di questi nuovi ambienti di un grande forno elettrico lineare di 150 metri consente una maggior produzione e qualità dei materiali. Il vecchio forno Hoffman, rimasto in funzione fino al 1962 viene definitivamente spento, a causa del mercato che richiede prodotti sempre migliori, ai quali una tecnologia superata non può più garantire.

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