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Università dell'Età Libera - Terminato il Progetto educativo “QUALE SPORT INCLUSIVO”

Durante gli incontri, infatti, i partecipanti hanno avuto modo di sperimentare le discipline sportive adattate simulando una condizione...

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E’ terminato in dicembre il Progetto educativo “QUALE SPORT INCLUSIVO” che l’Università dell’Età Libera del Mugello ha realizzato per alcuni giorni, attraverso un finanziamento della Società della Salute, nell’Istituto Comprensivo di Firenzuola. Si è trattato di un percorso concordato con l’istituzione scolastica attraverso i referenti sportivi dei tre ordini di scuola, con la Consulta dei genitori e con Officine Giovani del territorio. Tutti i bambini della scuola Primaria e i ragazzi della scuola secondaria di primo grado, per un totale di 240 studenti, hanno avuto l’opportunità di partecipare ai laboratori gestiti da tre istruttori specializzati dall’Associazione Real Eyes Sport. Questi, specializzati in baseball, calcio e atletica hanno fatto vivere agli alunni, attraverso attività e giochi relativi a tali discipline, il punto di vista dei coetanei non vedenti e portatori di disabilità fisica.

Durante gli incontri, infatti, i partecipanti hanno avuto modo di sperimentare le discipline sportive adattate simulando una condizione temporanea di cecità e/o ipovisione (grazie all’utilizzo di apposite maschere fornite dall’associazione), guidati dai compagni. Questa attività stimola naturalmente lo sviluppo di risorse interiori che spesso non vengono attivate e inoltre favorisce lo sviluppo di un clima di classe orientato alla fiducia nell’altro e all’inclusione, mettendo al centro l’importanza della collaborazione e dell’aiuto reciproco. Il percorso ha rappresentato un modo per far leva sul coinvolgimento emotivo e sulla conquista della consapevolezza, consentendo così di superare alcuni schemi di pensiero e di comportamento e facendo emergere in tal modo nuove modalità di approccio alla fragilità, sviluppando naturalmente l’empatia per comprendere.

E’ quindi molto importante concepire l’attività sportiva non solo come pratica fisica, ma anche come dimensione culturale della vita civica, ambiente vocato all’incontro e al superamento di pregiudizi e stereotipi, spazio per vincere qualsiasi tipo di discriminazione e in cui fare crescere il senso della cittadinanza. Sensibilizzare gli operatori sportivi, gestori, allenatori e preparatori circa alcune tematiche relative all’inclusione dei bambini e dei ragazzi, valorizzandone la diversità nelle pratiche sportive, è sempre più un obiettivo della società contemporanea.

La dimensione dell’attività fisica stimola la relazione e il dialogo tra coetanei, la bellezza dello stare insieme, la conoscenza di sè e degli altri e può rappresentare un importante strumento di educativo di prevenzione del disagio sociale e psicofisico. Conoscere un diverso punto di vista, incontrare testimonial di buone pratiche, ha costituito un’opportunità per riflettere, confrontarsi e rimodulare l’offerta sportive secondo criteri di accoglienza e collaborazione.

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