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L'educazione differente: Una Scuola senza pareti

In questo primo articolo racconto di una scuola meravigliosa visitata più volte durante il mio soggiorno a Bali.

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Green School Green School © Green School
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A Bali è stata concepita una scuola in mezzo alla jungla senza pareti, accoglie bambini e ragazzi di famiglie provenienti da tutto il mondo. “Green School” è una scuola internazionale, attenta alle tradizioni indonesiane. Il suo sistema educativo punta soprattutto sull’importanza dell’ambiente a partire dalla sua magnifica architettura in bambù. I sistemi educativi attuati sono di fatto una rivoluzione metodologica che porta risultati interessanti.

La Green School è stata concepita nel 2006 da John e Cynthia Hardy, imprenditori trasferiti a Bali negli anni ‘80. Dopo anni di homeschooling volevano che le loro figlie frequentassero una scuola in cui credevano. Quando John lesse "Three Springs" di Alan Wagstaff, fu così ispirato dalla visione di una comunità di apprendimento olistica che volle costruirla. In collaborazione con maestri artigiani, architetti, progettisti di permacultura, accademici e filosofi, Green School Bali è stata aperta nel settembre 2008. Da allora è diventata un faro per il futuro dell'istruzione, con una comunità in crescita sono diventati un movimento globale nel campo dell'istruzione, con l'apertura di scuole in Nuova Zelanda, Sud Africa e Tulum in Messico.

Fin dalla sua nascita la Green School si è dedicata a formare una nuova generazione di changemakers  che fanno la loro parte per contribuire a rendere il nostro mondo migliore attraverso concrete azioni imprenditoriali integrate nella comunità. L’intento dei fondatori era di avere una scuola dove i bambini potevano coltivare la sensibilità giusta che gli permetteva di adattarsi alle variabili necessarie ad affrontare la complessità del mondo.

La scuola accoglie bambini e bambine di età compresa tra 3 e 18 anni. Ogni partecipante ha una visione condivisa dove tutti sono protagonisti al progetto scolastico, ciò crea un senso di comunanza di intenti e spinge tutti i membri dell'organizzazione a lavorare per la stessa visione assumendosi la responsabilità del proprio processo evolutivo su questo pianeta, sebbene non sia un percorso facile, i risultati sono soddisfacenti.

Oggi sempre più genitori scelgono, per i loro figli, una scuola dove l'istruzione è di qualità. Alla Green School trovano un nuovo modello di educazione che nutre complessivamente il giovane, offrendo la libertà nell'apprendimento per raggiungere i propri obiettivi.

Dove si trova la Green School?

È un Campus emerso da una striscia della giungla del distretto di Abiansemal, situato a nord dell’aeroporto di Denpasar e a circa mezz’ora a sud-ovest della capitale culturale dell’isola, la lussureggiante Ubud, famosa anche per le sue rigogliose risaie, posta nel cuore dell’isola. Green School è inserita in un bellissimo ambiente naturale, uno spazio di quasi 10 ettari, e si estende su entrambi i lati del fiume Ayung nel villaggio di Sibang Kaja.

E cosa si trova di particolare alla Green School?

Spesso si sente dire da chi l’ha visitata: “È una scuola off-the-grid”, una scuola “fuori dal coro” dove i bambini possono sviluppare la consapevolezza spirituale e l’intuizione emotiva. Sono costantemente incoraggiati ad essere aperti alle molteplici possibilità della vita.

È una scuola costruita interamente di bambù e le aule non hanno muri, quindi gli studenti imparano circondati dalle immagini e dai suoni della natura. Gli studenti sono incoraggiati a esplorare l’ambiente circostante e formare una relazione empatica con l’ecosistema in cui vivono.

Così la Green School a Bali è nata per formare nuove generazioni di leader attenti alla sostenibilità con una visione di “cittadini globali”, in un ambiente dove la stessa architettura simboleggia la sua filosofia e la sua pedagogia. Il complesso scolastico è stato costruito arruolando amici e conoscenti locali, insieme a reclute internazionali. Complessivamente nel Campus viene utilizzata quasi il 100% di energia rinnovabile e oltre ai pannelli fotovoltaici hanno anche un micro generatore idroelettrico.

