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La tragica storia della morte dei cinque fratelli Castelli e del loro padre

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La tragica storia della morte dei cinque fratelli Castelli e del loro padre La tragica storia della morte dei cinque fratelli Castelli e del loro padre
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(33esima puntata) . Come i nostri lettori ricorderanno ( l’articolo superò le seimila letture) il primo marzo del 2021, OKMugello pubblicò una recensione storica in cui ricordavamo che nel 1849 all’interno di una famiglia (Gasparrini contadini a Santa Maria a Vezzano), morirono nello spazio di una settimana tre sorelline: Teresa, Assunta e Carolina rispettivamente di 7, 4 e 2 anni. Ebbene, durante una ricerca biografica e genealogica che ci è stata commissionata da una antica famiglia abitante a Firenze (i loro antenati abitavano nel triangolo di San Maria a Olmi e Viterete), abbiamo spulciato i tomi anagrafici dello Stato Pre-Unitario (Granducato di Toscana) all’Archivio di Stato di Firenze (ogni tanto ne vengono fuori scritti e documenti che hanno dell’incredibile, non si finisce mai di conoscere ed imparare sia dal lato umano che civile) e un documento che ci ha dolorosamente colpito, è stato un Atto di Morte datato luglio-agosto 1834.

Nel quale il parroco di Olmi dell’epoca (si chiamava don Gaspero Picchi), ha trascritto con una bella calligrafia, i nomi di sei deceduti nel mese di luglio ed agosto nella sua parrocchia, nell’anno sopra citato, in pieno Granducato di Toscana.

Ebbene, come si legge, il 17 luglio del 1834, morì Pietro di Luigi Castelli e Stella Ricci, all’età di 22 anni; il giorno successivo, 18 luglio mori Assunta sorella di Pietro all’età di 24 anni; dopo cinque giorni il 23 luglio morì Gaspero fratello di Assunta e Pietro all’età di 30 anni; il 3 agosto morì Rosa, sorella di Pietro, di Assunta e Gaspero all’età di 19 anni; quindi il 7 agosto morì Angiolo, fratello di tutti quelli citati, all’età di 36 anni; infine per ultimo morì il 31 agosto il loro padre Luigi Castelli marito di Stella Ticci all’età di 64 anni.

Praticamente nello spazio di tempo di un mese e mezzo la famiglia Castelli fu totalmente dissolta, a parte la madre, cioè la moglie di Luigi. E qui – dato che non ci sono documenti – sorge spontanea la domanda. Di cosa saranno scomparsi questi cinque componenti? Di colera? Di qualche rara malattia? Di una infezione virale? Certo che le condizioni di vita in quell’epoca dovevano essere state davvero tremende. Niente servizi igienici, cibo scarso e poco nutriente (vedi la polenta che faceva morire di “pellagra” tantissime persone), abitazioni umide, fumose, fredde, il più delle volte erano sopra le stalle, con il concio, il letame, le mosche, le zanzare, insomma povera gente in queste condizioni senza di che curarsi, a parte le erbe, la morte era sempre in agguato.

Ma morire in 40 giorni ben sei componenti è davvero una cosa fuori del normale!! Grandi tragiche storie di un tempo lontano, mentre purtroppo anche ai nostri giorni – i lettori capiranno subito - i morti IN CERTE PARTI DEL MONDO, non si contano più (Aldo Giovannini) 

Foto 1: Particolare del registro dei morti della Chiesa di Santa Maria a Olmi con la sequenza dei morti della famiglia Castelli 

Foto 2: L’antico cimitero (risale al ‘600) di Olmi, attiguo alla Chiesa dove furono seppelliti nel 1834 i cinque fratelli e il loro babbo.     

(Foto A. Giovannini) 

 

 

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