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Che fine ha fatto lo scandalo calcioscommesse?

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Calcio Calcio © OKM
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Fino a pochi mesi fa, l’Italia del calcio era piombata letteralmente nel caos. E il motivo, purtroppo, non era legato a temi di campo.b Ancora una volta, il movimento calcistico italiano è entrato nel vortice del calcioscommesse, con l’aggravante di avere come protagonisti calciatori di Serie A e come strumento principale le molteplici piattaforme illegali utilizzate per effettuare le puntate.

Il polverone è stato alzato dall’ex paparazzo dei Vip Fabrizio Corona, che ha puntato il dito in poche settimane contro diversi ragazzi italiani di indiscusso talento: oltre ai vari Zaniolo, Florenzi, Gatti e Casale – rimasti tutti ancora impuniti – chi ha avuto le conseguenze peggiori sono stati Nicolò Fagioli e Sandro Tonali. I due giovani centrocampisti – rispettivamente classe 2001 della Juventus e classe 2000 del Newcastle ma di proprietà del Milan all’epoca dei fatti – sono stati squalificati fino al termine della stagione.

Sono passati mesi dall’inizio dell’indagine, nel frattempo siano emersi nuovi siti di scommesse del 2024, ma lo scandalo calcioscommesse sembra in qualche modo svanito nel nulla. Ma perché?

Scandalo calcioscommesse: le differenze tra Italia e Inghilterra

I due giocatori costretti a pagare le maggiori conseguenze, come anticipato sopra, sono Nicolò Fagioli e Sandro Tonali. Il primo ha collaborato e si è dichiarato subito colpevole, quindi ha ottenuto un considerevole sconto di pena e tornerà in campo teoricamente per l’ultima partita di campionato a fine maggio 2024; il secondo invece ci ha messo un po’ di più e, soprattutto, ha scommesso sia su sé stesso che sul Milan, quindi la sua squalifica sarà un po’ più lunga e lo costringerà a saltare gli Europei con l’Italia in programma tra giugno e luglio.

Tuttavia, è emerso in maniera abbastanza lampante come questo caso sia stata trattato in modo molto diverso dall’Italia e dall’Inghilterra. Le differenze tra Serie A e Premier League sono abissali in termini di calcio giocato, ma probabilmente non ci si aspettava lo stesso da un punto di vista etico e culturale. E invece, all’inizio, lo scandalo è stato gestito diversamente.

Mentre l’Italia ha creato polemica e prodotto numerose critiche nei confronti del ragazzo, della sua famiglia e del suo stesso club, all’estero il problema è stato trattato in maniera più soft. L’Inghilterra d’altronde è un paese in cui le scommesse di ogni tipo sono all’ordine del giorno, pertanto Tonali – a differenza di Fagioli – non è stato ostracizzato, ma anzi difeso, compreso, aiutato

Calcioscommesse, la nuova posizione del calcio italiano

L’Italia ci ha messo un po’, ma finalmente sembra avercela fatta. Proprio come la Premier League, anche il movimento calcistico italiano sembra aver capito di essere alle prese non con un semplice capriccio o sbaglio da parte di un giovane, bensì di esser di fronte ad un serio e diffuso problema di ludopatia.

La dipendenza dal gioco d’azzardo e dalle scommesse sportive è una malattia vera e propria che può colpire chiunque, giovani o anziani, ricchi o poveri, calciatori o semplici cittadini. E pertanto è essenziale gestirla a dovere.

Come? La Lega Serie A ha capito che è inutile – anzi controproducente e molto pericoloso per il prossimo – continuare ad accusare pubblicamente, puntare il dito ed evidenziare la caduta di questi giovani talenti. È invece fondamentale aiutare chi ha sbagliato, far capire loro che non sono soli e prevedere programmi di recupero e di prevenzione per evitare di ritrovarsi in futuro nella stessa situazione.

Perché alla fine non si tratta solo di calciatori ricchi e famosi. Prima di tutto, si tratta di ventenni che non hanno la minima idea di come gestire le proprie fortune.