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Valdisieve, Italia Viva: "Solidarietà al Dott.Salvestrini,serve potenziare la sanità del territorio"

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Pochi giorni fa la  pubblicazione della lettera aperta nella quale il Consigliere di RufinaCheVerrà Andrea Barducci accusava il Dottor Gianni Salvestrini ed il Primo Cittadino di Rufina di "dare la colpa ad altri" al riguardo la questione del quinto medico e del futuro dell'ambulatorio di Pomino (Leggi qui l'articolo). Salvestrini ha anche recentemente risposto alle accuse. 

Oggi giunge dal gruppo politico di "Italia Viva Valdisieve" una nota a sostegno del medico di famiglia di Rufina. Nell'occasione Il gruppo ha precisato la propria posizione circa la situazione concernente la carenza di strutture sanitarie in Valdisieve:

"Italia Viva Valdisieve esprime piena solidarietà a Giovanni Salvestrini e a tutti i medici di Medicina Generale del nostro territorio, vittime di offensivi attacchi.

In breve questa è la situazione: i medici rimasti in servizio dopo le dimissioni di una collega, sono stati costretti a prendersi carico dei pazienti rimasti privi di assistenza. Stanno quindi, loro malgrado, tamponando una situazione sanitaria ulteriormente complicata dalla pandemia, con un numero crescente di pazienti e quindi di maggior lavoro e NON per motivi meramente economici.

Italia Viva Valdisieve coglie l'occasione per ribadire la sua linea programmatica per quanto riguarda il tema salute.

RITENIAMO poiché il nostro territorio soffre di una carenza di servizi sanitari, nonché di una grande distanza dagli ospedali di riferimento, che si renda indispensabile anche in Valdisieve la realizzazione della Casa della Salute.

APPREZZIAMO che i consigli comunali di Pelago, Pontassieve e Rufina nelle sedute del 29 e 30 aprile abbiano approvato un importante ordine del giorno congiunto che richiede alla Regione Toscana le risorse per la progettazione definitiva della nuova Casa della Salute da realizzare nell’ex area ferroviaria di Pontassieve.

AUSPICHIAMO che in attesa della sua realizzazione siano prese misure indispensabili, atte ad evitare quello che si può definire “pendolarismo sanitario” garantendo un IMMEDIATO potenziamento delle strutture sanitarie già presenti sul territorio, sia pubbliche che private."

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