Terremoti nell'Alto Mugello. Un po' di storia © n.c.
Moltissimi sono stati i commenti e letture dopo il nostro servizio inerente al terremoto del Mugello del 29 giugno 1919 e i terremoti che hanno colpito il nostro territorio nel corso dei secoli. Leggiamo su Facebook che una Signora abitante a Ferrara, Franca Taddia chiede: “Marradi ha mai subito un terremoto importante ?”, aggiungendo che lei abitante a Ferrara, “…. il 20, 29 maggio 2012, il terremoto è stato terribile, magnitudo 6.0…..”. Un’altra lettrice ci dice che abbiamo dimenticato di ricordare Tizzano e la sua chiesa. Guardiamo un po se riusciamo a rispondere a queste due gentili lettrici. Dunque, anche l’Alto Mugello ha subito terremoti più o meno devastanti nel corso dei secoli, parliamo ovviamente del triangolo Marradi, Palazzuolo sul Senio e Firenzuola. Quello forse più devastante fu nel giugno del 1542, come abbiamo già pubblicato nel numero scorso, e Padre Sebastiano Vonceschi, religioso del Serviti di Maria che da Cutigliano si portava a Faenza, si trovò proprio nel mezzo a questo terribile sisma che causò tantissimi morti (oltre 500) e rovine immani. È logico, dato che l’epicentro fu fra i passi del Giogo e della Colla ( all’epoca ovviamente non esistevano se non mulattiere), anche i paesi sopracitati ebbero molti danni in persone e cose, poichè Vongeschi ricorda che il terremoto fu sentito anche a Faenza. Ma, dopo quasi 110 anni, ecco che il 22 marzo del 1660, il terremoto colpì la cosidetta “Terra del Sole” e nel Tratto del Codice Strozziano Magliabecano Classe VIII – Codice 8 bis, si leggono le seguenti note: “ Prospetto delle rovine seguite per causa terremoto del 22 marzo 1660 in Romagna: Terra del Sole, Castrocaro, Dovadola, Rocca San Casciano, Galeata, Santa Sofia, Premilcuore, Tredozio, Marradi, Palazzuolo, Modigliana. Parlando specificatamente di Marradi, ecco la nota delle rovine: fuochi della terra (110), fuochi della campagna (640); (n.b. Pensiamo che questi siano stati incendi – ndr); Chiese rovinate in paese (1); chiese rovinate in campagna (9); case della terra rovinate (5); case di campagna rovinate (127); morti (33); bestiame grosso morto (47 capi); bestiame minuto morto (nessuno). Nella cronologia storica che leggiamo nel Bollettino Storico “Giotto” del 1902, il prof. Giuseppe Baccini, (era funzionario all’Archivio di Stato di Firenze), ci ricorda alcuni terremoti più leggeri che colpirono nel firenzuolino, nel palazzolese e nel marradese, come quello del maggio 1661 (un anno dopo di quello del 22 marzo dello stesso anno), quindi nel 1723, e quello abbastanza forte nel 1763, che fece rovinare diverse abitazioni, ma non abbiamo notizie di morti. Il terremoto del 1835, che colpì solamente il Basso Mugello, non fu devastante. Quello però che colpì l’Alto Mugello (ci furono danni e alcuni morti), fu quello del 12 dicembre del 1864 e anche quello del 29 dicembre del 1892. In queste due circostanze Marradi ebbe diverse rovine e morti. Giungiamo infine al terremoto già descritto nel 1919, ma per essere più pignoli ecco quello che si legge nel libro “Mugello, 29 giugno 1919 – sui luoghi del terremoto” a cura del CNR di Roma, Edito nel 2004: “ Marradi. La scossa del 29 giugno 1919 causò danni gravi. Nella Chiesa Madre la volta dell’abside crollò sull’Altare maggiore uccidendo un ragazzo; la facciata strapiombò verso l’esterno e sul muro laterale di sinistra si aprirono due profonde fessurazioni. Vi furono crolli parziali e fenditure nelle case; vi furono quattro morti su una popolazione di 9.502 abitanti. Nei giorni successivi furono avvertite varie repliche, tra le quali la forte avvenuta l’8 luglio attorno alle ore 8 