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Borgo, la burocrazia e il gattino morto. Interviene 'Gabbie Vuote'

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Borgo, la burocrazia e il gattino morto. Interviene 'Gabbie Vuote' Borgo, la burocrazia e il gattino morto. Interviene 'Gabbie Vuote' © n.c.
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A seguito di un'articolo di ieri (clicca qui per leggere) riguardante la tragica fine di un gatto presumibilmente avvelenato, riceviamo e pubblichiamo la seguente nota da parte dell'associazione Gabbie Vuote ONLUS.

Gentili signori  

Abbiamo letto l'articolo che parla della vicenda di un gatto lasciato morire dopo ore di agonia nonostante l'avvio di un meccanismo a catena per salvarlo.   E' stata chiamata "una storia di burocrazia", noi la chiamiamo una storia di indifferenza,  crudeltà,  irresponsabilità.   Ecco perchè vogliamo che il prossimo governo della Toscana promuova e organizzi un numero verde per indirizzare i cittadini volenterosi e compassionevoli (quelli che ancora hanno sentienti ed emozioni) verso la struttura obbligata a recuperare e curare animali feriti, domestici o selvatici che siano. Un numero dietro il quale esista una rete di strutture organizzate per i vari interventi. E' tanto difficile mettere ordine in una "burocrazia" che avvelena i comportamenti virtuosi di chi vuole salvare anzichè sopprimere, di chi vuole evitare sofferenze a chi sa soffrire anzichè osservare, senza muovere ciglio, la morte di una creatura innocente?   Il gatto morto tra sofferenze che potevano essergli evitate denota la durezza e l'aridità di tutti coloro che sono stati coinvolti nella vicenda e hanno opposto il rifiuto e l'incapacità alla salvezza di una vita.   Noi siamo certi che chi fa questo a un animale d'affezione, particolarmente protetto da numerose leggi, volterebbe le spalle anche davanti alla sofferenza di un "cristiano" perchè, come già due millenni fa ha scritto Ovidio: la crudeltà verso gli animali è il tirocinio della crudeltà verso gli uomini.   Vogliamo quindi segnalare il comportamento omissivo del mancato soccorso da parte di chi ne aveva il dovere e ci aspettiamo aspettiamo che il sindaco, autorità predisposta al controllo del benessere di tutti gli animali sul proprio territorio (D.P.R. 31 marzo 1979 e il D.P.R.  8 febbraio 1954 n. 320), si attivi in proposito affinchè la Legge in Italia non sia carta straccia ma Norma del Diritto positivo.   Grazie. Mariangela Corrieri Presidente Associazione Gabbie Vuote Onlus Firenze

 

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