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Toscana, Basanieri: "Giornate storiche. Doppio cognome e calcio femminile professionistico"

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Un “giornata storica” perché “cambia la prospettiva di una mentalità patriarcale che spesso si annida in norme e prassi consolidate di cui non ci rendiamo neanche conto. Oggi ci sentiamo più forti nella strada verso la parità”. Così la presidente della commissione toscana per le pari opportunità, Francesca Basanieri, commenta due decisioni assunte appena ieri (mercoledì 27 aprile). Da una parte la Consulta che ha stabilito di attribuire ai figli il cognome di entrambi i genitori, dall’altra la FIGC che ha riconosciuto definitivamente il calcio femminile come professionismo.

“A prima vista – dichiara ancora Basanieri - potrebbero sembrare questioni marginali rispetto ai diritti sul salario, al welfare, alla lotta alla violenza. Non lo sono affatto. Sanciscono infatti il principio sacrosanto della parità e della pari dignità che sono alla base di tutte le altre lotte”.

“Avere dei figli significa da oggi condividere onori ed oneri nei loro confronti, essere riconosciuti con pari dignità nell’essere genitori e alla pari nelle responsabilità e nella costruzione del proprio futuro. Con questa scelta anche il dovere di cura verrà percepito diversamente, non più solo a carico delle donne ma di entrambi i genitori” spiega la presidente.

La vittoria del calcio femminile è invece una vittoria dei diritti del lavoro: “Riconoscere anche alle donne il calcio come professione significa dare loro la possibilità di esercitarlo, di sceglierlo come vita e carriera e di avere, per questo, tutte le tutele necessarie: malattie, ferie, maternità. Di questo dobbiamo ringraziare le ragazze della nazionale che in più di un'occasione hanno lottato per questo riconoscimento” osserva Basanieri.

 

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