Home schooling e istruzione parentale: quattro cose che (forse) non sai
Sempre più genitori, anche in Italia, scelgono l’istruzione parentale come opzione pratica per venire incontro meglio alle esigenze formative. Home Schooling

Sempre più genitori, anche in Italia, scelgono l’istruzione parentale per come in molte circostanze risulta l’opzione più pratica e capace di venire incontro meglio alle esigenze formative specifiche del singolo bambino pur non mancando di assicurargli conoscenze e competenze utili quando vorrà immettersi in percorsi di studio più tradizionali o nel mondo del lavoro. Ecco, infatti, quattro cose sull’home schooling che chi non lo ha ancora provato rischia di ignorare completamente.
Home schooling: cosa serve sapere prima di optare per l’istruzione parentale dei propri figli
Anche quando si opta per fare scuola a casa, innanzitutto, è opportuno seguire linee guida e requisiti minimi stabiliti dal Ministero per ogni ciclo di studi. Insieme alla domanda per procedere con l’istruzione parentale, infatti, i genitori devono presentare ogni anno alla scuola del territorio a cui si sono rivolti un piano di attività didattiche in cui l’alunno sarà impegnato ed è principalmente sulla base di questo che dirigente scolastico e apposita commessione decidono se dare esito positivo o meno alla richiesta dei genitori. Lo stesso dirigente scolastico è responsabile di accertarsi nel corso dell’anno che i genitori provvedano adeguatamente all’educazione del bambino: può sembrare un iter piuttosto macchinoso ma, come in parte già si accennava, serve perché l’alunno che lo voglia possa tornare tra i banchi di scuola in tutta facilità e con un bagaglio di conoscenze pari a quelle dei propri coetanei. È un dato statistico, infatti, che la maggior parte di alunni e famiglie che hanno optato per la formazione domestica a elementari e medie preferiscono comunque percorsi più tradizionali per le scuole superiori e quando ci si avvicina all’appuntamento col diploma.
Per la stessa ragione, tornando agli aspetti dell’istruzione parentale che possono sfuggire a chi non l’abbia mai provata, a fine di ogni anno scolastico svolto in home schooling è necessario sostenere un esame di idoneità con prove basate su quelli che sono i programmi didattici previsti per ogni anno e davanti a un’apposita commissione. Solo se avrà raggiunto la sufficienza in tutte le materie il bambino sarà ammesso all’anno successivo da svolgere a scuola o ancora a casa.
Non ci sono, invece, in Italia per l’homeschooling requisiti o limiti particolari che riguardino l’età del bambino, il reddito della famiglia e così via. Si può, cioè, virtualmente procedere con l’istruzione parentale fino all’ultimo anno delle scuole superiori e poi presentarsi all’esame di Stato da esterni. Allo stesso modo al momento di presentazione della domanda sono semplicemente genitori e tutori che dichiarano sotto propria responsabilità di avere i mezzi economici e/o personali per provvedere all’istruzione dei propri figli.
Quanto appena detto ha almeno un’altra implicazione. Quando si parla di home schooling è per molti versi spontaneo pensare a genitori impegnati a proporre ai propri bambini quotidianamente le più diverse attività mirate all’apprendimento. In realtà non è detto che debbano essere necessariamente i genitori a farsi carico in concreto della formazione dei figli: possono affidarli a tutori e insegnanti privati, ed è questa anzi una delle scelte più frequenti, e più in generale la formula dell’istruzione parentale è quella che lascia spazio oggi a una serie di alternative alla scuola altrimenti difficilmente accessibili in Italia.