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22 novembre 1864. Giuseppe Poggi riceve l’incarico per Firenze Capitale d’Italia.

Giuseppe Poggi l'architetto che ha cambiato l'immagine urbana di Firenze.

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Firenze capitale Firenze capitale © Wikipedia
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È scontato affermare che Giuseppe Poggi sia stato uno degli architetti che più hanno influenzato la natura urbana di Firenze, ma fu proprio la sua visione a permettere il passaggio dalla splendida dimensione rinascimentale alla modernità di una capitale europea.
Poggi, nato a Firenze nel 1811, era già molto stimato alla metà del XIX secolo avendo lavorato a innumerevoli progetti su ville e parchi e questo fece crescere la sua fama fino a renderlo adatto anche alle committenze più importanti.
La sua idea di architettura neo-rinascimentale, da unire ai parchi all'inglese, era nata durante i viaggi studio a Londra e Parigi, così come le sue idee di viabilità, basate proprio sui boulevard francesi.

Questa sua formazione europea gli valse il compito di riprogettare Firenze in funzione della sua nuova natura di Capitale italiana (1865-1871).

Il re Vittorio Emanuele convocò Poggi a Palazzo Pitti, impaziente di visionare i disegni del progetto. Talmente ne fu soddisfatto che nominò Poggi cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.

Il progetto definitivo fu sviluppato con l’aiuto di un piccolo gruppo di collaboratori, tra cui gli ingegneri Tito Gori, Giovanni Riccetti, Girolamo Passeri, Augusto Ghelardi e Pietro Comparini.

La trasformazione non fu indolore e costò la rinunzia a quasi tutta l’antica cinta muraria, ma regalò, oltre allo splendido complesso del Piazzale Michelangelo, tra i più famosi belvedere al mondo, nuova ariosità e solennità.

Il Viale dei Colli che lì conduce offre continui scorci panoramici, disegnando una città-giardino costellata da lussuosi villini che culmina con l'omaggio al grande artista rinascimentale.

Le mura furono sostituite dai viali di circonvallazione e da grandi piazze scenografiche (Beccaria, Libertà) che al loro centro mostravano ancora le vecchie porte cittadine, come testimonianza delle antiche vestigia.

Firenze ebbe in quel momento un’esplosione urbanistica e demografica che la consegnò alla dimensione odierna. Fiorirono nuovi quartieri, disposti a corona della città antica e arrivarono ad abitarli cittadini da ogni parte d’Italia richiamati dal lustro e dalle nuove possibilità.

Oggi, affacciati dalla terrazza di Piazzale Michelangelo, non possiamo non pensare all’uomo che immaginò la Firenze Capitale.

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