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“Sieve”, Francesco Fuligni canta la poesia partigiana di Lazio Cosseri

In uscita il nuovo singolo disponibile sulle piattaforme digitali che prende spunto da una poesia del Comandante Partigiano Lazio

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Oggi Venerdì sarà disponibile su tutte le principali piattaforme musicali “Sieve”, il nuovo singolo di Francesco Fuligni Cantastorie, un brano intenso che intreccia musica, poesia e memoria storica. La canzone nasce dalla rielaborazione musicale di Alla Sieve, poesia di Lazio Cosseri, partigiano e poeta originario di Dicomano, figura centrale della Resistenza antifascista toscana. Un progetto che restituisce voce al passato attraverso il linguaggio del cantautorato popolare, confermando l’impegno artistico di Fuligni nel custodire e tramandare la memoria collettiva.

Un racconto in musica tra poesia e impegno civile

Con “Sieve”, Francesco Fuligni ha scelto di musicare e interpretare la poesia di Cosseri con rispetto e sensibilità, trasformandola in un racconto sonoro capace di evocare luoghi, emozioni e valori condivisi. Il brano mantiene intatta la forza delle parole originali, inserendole in una struttura musicale sobria e coerente con la tradizione orale toscana.

Alla realizzazione del singolo hanno collaborato Stefano Morozzi alla chitarra, mentre la registrazione è stata curata da Luca Fanti. La produzione è firmata Musicvalleyrecords, etichetta con cui Fuligni collabora da anni.

La copertina del singolo è un acquerello di Cristina Monti, scelto per accompagnare visivamente l’atmosfera poetica e contemplativa del brano.

Dal brano al documentario: “Le voci di ieri che a volte ritornano”

“Sieve” è stata realizzata anche per il documentario di Felice Bifulco, Le voci di ieri che a volte ritornano, un progetto che restituisce spazio alle testimonianze del passato, rendendole vive e attuali. La canzone si inserisce così in un contesto più ampio di valorizzazione della memoria storica, dove musica e narrazione diventano strumenti di trasmissione culturale.

Francesco Fuligni, cantastorie del Mugello

Nato a Firenze il 23 dicembre 1976, Francesco Fuligni orienta la propria produzione verso sonorità popolari e tradizionali, preferendo definirsi cantastorie più che cantautore. Il suo percorso discografico prende forma con Terra di Passaggio (2010) e Aspettavo Proserpina (2014), entrambi prodotti da Music Valley Records di Pietro “Pio” Stefanini. Nel corso degli anni ha collaborato con realtà diverse della scena musicale toscana e nazionale, dal rapper pratese Marco Lena (Blebla) al cantautore Lorenzo Ciolini “Zic”, con cui ha condiviso la scrittura di vari brani. Nel 2014 ha ricevuto dal Comune di Borgo San Lorenzo lo Scarabeo per l’impegno artistico nella composizione della canzone Fido. Durante i suoi concerti, Fuligni alterna brani originali a canzoni della tradizione popolare toscana, mantenendo vivo un patrimonio musicale e narrativo spesso tramandato oralmente.

Lazio Cosseri, poeta e partigiano

Lazio Cosseri fu comandante della II compagnia della 22ª Brigata Garibaldi “Lanciotto” durante la Resistenza nel 1944, operando tra Mugello, Valdisieve e Casentino. Dopo l’8 settembre 1943 partecipò attivamente alla lotta antifascista, guidando azioni di guerriglia contro le forze tedesche e fasciste. Tra gli episodi più significativi si ricordano l’assalto al magazzino di zucchero di Quorle, con la distribuzione di derrate alla popolazione civile, e la Battaglia di Cetica, durante la quale la resistenza partigiana contribuì a limitare la distruzione del paese. Le sue memorie sono raccolte nel volume Lazio. Ribelle tra i ribelli (Aska Edizioni, 2004), curato dal figlio Lauro Cosseri. La poesia Alla Sieve, oggi trasformata in canzone, rappresenta una sintesi lirica del suo sguardo sul territorio, sulla lotta e sull’umanità.

Un ponte tra generazioni

Con “Sieve”, Francesco Fuligni realizza un lavoro che unisce musica, poesia e storia, offrendo al pubblico contemporaneo un’occasione di ascolto e riflessione. Un singolo che non si limita alla dimensione artistica, ma si propone come strumento di memoria attiva, capace di attraversare il tempo e parlare alle nuove generazioni.

 

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