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Defend Life: l'Autodromo del Mugello impegnato per la sicurezza sulle strade

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Defend Life: l'Autodromo del Mugello impegnato per la sicurezza sulle strade Defend Life: l'Autodromo del Mugello impegnato per la sicurezza sulle strade © n.c.
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Si è svolta ieri presso il media center dell'autodromo del Mugello, la presentazione ufficiale della campagna "Defend Life 2012" del Corpo forestale dello stato con la collaborazione dello staff dell'impianto mugellano. Alla conferenza erano presenti il Comandante Regionale del Corpo Forestale dello Stato Dott. Donato Monaco, Alessandra Rosa, Direttore regionale Aci Toscana, Paolo Sesti, Presidente Federazione Motociclistica Italiana, il capitano Lanfranco Disibio, Comandante Compagnia Carabinieri di Borgo San Lorenzo, e Paolo Poli, Direttore Autodromo del Mugello. Durante l'incontro si è parlato del controllo dei flussi motociclistici sui passi appenninici della Toscana. Si rileva infatti che nel corso degli ultimi anni il problema della circolazione delle moto sui passi appenninici è diventato un fenomeno piuttosto critico, a tal punto da richiedere una organizzazione specifica delle forze di polizia. Questo ha condotto alla creazione di un percorso di formazione del personale del Corpo Forestale a cui ha collaborato attivamente anche lo staff dell'Autodromo del Mugello. Gli interventi previsti dall'azione si svolgono principalmente sui passi montani. Le condotte pericolose più frequentemente rilevate dagli agenti sono state: guida pericolosa o contromano, eccesso di velocità, sorpassi in curva. Ma quello che risalta ancor di più, e preoccupa, è la constatazione di quante persone si predispongano all’uscita in moto avendo apportato modifiche al mezzo per accrescerne le prestazioni o per eludere le rilevazioni a distanza. Un discorso a parte merita poi il caso delle vere e proprie gare clandestine: un tipo di reato per il quale le riprese filmate si sono rivelate uno strumento determinante in mano alle forze di polizia. Dal 2008 al 2010 sono stati contestati 900 verbali, ritirate 150 patenti, elevati 50 fermi amministrativi e disposti 15 sequestri. In 18 casi vi è stata denuncia alla magistratura. Nel solo 2011 vi sono state 365 contestazioni, 4 ritiri di patente, 49 fermi e 25 sequestri. Due motociclisti che non si sono fermati all’alt sono stati denunciati. E' quindi significativo ricordare che la campagna Defend life ha come primo obiettivo quello di assicurare ed estendere i controlli non solo per contrastare le irregolarità, ma soprattutto per indurre una presa di coscienza collettiva circa la necessità di rispettare le regole. Si tratta di un impegno soprattutto culturale che punta in modo notevole sulla “deterrenza”. Quest’anno la principale novità della campagna sarà la “contemporaneità” dei controlli su più passi, grazie all’accresciuta competenza diffusa nel personale che permetterà di organizzare più controlli nella stessa giornata. Ci si aspetta comunque l’inizio di quella presa di coscienza che si traduca in una effettiva crescita di sicurezza. Da un lettore riceviamo e pubblichiamo il seguente commento al presente articolo: Durante queste due ultime estati ho letto spesso degli interventi della polizia forestale. Da motociclista che frequenta i passi appeninici che rendono ancora più accattivanti, motocicisticamente parlando, il mugello , ho perpetuato una mia riflessione su quello che stava accadendo. Trovo corretto impostare una campagna di prevenzione per garantire la sicurezza delle strade spesso frequentate da motociclisti troppo esagerati, però ritengo che questa politica di tolleranza zero, verso tutti gli utenti "dueruotemuniti" sia rischiosa e forse anche molto improduttiva. Mi domando perchè le istituzioni presenti e coinvolte nel "defend life" non hanno aperto un dialogo in primis con i motociclisti dei vari motoclub delle zone interessate ,con i ristoratori e tutti gli interessati del settore. Sarebbe opportuno organizzare presso i passi di montagna centri informativi dove si mostri quello che può succedere e quello che è accaduto in passato per quella strada; di certo il miglior deterrente alla frenesia della velocità ; anche perchè so per certo che i nostri passi portano croci invisibili e lutti silenziosi. Perchè allora non aprire il dialogo ? perchè colpire tutto il gruppo per una minoranza di esagitati che scambiano la strada per una pista ? perchè colpire cosi duramente con multe salatissime , ritiri di patenti e revisioni creando solo dissapori?? Ci sarebbe una risposta però è troppo scontata ... Per esperienza personale ritengo che il posto più sicuro in assoluto per liberare la nostra esigenza di velocità è la pista, e credo che anche i dirigenti interessati al defendlife ne siano coscienti, e allora perchè non portano i prezzi ai livelli degli altri stati europei? Perchè non organizzare giornate promozionali a costi decisamente appetibili? E' cosi difficile capire che questo avrebbe nettamente più impatto di questa tolleranza zero e quindi di conseguenza porterebbe alte percentuali di successo al Defend life ? Samuele - Lettera Firmata  

 

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