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WhatsApp nella stretta di Agcm: nuova funzionalità dell'app sotto accusa, scatta l'indagine

WhatsApp sembra essere fortemente nei guai, con una nuova funzionalità dell'applicazione coinvolta: di cosa si tratta precisamente.

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WhatsApp, allarme dell'Antitrust (www.okmugello.it) WhatsApp, allarme dell'Antitrust (www.okmugello.it) © N. c.
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Quando parliamo di WhatsApp, facciamo sostanzialmente riferimento a un'applicazione assolutamente importantissima per chiunque. Si tratta di un'app di messaggistica fra le più famose e utilizzate al mondo, e sicuramente in questo particolare segmento del mercato digitale ha davvero pochi rivali.

Una delle aziende principali del Gruppo Meta, però, molto presto potrebbe passare momenti tutt'altro che piacevoli da considerare. Facciamo in particolar modo riferimento a una nuova funzionalità dell'applicazione coinvolta.

Proprio per questo, le autorità si sono mosse per cercare di arrivare a una determinata soluzione. Ma perché è stato deciso di fare così, e qual è il problema effettivo che porta a tale scelta? Nelle prossime righe cercheremo di approfondire a tal punto da comprendere proprio questa questione con una certa precisione.

WhatsApp nella stretta di Agcm: ecco perché

Agcm ha deciso di ampliare un'istruttoria avviata a luglio 2025 contro Meta e che adesso si concentra su una particolare funzione riguardante WhatsApp. Il provvedimento approvato in via ufficiale il 25 novembre 2025 riguarda l'integrazione sempre più ampia di Meta AI all'interno di WhatsApp, ma anche il muro digitale eretto da Meta per impedire alla concorrenza di accedere alla piatatforma di messaggistica.

WhatsApp, al centro delle discussioni Meta AI (www.okmugello.it)

Secondo l'Agcm, l'azienda guidata da Mark Zuckerberg ha portato l'utilizzo dell'AI e quello degli utenti a essere fin troppo collegato e inseparabile. E poi, c'è da considerare l'aggiornamento dei WhatsApp Business Solution Terms. Viene imposto un divieto per gli sviluppatori di servizi di intelligenza artificiale generalista, il che prevede che - se l'AI è la funzionalità principale di un servizio terzo - che non possa più essere utilizzato il canale WhatsApp per raggiungere gli utenti. Tale manovra sarà ufficiale a partire dal 15 gennaio 2026, anche se l'Agcm non sembra essere particolarmente favorevole a questi movimenti di Meta. Per l'Antitrust, WhatsApp starebbe muovendo un abuso di posizione dominante, impedendo a OpenAi, Microsoft e altri concorrenti di raggiungere un leader del nuovo mercato dell'intelligenza artificiale come Meta.

Il che, però, violerebbe l'articolo 102 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea. Non è da escludere un procedimento cautelare legato alla sospensione immediata di queste condizioni contrattuali, ma anche il blocco di ulteriori integrazioni di Meta AI potrebbe essere preso effettivamente in considerazione. Meta ha 60 giorni per presentare memorie difensive generali, e soltanto una settimana per rispondere in merito alle misure cautelari. Non resta altro da fare, dunque, che attendere la risposta definitiva a riguardo.