locali. Il Corpo Reale del Genio Civile ricorda poi i lavori effettuati a Marradi: case demolite (18), case puntellate (26); domande di riparazione presentate (245); case riparate (214); baracche impiantate (2). In questi frangenti si costituì nell’Alto Mugello un “ Comitato permanente a favore dei danneggiati del Mugello, dell’Alto Mugello e dell’Alta Romagna”, che si rilevò un organismo strategico, fondamentale per le vicende dei territori colpiti. Ecco questo in brevis alcune notizie richieste su facebook della Signora Franca Taddia che salutiamo cordialmente. Per la gentile lettrice (abbiamo nome e cognome), che ci scrive dicendoci che non abbiamo ricordato Tizzano, rispondiamo semplicemente che se dovevamo ricordare tutti le centinaia di piccole frazioni ed agglomerati del Mugello, Alto Mugello e in parte della Val di Sieve, che furono colpite dal terremoto, ci sarebbe voluto altro spazio e molto altro tempo. Comunque sia, brevemente per ricordare che Tizzano in comune di Dicomano, ubicato sopra una vaga collinetta a poche centinaia di metri in linea d’aria a Santa Maria ad Agnano, fu duramente colpito dal terremoto del 1919. Molte case coloniche crollarono, ci furono circa 11 morti, e dell’antichissima chiesetta dedicata a Sant’Andrea (risalente al Mille) rimase in piedi solamente la facciata, anche se fortunatamente si salvò all’interno una straordinaria opera d’arte di Luca Della Robbia, che era collocata dietro l’altare maggiore raffigurante “la Vergine col Bambino tra Angioli e Santi”, opera se non andiamo errati si trova all’interno della Pieve di Santa Maria a Dicomano. Di questa antichissima chiesetta vecchia di 10 secoli non è rimasto più niente. Speriamo di aver accontentato la nostre lettrici a cui porgiamo tante cordialità. Foto 1 Vecchia cartolina stampata dallo Stabilimento Forzano di Borgo San Lorenzo; a sinistra la facciata della Chiesa plebana di San Lorenzo che crollò in parte durante il terremoto del 20 giugno 1919. Foto 2 La lista di alcune famiglie di Marradi e delle Frazioni limitrofe sulla lista dei risarcimenti. Si leggono alcuni cognomi storici di Marradi. Foto 3 La testata del giornale La Nazione che annuncia il terremoto del 29 giugno 1919 Foto 4 Quel che resta della Chiesa di Sant’Andrea a Tizzano a Dicomano. Sul davanti si nota il vecchio sacerdote, don Francesco Ciulli. Foto 5 La splendida opera “robbiana” della chiesa di Tizzano (Luca Della Robbia Firenze, 1399/1400 circa – Firenze, 1482), che fu risparmiata dal terremoto del 1919. Questa immagine in bianco/nero fu scattata verso il 1914, qualche anno prima del terremoto, dall’avv. Giuseppe Ungania (Archivio e foto di A.Giovannini)



Saverio
Sono di Dicomano, mai sentito nominare Tizzano! Grazie ok!Mugello , grazie a chi ha scritto l'articolo. Andr nella Pieve di Dicomano a vedere l'opera artistica.
Michela
Quante notizie del mio paese Marradi. Grazie, grazie signor Giovannini, ancora grazie.
CESARE
Caro Aldo, pur nella dolorosa circostanza del recente terremoto, haI ricordato con chiarezza, semplicit ed interessante documentazione fotografica il terremoto del 1919 in Mugello. Come sempre grazie, .
LUIGI
Ma mi dice dove le tira fuori tutte queste storie!
ALDO GIOVANNINI
GENTILE SIGNOR GIULIANO. TANTE,TANTE STORIE DA PERDERNE IL CONTO. PURTROPPO. IL MUGELLO PAGO' UN BIGLIETTO SALATISSIMO. E' DIVERSO TEMPO CHE NON VADO A MOLEZZANO, MA DIETRO LA CHIESA C'ERA TRE O QUATTRO ANNI ORSONO UNA BARACCA PER I TERREMOTATI. FORSE ORA SARA' DEMOLITA, ALMENO PRESUMO. TANTE CORDIALITA'
Giuliano
NON SI FINISCE MAI DI CONOSCERE LA STORIA DEL TERREMOTO DEL 1919. CHISSA' QUANTE ALTRE STORIE CI SARANNO. GRAZIE SINGNOR ALDO, GRAZIE DAVVERO.