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Più forti della guerra: a Borgo un pezzo di Aleppo che non si arrende. Parliamone, di domenica

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C'è un pezzo di Siria, con la tradizione del prezioso e nobile sapone di Aleppo, in Mugello. E' la bella storia di Mohamed Kourdi e della sua famiglia che, arrivato nell'agosto del 2012 con moglie e figli piccoli, ha creato un ponte tra Italia, Europa e Aleppo, la città al nord della Siria che oggi è al centro di tutti i telegiornali per le vicende della guerra. Mohamed viene da una famiglia di imprenditori e nel suo paese gestiva con il padre una fabbrica di sapone che arrivava a produrre 700 tonnellate l'anno (delle quali, ci racconta, 300 di tipo biologico). Una fabbrica che impiegava, nei vari periodi dell'anno, poco meno di venti persone. Poi, nel 2012, è arrivata la guerra e in febbraio le milizie dell'Isis hanno bruciato gli uffici della sua fabbrica. Non si sono arresi, però, e li hanno costruiti di nuovo. A giugno, racconta, erano pronti ma ad agosto la situazione era divenuta troppo pericolosa; così con moglie e figli è scappato in Italia. Il padre e le sorelle, invece, con una Siria in preda alla guerra e parzialmente occupata, sono rimasti ad Aleppo; riuscendo a nascondere le scorte di sapone in zone sicure. Nel 2013, finalmente, si sono ritrovati in Turchia con il padre e le sorelle. Poi, quando finalmente la zona della fabbrica è tornata parzialmente sicura, il padre ha ripreso le attività. Nel frattempo Mohamed, qui in Mugello, si era organizzato e aveva aperto un magazzino e un ufficio commerciale. Prendendo contatti anche con un socio francese che produce il sapone liquido secondo l'antica ricetta. Il sapone di Aleppo, infatti, è prodotto con olio di oliva e olio di alloro (che gli dona quel caratteristico aroma), e ha ricevuto anche qui in Italia varie certificazioni. Questa triangolazione tra Aleppo, il Mugello e la Francia permette in Siria di dare lavoro a circa 50 famiglie (indotto compreso). Ma la situazione ad Aleppo rimane difficile e si continua a lavorare sotto le bombe che vengono sparate dalla parte occupata della città. Tanto che solo un mese fa il figlio di un cugino di Mohamed è rimasto ucciso da una bomba. O che uno degli ultimi carichi di sapone è arrivato in Italia crivellato dalle pallottole dopo che il camion sul quale viaggiava, in Siria, era stato preso di mira. Una belle storia, dunque, di chi non si arrende e continua (con dignità e grande rispetto per l'Italia, paese che lo ospita) a portare avanti lavoro e tradizioni. La storia di un imprenditore che lavora dal Mugello per aiutare la famiglia in Siria; e anche una bella storia di integrazione. Di una famiglia accolta tra Borgo e Scarperia. La sua azienda, Sarjilla, dispone di una sito internet (clicca qui per info) e di un negozio a Borgo San Lorenzo (in Viale Giovanni XXIII). Nella foto in alto: Mohamed Kourdi nel magazzino del suo punto vendita di Borgo. Aggiunta del 23 dicembre 2016: Un lettore e imprenditore mugellano (che per motivi professionali intratteneva rapporti con Kourdi già in Siria) ha contattato la redazione per far presente il ruolo avuto dalla sua famiglia nel favorire l'arrivo in Italia e l'inizio dell'attività lavorativa della famiglia di Kourdi (insediatasi infatti proprio qui in Mugello). Riferendoci degli sforzi fatti inizialmente per permettere alla famiglia siriana di ambientarsi nel Mugello. Lo loro strade lavorative poi si sono divise. Riportiamo questa aggiunta per rendere più completa la storia che abbiamo raccontato. La Redazione. 

 

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