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12 gennaio 1991, muore a Firenze Vasco Pratolini

"Le idee non fanno paura a chi ne ha" scrisse Vasco Pratolini in "Allegoria e derisione".

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Vasco Pratolini Vasco Pratolini © Wikipedia
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E Vasco Pratolini di idee ne aveva eccome e animarono una delle voci letterarie più alte del ‘900, iconica e identitaria, solida, incisiva, diretta e tagliente.
Capace come nessuno di raccontare la vita dei quartieri del centro storico di Firenze, città dove nacque, da Santa Croce all’Oltrarno, Pratolini si fece portavoce di un popolo che l'esistenza deve guadagnarsela ogni giorno, a costo di sacrifici e tenacia.
Per farlo, inventò un neorealismo tutto suo, abolendo veli e patetismi retorici e andando oltre le congetture. I suoi eroi infatti non sono né buoni né vincenti.
Lo dimostrano romanzi come "Il quartiere" (1943), "Cronaca familiare" (1947), "Un eroe del nostro tempo" (1949), "Le ragazze di San Frediano" (1952), "Metello" (1955), "Lo scialo" (1960), "La costanza della ragione" (1963).

Narratore di scenari sociali e legami affettivi, di cronaca e lirismo, Pratolini fu coraggioso e anticonformista. Lo dimostrò anche nel lungo silenzio editoriale dell’ultimo periodo della sua vita, interrotto soltanto da "Il mannello di Natascia", il suo ultimo romanzo (edito nel 1980 e ignorato dalla critica e dai referenti politici).

In quelle pagine di ispira a una tragica vicenda di cronaca (la morte violenta di una giovane militante che ha scelto la lotta armata dopo che il fratello è a sua volta deceduto durante un fallito tentativo di rapina) e tenta una decifrazione della terribile stagione degli anni di piombo.

Ricordiamo la scomparsa dello scrittore fiorentino (nonché sceneggiatore al fianco di Carlo Lizzani, Roberto Rossellini e Luchino Visconti) con una serie di spezzoni di film tratti dai suoi romanzi, ambientati per le vie della Firenze popolare:

il quartiere di San Niccolò, dove nasce il personaggio di Metello, il muratore fiorentino, spirito ribelle che vive i primi albori del socialismo e del movimento operaio; le vie e viuzze di Santa Croce descritte in "Cronache di poveri amanti", in quella via del Corno che lui descrive: "lunga cinquanta metri e larga cinque; è senza marciapiedi. Confina ai due capi con via dei Leoni e via del Parlascio, chiusa come tra due fondali: un’isola, un’oasi nella foresta, esclusa dal traffico e dalle curiosità. È, tuttavia, a pochi metri da Palazzo Vecchio, che la sotterra sotto la sua mole”.

Non possiamo non ricordare infine, Aldo Sarnesi, meglio conosciuto come Bob per via della sua somiglianza con l’attore hollywoodiano Robert Taylor, che si trova al centro di litigi amorosi delle ragazze del rione nel romanzo "Le ragazze di San Frediano".

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