Nella Green School c’è l’enfasi sullo sviluppo “olistico” della persona e sull’apprendimento “esperienziale”. Ma ciò che viene evidenziato ed esaltato nel progetto è l’estetica della classe, la bellezza dello spazio che circonda chi vive in questa scuola.

La Green School è una comunità dove l’immaginazione diventa realtà. 

Le idee diventano azione. E come scrisse Shakespeare, “azione è eloquenza”. La creatività spesso nasce dalla confluenza di idee ed eventi disparati. I docenti preparano gli studenti ad essere custodi dell’ambiente, insegnando loro ad essere pensatori critici e divergenti. I giovani hanno sete di sapere e ispirano i loro insegnanti sulle tematiche adatte a poter realizzare le loro idee; chiedono di esser dotati di conoscenze appropriate e pertinenti, vogliono supporto e nutrono vere passioni capaci di influenzare il cambiamento per vivere un rapporto simbiotico con esso.

La popolarità della GSB offre un suggerimento provocatorio: la prossima generazione di leader non richiede necessariamente il sapere le scienze, la letteratura o la storia e la geografia, sebbene queste materie siano importanti. I giovani vogliono avere un affiancamento alle loro richieste, vogliono esser stimolati attraverso un ampio ventaglio di strumenti. Vogliono essere abili ad adattarsi ai lavori di squadra, riuscire a risolvere problemi concreti, essere propositivi e abili a porre quesiti. Tutto ciò gli permetterà di esser utili in un mondo dai risvolti incerti, dove le risorse potranno scarseggiare.

Chi frequenta la Green School, non solo rimane sorpreso, ma subisce un cambiamento radicale: entra velocemente in un flusso virtuoso di consapevolezza e con uno sguardo diverso innesca un pensiero critico utile a stimolare risposte capaci di trasformare positivamente gli eventi. È sorprendente come gli studenti alla GSB fanno emergere nuove idee creative per contribuire al benessere e allo sviluppo di tutto il pianeta. Sempre più giovani, dopo il percorso scolastico alla GSB, diventando leader che sanno come convivere nel mondo e pensano più in grande di qualsiasi generazione prima di loro.

Nel modello scolastico della Green School di Bali troviamo molti punti di forza affinché le nuove generazioni, possano contribuire a rendere il mondo un’avventura piacevole. Il Team, che ruota intorno al Campus, è in grado di abbracciare le peculiarità di ciascun studente, rispettarlo nella sua interezza e soprattutto nei suoi tempi di crescita, con sguardo accogliente verso quei giovani che nelle classi convenzionali sono facilmente segnalati come BES, qui ritrovano un ambiente stimolante dove potersi esprimere liberamente e con la speranza di poter dare il proprio contributo.

La Green School può rappresentare un prototipo di scuola da esportare, sviluppare e reinventare per contribuire alla formazione degli adulti di domani. Un metodo educativo da replicare e diffondere attraverso la formazione degli insegnanti e il sostegno ai progetti comunitari incentrati sull’approccio educativo eco-compatibile, idealmente attivando il senso di connessione al mondo naturale.

E il vecchio paradigma dell’educazione tradizionale è davvero finito?

In generale l’approccio educativo mondiale è certamente in evoluzione e possiamo affermare con certezza che il sistema educativo della GSB non è solo un sistema alternativo, è un modello progressista, ovvero un modello di scuola che privilegia apprendimenti che ricercano più tipi di soluzioni, spingendo verso un panorama che abbraccia varie direzioni e insegna a trasformare ciò che non funziona nella società.

Il punto di partenza e di arrivo nell’istruzione è la consapevolezza delle possibilità che la vita ci offre, così da poter accedere al sapere e comprendere la connessione con il “tutto” in un rapporto reciproco e intimo tra testa, mani, cuore e ambiente.

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Se vogliamo che i bambini crescano e acquisiscano potere, permettiamo loro di amare la terra prima di chiedere loro di salvarla. [David Sobel 1949 - vivente]

Il termine BES “Bisogni Educativi Speciali” è entrato nel vasto uso in Italia dopo l’emanazione della Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica

 

 

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