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Oggi il trasferimento dei padri Giovanni e Giuseppe dal santuario di Bibbiena alla Casa San Domenico di Fiesole

Mcl: "Una storia che amareggia, chi di dovere ascolti la loro volontà". Un caso diventato nazionale quello dei due fratelli frati che rifiutavano l'ospizio.

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Il Santuario della Madonna del Sasso Il Santuario della Madonna del Sasso © Mcl
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Il Movimento Cristiano dei Lavoratori torna su una vicenda che in questi giorni ha occupato anche le cronache nazionali ovvero il "trasferimento" dei due anziani fratelli frati dal loro santuario del Casentino alla casa di riposo per ecclesiastici di Fiesole.
"È una storia che ci rende tristi e ci amareggia. Come Mcl non possiamo che condividere la volontà, espressa da tutti i cittadini, per scongiurare il trasferimento dei padri Giovanni e Giuseppe Serrotti dal Santuario di Santa Maria del Sasso di Bibbiena alla Casa San Domenico di Fiesole".

Lo afferma il presidente provinciale Mcl, Maurizio Pagliai, nel commentare la vicenda riguardante i due padri domenicani, i quali hanno più volte manifestato, in modo chiaro, la loro volontà di rimanere in Casentino. Secondo l’Mcl, è giusto e doveroso che chi di dovere ascolti il loro pensiero.
Pagliai ricorda che la figura di entrambi i religiosi è stata di notevole rilievo per i fedeli del territorio, sia di Arezzo, sia di Bibbiena, anche alla luce di quello che hanno fatto in passato e di quello che ancora rappresentano.

Padre Giovanni, in particolare, ha, da sempre, un ruolo significativo anche per lo stesso Mcl, essendo partecipe delle varie iniziative promosse dall’associazione. In passato, è stato anche l’assistente ecclesiastico del circolo Mcl di Arezzo, per poi diventare assistente ecclesiastico di quello di Bibbiena.
"Confidiamo ancora in un ripensamento della decisione. Sarebbe un gesto di grande buon senso e condiviso dall’intera comunità", conclude Pagliai.

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