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Scuola Mazzanti: quei rifiuti tossici sotto il naso degli studenti

Sono lì da almeno dieci giorni e molti lettori ce li hanno segnalati. E' normale che nel giardino di una scuola siano ammassati rifiuti tossici e pericolosi per la salute? Su nostra segnalazione è intervenuta l'Assessore Del Re

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Una grande fotocopiatrice nel giardino della scuola Mazzanti Una grande fotocopiatrice nel giardino della scuola Mazzanti © Ok!News24
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Nei giorni in cui le scuole erano chiuse per le elezioni abbiamo visto personalmente ciò che ci era già stato segnalato dai lettori nel giardino della scuola Lucrezia Mazzanti di via Novelli.

In un angolo del giardino ammassati in ordine sparso un certo numero di rifiuti elettronici: stampanti, scanner, computer, fotocopiatrici, monitor e tastiere ammassati in due pile alte quanto una persona.
Avevamo pensato che in quei giorni, a scuola chiusa il personale specializzato a rimuovere questi rifiuti speciali avesse pensato di procedere allo smaltimento in quei giorni per salvaguardare la salute dei ragazzi.
Ma ci eravamo sbagliati.

In questi giorni, dopo oltre dieci dalle elezioni quei rifiuti speciali abbandonati nel giardino della scuola sono sempre lì. L'unica cosa che è cambiata è che la pila è più grande e che i ragazzi sono tornati in aula.
Come ben si vede dalla foto i rifiuti tossici sono proprio sotto le finestre delle aule dove ricordiamo che per combattere la diffusione del covid devono stare sempre aperte.

I rifiuti elettronici come ben noto sono molto pericolosi sia per l'ambiente che per la salute umana perché contengono al loro interno sostanze altamente inquinanti e pericolose come metalli pesanti quali piombo, mercurio e cadmio.
Tant'è che questi rifiuti, definiti Rafe, necessitano di uno smaltimento apposito fatto da aziende specializzate come detta la rigida e dettagliata normativa sulla loro gestione e lo smaltimento che in Italia trova il suo riferimento nel Decreto legislativo n.49 del 14 marzo 2014 emanato in attuazione della Direttiva europea 2012/19/EU.

Abbiamo chiesto a un custode della scuola che vedendoci nel giardino c'intimava di allontanarci se quell'orrore sarebbe stato rimosso a breve e lui per tutta risposta ci ha detto una serie di banalità e inesattezze imbarazzanti.
"E' colpa del Comune e ieri e venuto a vedere anche l'assessore all'ambiente che è un tizio alto con la barbetta".

A questo punto abbiamo inviato la segnalazione direttamente all'Assessore all'ambiente Cecilia Del Re (che però non ha la barbetta) che si è subito attivata e ci ha dato risposte.

La richiesta di servizio per lo smaltimento è stata fatta solo due giorni fa (forse dopo la segnalazione del problema da parte di un consigliere dell'opposizione?) ma è la scuola che si deve occupare di smaltire in proprio il materiale elettronico e non il comune che invece ha il compito di occuparsi degli arredi.Ma l'Assessore ci ha assicurato che stanno per procedere.

E in attesa che i rifiuti pericolosi siano rimossi davvero da sotto il naso degli studenti (noi moniteremo) ci rimangono tanti dubbi. E non solo sulla barbetta dell'assessore.



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