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L'Arcivescovo di Firenze torna a parlare della piccola bimba scomparsa

Le parole di Betori nel giorno di San Giovanni e quelle di padre Juan Manuel Núñez Rubio, cappellano della comunità latino-americana.

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Kata Kata © OkNews24
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"Devo dire che il mio cuore in questo momento è diviso perché da una parte questo è un momento di festa, non può essere altrimenti, dall'altra però tutti noi soffriamo per Kata che ancora non torna alla sua famiglia.
Allora mi sono chiesto che significato possiamo dare ai fuochi che fra poco vedremo? I fuochi sono un lampo di luce nel buio, ecco l'auspicio allora è che ci sia un lampo di luce che illumini questa tragedia e che aiuti gli investigatori a ritrovare Kata e a riportarla ai suoi e a tutti noi".

Queste le parole dell'Arcivescovo di Firenze nel giorno di San Giovanni.

Ha parlato anche il cappellano della comunità latino americana di Firenze. "Non abbiate paura e specialmente questa parola oggi penso il signore la dica a quelli che possono avere Kataleya. Sono immobilizzati proprio dalla paura, per questo hanno Kataleya: non abbiate paura di farla tornare con noi.
Lasciatela andare: la aspettiamo, le vogliamo bene, vogliamo vederla crescere con tutti noi insieme. Così come ogni bambino ha diritto di crescere con i suoi genitori così" lo "vogliamo" per Kataleya."


Lo ha detto padre Juan Manuel Núñez Rubio, cappellano della comunità latino-americana nell'omelia della messa nella chiesa di S.Maria Maddalena dei Pazzi a Firenze dove si è pregato in modo particolare per Kata, la bimba peruviana scomparsa il 10 giugno.

In chiesa c'erano alcune decine di fedeli, non i genitori che, ha spiegato il sacerdote, "oggi non hanno potuto essere qui ma sono collegati". "Sono due settimane dalla scomparsa di Kataleya - ha ricordato -, ma la chiesa continua a pregare, continua a esserci la speranza, aspettando di ritrovarla: a nessuno questa notizia è indifferente" e "preghiamo anche" per i suoi genitori: "In questo momento non possiamo giudicarli, dobbiamo accompagnare il dolore di tutti per poter avanzare, e soprattutto restare saldi nel signore".
"La paura - ha aggiunto - è grande perché non c'è risposta, non c'è un indizio che ci porti alla verità ma il signore continua a dire di non avere paura: lui è presente, tutto può essere essere cambiato".

"Vogliamo che Kataleya possa tornare con noi, ma per questo - ha anche detto - dobbiamo fare anche noi uno sforzo, dobbiamo lasciare da una parte i pensieri cattivi", che "fanno diventare tante volte un giudice, un investigatore, per entrare veramente nella sintonia di unità".

Ha ricordato che sono "in tanti mobilitati" per la scomparsa di Kata. Citando il nonno della piccola, che vorrebbe venire in Italia, lo ha esortato "a sentirsi al sicuro perchè qui le istituzioni stanno lavorando, stanno facendo del loro meglio per trovare Kataleya. e dobbiamo imparare a essere fiduciosi anche nelle istituzioni".
"Dobbiamo continuare a camminare insieme, non lasciarsi ingannare da tutte le notizie o piccole ipotesi che arrivano alla nostra mente: dobbiamo lasciare che i professionisti lavorino e che siano loro a dare risposte, la strada non è facile ma vogliano restare fiduciosi" di trovare la verità, di trovare Kataleya in vita: "Sono sicuro che sarà così"'. "Seguiamo l'invito del cardinale" Giuseppe Betori a pregare, ha concluso: "Continuiamo a farlo insieme perchè è una chiesa, è una figlia di dio, è una peruviana, ma è una figlia del mondo che è scomparsa e così tanti altri figli del mondo che sono scomparsi, vogliamo che attraverso la nostra preghiera possano essere trovati e che tutto quello che c'è dietro questa scomparsa possa trovare giutizia e verità". 

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