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Addio all'Ingegnere del Buon Sollazzo

La Toscana piange la morte di Piero Santoni, l'uomo che faceva giocare grandi e piccini

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Piero Santoni Piero Santoni © Facebook
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"Piero è andato a giocare da un’altra parte." Con quest'annuncio l'Ingegneria del Buon Sollazzo da lui inventata ha dato l'annuncio della morte di Piero Santoni, l'uomo dei giochi, come molti lo conoscevano.
Tutti conoscevano Piero con il suo sorriso aperto e i suoi capelli arruffati intento a insegnare le regole dei giochi da tavolo da lui inventati. Tutti fatti rigorosamente da lui: dall'idea alla realizzazione.

Piero ha fatto capire a tutti noi che giocare anche da grandi si può, anzi. Un uomo che smette di giocare non abbandona solo la parte di bambino che è in se e che a tutti i bambini che a lui si sono avvicinati ha regalato momenti di felicità e tanti sorrisi dimostrando che c'è un modo di giocare semplice e antico che va oltre l'elettronica.

Tanti oggi lo piangono a iniziare dall'associazione ProGioco Firenze che insieme a tutte le anime della manifestazione “FirenzeGioca”, si rammarica ed esprime profondo dolore per la sua scomparsa. Ospite, animatore e collaboratore di diversi importanti festival e fiere di settore ludico.

“Insieme alla famiglia ha portato avanti da anni questa passione coinvolgendo migliaia di persone di ogni età nel gioco intelligente in tutta Italia.
Con noi ha organizzato diverse manifestazioni e tutti i nostri visitatori e visitatrici hanno sempre apprezzato moltissimo le sue creazioni e la sua presenza piena di allegria e di voglia di condividerla. La sua è sempre stata una presenza forte, che ci mancherà moltissimo!”
, sono le parole della presidente di ProGioco e coordinatrice di FirenzeGioca, Mirella Vicini.

Tanti i messaggi di cordoglio per Piero sui social dell'Ingegneria speciale da lui inventata.
"Addio Piero senza di te oggi il mondo è un pò meno colorato, creativo, giocoso e questo aumenta e appesantisce la mia tristezza già profonda per la tua scomparsa. Grazie per tutto quello che mi hai insegnato con il tuo esempio e la tua semplicità e grazie per avermi fatto comprendere che anche un uomo può giocare e rimanere bambino nel profondo senza alcuna vergogna. I tuoi giochi sono un faro di luce e di bellezza per ogni persona che ne viene catturata e non moriranno mai. Continuerò io con i miei di giochi così diversi e in fondo uguali ai tuoi e tutti quei pochissimi che come me e te credono ancora nel gioco e nei suoi colori e nella gioia e nei sorrisi di cui essi sono pretesto e luminoso veicolo. Perché il sorriso e la gioia non muoiono mai."  è uno dei più commoventi.

Un altro messaggio così recita: "La prima volta che ti incontrai, caro Piero, eri intento a far giocare decine di persone coi tuoi mirabolanti giochi in legno. I tuoi capelli scompigliati dal vento, ti affannavi a spiegare le regole dei tuoi giochi in legno, smanacciando con le tue mani laboriose, profondamente segnate dai mille esperimenti fatti in falegnameria. Pensai, meravigliosamente sorpreso, da dove esce questo eclettico signore?
Non hai mai smesso di credere, fino all'ultimo, che una delle vie per cambiare il mondo fosse attraverso il gioco. Sensibile ed impegnato, sagace e pungente, un meraviglioso toscanaccio di campagna.
Sempre col sorriso e sempre pronto, fino all'ultimo, ad imbarcarti in nuovi progetti. Volevi abbattere questa epoca competitiva, triste ed individualista con la magia di un gioco in legno, fatto a mano.
Sempre contro corrente, nell'epoca della depressione, sei stato una boccata d'aria fresca, tu e tua moglie Lucia, a cui va il mio più caro abbraccio.
Piero, per uno come te la morte è solo un inciampo sul cammino. Sono certo che, in un altro spazio e in un altro tempo, sarai già alle prese con nuovi giochi. Sempre con un grande sorriso.
Mi auguro seriamente che i tuoi giochi in legno ed il tuo progetto di parco diffuso possano continuare, il mondo ha bisogno di tornare a giocare."

Un uomo speciale che ha lasciato il segno in una società che corre troppo in fretta e dimentica valori sani e antichi.

 

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